L'euroriforma di Macron bloccata dalla vittoria dei populisti italiani
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Financial Times, Sueddeutsche Zeitung, Bloomberg, Abc
Il centrosinistra sconfitto decide di andare all'opposizione
Londra, 13 mar - (Agenzia Nova) - Il Partito democratico (Pd) di centrosinistra sconfitto alle elezioni in Italia ha deciso di resistere alle pressioni perché partecipi ad un governo guidato dall'anti-sistema Movimento 5 stelle (M5s) o dalla anti-immigrati Lega, restringendo le opzioni per la formazione di una stabile maggioranza: lo scrive il quotidiano economico britannico "The Financial Times": nell'articolo, il suo corrispondente da Roma James Politi riferisce che al termine della riunione della direzione del Pd tenutasi ieri lunedì 12 marzo il vice segretario Maurizio Martina, che gestisce provvisoriamente il partito dopo le dimissioni di Matteo Renzi, ha enfaticamente dichiarato che il Pd resterà "all'opposizione". "Abbiamo bisogno di un periodo di riflessione politica e culturale che sia all'altezza dei tempi", ha detto Martina, "e dobbiamo realizzare una profonda riorganizzazione del partito"; alcuni esponenti dell'ala sinistra del Pd sarebbero favorevoli ad appoggiare un governo M5s, ma la maggioranza ha preferito mantenere il partito in attesa evitando di cooperare con il movimento populista che lo ha sempre duramente attaccato quando era al governo. La resistenza del Pd ad un eventuale accordo con i Cinquestelle o con la Lega potrebbe attenuarsi con il tempo, scrive il giornalista del "Financial Times" citando l'esempio del Partito socialdemocratico tedesco (Spd), che dopo la sconfitta elettorale aveva detto di voler rimanere all'opposizione per poi decidere alla fine di dar vita ad una nuova grande coalizione con i Democristiani della cancelliera Angela Merkel; ma per adesso la posizione del Partito democratico lascia il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con poche carte in mano in vista delle consultazioni ufficiali per la formazione del futuro governo italiano.
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Il puzzle elettorale italiano pone domande difficili sulla riforma dell'euro
New York, 13 mar - (Agenzia Nova) - L'ambizioso piano del presidente francese Emmanuel Macron per la riforma dell'eurozona è stato costretto a un brusco confronto con la realtà dopo le elezioni generali italiane del 4 marzo, scrive "Bloomberg", che sottolinea come la vittoria delle forze "populiste" alle urne stia rafforzando i timori legati alla solvibilità del debito pubblico; la generale ostilità dell'elettorato della Penisola all'unione monetaria, frattanto, complica il dibattito relativo alla riforma dell'euroblocco, che la Francia e la Germania di Angela Merkel stanno discutendo assieme. Il presidente europeo Donald Tusk ha fissato il mese di giugno come scadenza per il varo di riforme che tutelino meglio i paesi dell'euro da crisi finanziarie e sistemiche, approfittando della congiuntura economica favorevole. L'opposizione della Germania e di molti paesi del nord-Europa alla condivisione del rischio, però, sembra essersi rafforzata alla luce dell'inconcludente responso delle urne in Italia.
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L’Italia della ripresa è spaccata in due
Berlino, 13 mar - (Agenzia Nova) - Nel Sud Italia la disoccupazione giovanile è del 46,6 per cento, il doppio rispetto al resto del paese. Con i loro mini-lavori precari, scrive la "Sueddeutsche Zeitung", i giovani italiani guadagnano meno dei coetanei polacchi. Dei 716.000 italiani meridionali che si sono trasferiti al Nord negli ultimi 15 anni, oltre il 70 per cento aveva meno di 34 anni. Luca di Montezemolo, ex capo della Ferrari, avverte: “Il Sud è oggi il problema numero uno in Italia”. Il trionfo populista alle elezioni del 4 marzo è stato uno shock. Nel ricco Nord, coloro che si sentono esclusi dal processo della globalizzazione hanno scelto la Lega, che promette tariffe punitive e la drastica riduzione delle tasse al 15 per cento. Il Movimento 5 stelle di Luigi Di Maio ha invece trionfato al Sud con lo slogan “più Stato”. Ciò dimostra che il divario tra le due parti del paese è aumentato drasticamente durante la crisi economica. Il nuovo parlamento riflette questa divisione. Tuttavia il risultato delle elezioni sembra non essere stato un shock per il produttore di freni Brembo che il giorno dopo ha registrato un aumento azionario alla Borsa di Milano. Ad aiutare la buona situazione è anche la Bce che sta ancora utilizzando il suo programma di acquisto per aiutare gli italiani troppo indebitati. Un altro fattore stabilizzante è che la quota di creditori stranieri è diminuita drasticamente dopo la quasi bancarotta nel 2011. Ma soprattutto, la ripresa ha cambiato l’Italia. Il deficit di bilancio nel 2017 è stato inferiore dell’1,9 per cento rispetto a quanto pianificato. Entro il 2018, il disavanzo è destinato a ridursi all’1,6 per cento. Il rapporto debito - Pil è sceso leggermente per la prima volta in dieci anni, al 131,5 per cento. “Lasciamo un budget ordinato”, ha twittato il ministro delle Finanze uscente, Pier Carlo Padoan. Ottimista anche il capo di Uni Credit Jean Pierre Mustier: “Riteniamo che la crescita continuerà in Italia e il paese sarà tra i vincitori in Europa”, ha affermato il francese. Mario Draghi ha parlato più cautamente da Francoforte. “Un’instabilità politica duratura può minare la fiducia”, ha avvertito il capo della Bce, senza menzionare l’Italia. Allo stato attuale, il clima di fiducia nell’economia italiana è migliore di quanto lo sia stato dalla crisi del 2008. Il surplus commerciale dell’industria metalmeccanica ha raggiunto i 52 miliardi di euro. L’ex primo ministro Mario Monti confida nell’Unione europea e nelle sue regole, che limita il margine di manovra dei governi. Gli ottimisti, conclude però la "Sueddeutsche Zeitung", ignorano quanto l’Italia stia andando alla deriva. Nel Nord-Est la produzione industriale è in crescita, ma la Sicilia ha perso in termini di competitività. Tra il 2001 e il 2016, l’economia italiana del Sud si è ridotta del 7,2 per cento.
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La classifica delle banche più esposte con l'Italia
Londra, 13 mar - (Agenzia Nova) - Il quotidiano britannico "The Financial Times" ha pubblicato nella sua rubrica "Alphaville" di analisi finanziaria la classifica delle banche più esposte con i titoli del debito pubblico dell'Italia preparata dal direttore degli Studi economici della Scuola di management Ieseg, Eric Dor: dai grafici risulta, come era prevedibile, che in termini assoluti sono le più grandi banche italiane a detenere i maggiori stock di buoni del Tesoro. A sorpresa, però, una banca statale francese, la Société de Financement Local (Sfil), si piazza al secondo posto nella classifica della maggiore percentuale di investimento in titoli italiani rispetto al proprio capitale, seguita al quinto posto dall'istituto belga Dexia ed al settimo dalla banca portoghese Caixa Central de Credito Agricola Mutuo.
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Berlusconi attraverso gli occhi di Sorrentino
Madrid, 13 mar - (Agenzia Nova) - "Loro": questo è il titolo del film del regista italiano Paolo Sorrentino, vincitore del premio Oscar con il film "La grande bellezza", attraverso il quale il regista cerca di approfondire e indagare l'eccentrico mondo di Silvio Berlusconi. Lo riferisce il quotidiano spagnolo "Abc" che aggiunge come durante l'ultima edizione del Festival di Cannes, Sorrentino, membro della giuria di Pedro Almodóvar, abbia spiegato che la sua scelta di girare un film su Berlusconi abbia come motivazione quella di "rappresenta l'archetipo dell'italianità e, attraverso di lui, gli italiani che possono essere narrati".