Il mercato azionario italiano sotto pressione dopo il voto
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Handelsblatt, Financial Times, Pais, Bloomberg
I Cinquestelle dovrebbero iniziare a cambiare al loro interno
Londra, 15 mar - (Agenzia Nova) - Il quotidiano "The Financial Times" pubblica oggi una lettera scritta dalla professoressa Paola Subacchi della Chatham House, il Royal Institute of International Affairs di Londra, a commento dell'intervento del professore Lorenzo Fioramonti, economista e neo deputato del Movimento 5 stelle (M5s), ospitato recentemente dallo stesso giornale economico britannico. Secondo la professoressa Subacchi, la svolta "moderata" impressa al M5s dal suo giovane leader Luigi Di Maio è benvenuta, ma per ora si tratta solo di parole e il movimento deve fare ancora molta strada per conquistare la credibilità necessaria a governare l'Italia: può farcela, ma prima deve affrontare un profondo cambiamento al suo interno.
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La Lega bussa alla porta del Movimento 5 stelle nonostante il no di Berlusconi
Madrid, 15 mar - (Agenzia Nova) - Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato di escludere una possibile alleanza con il Partito democratico, unica formazione politica con la quale potrebbe essere disposto ad allearsi invece il “compagno di coalizione” Silvio Berlusconi. Più di dieci giorni dopo le elezioni, nessuno in Italia ha idea di come uscire dalla complessa situazione di stallo politico e giungere alla formazione del nuovo governo. Lo riferiscono i quotidiani spagnoli “Abc”, “El Pais” ed “El Mundo” che aggiungono inoltre come Salvini abbia dichiarato di non chiudere la porta a un possibile accordo con il Movimento 5 stelle (M5s). Apertura che invece è stata immediatamente respinta da Berlusconi e dal presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. L’avvicinamento della Lega con il M5s, i veri vincitori delle elezioni del 4 marzo, rischia così di creare una profonda frattura all’interno della coalizione del centro-destra e, in particolare, tra la Lega e Forza Italia. M5s e Lega, le due formazioni politiche vincitrici che insieme arriverebbero al 50,1 per cento, e avrebbero già avviato contatti in vista del prossimo 23 marzo, quando dovrebbero essere eletti i presidenti della Camera dei deputati e del Senato. Entrambe le parti hanno chiarito di non volere un governo tecnico transitorio, e che piuttosto opterebbero per un ritorno alle urne.
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Le azioni italiane colpite dall'instabilità politica
Londra, 15 mar - (Agenzia Nova) - Il mercato azionario italiano è stato sotto pressione nel pomeriggio di ieri mercoledì 14 marzo a causa delle nuove incertezze politiche a seguito delle elezioni tenute all'inizio del mese: l'indice FTSE Mib è sceso dell'1,2 per cento a meno di un'ora della chiusura delle contrattazioni alla Borsa di Milano. Le reazioni sono state invece più calme sul mercato dei buoni del Tesoro italiano. A generare preoccupazioni sono state le dichiarazioni fatte sempre ieri dal leader della Lega, Matteo Salvini, il quale ha detto che tenterà di formare un nuovo governo solo con il sostegno dei partiti della coalizione di centro-destra e che al contrario non farà alcun accordo con il Movimento 5 stelle: siccome nessun partito o coalizione ha ottenuto la maggioranza dei voti nel nuovo Parlamento italiano, tutti gli osservatori ritengono che sarà necessario un lungo periodo prima che si riesca a dare al paese un nuovo esecutivo.
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Mario Draghi, presidente della Bce, non è ancora convnto dall'andamento dell'inflazione nell'eurozona
Berlino, 15 mar - (Agenzia Nova) - La Banca centrale europea (Bce)non ha ancora raggiunto l'obiettivo prefissatosi con la sua politica monetaria ultra-espansiva. L’inflazione raggiungerà il tasso di riferimento di quasi il 2 per cento solo con il tempo, ha detto il capo della Bce Mario Draghi mercoledì a Francoforte. L'Eurotower, ha detto però Draghi, ha bisogno di ulteriori prove del fatto che il tasso di inflazione si stia muovendo nella giusta direzione. Rispetto ai precedenti periodi di ripresa economica, i prezzi rimangono bassi. Nel frattempo gli acquisti di titoli sono ancora necessari, ha aggiunto il capo della Bce. “C’è una condizione molto chiara secondo noi per determinare la fine dell'acquisto delle obbligazioni: dobbiamo vedere un aggiustamento sostenibile dell’inflazione verso il nostro obiettivo”. A febbraio i prezzi al consumo nella zona euro sono aumentati solo dell’1,2 per cento, un decimo di punto in meno rispetto a gennaio. La missione non è ancora giunta a compimento, ha sottolineato il capo economista della Bce Peter Praet. La settimana scorsa i vertici della Bce non si sono spinti oltre un lieve segnale di normalizzazione delle politiche monetarie, escludendo l’opzione, se necessario, di espandere ancora una volta il programma di acquisto di obbligazioni, il cui valore complessivo è stato sino ad oggi di 2.550 miliardi di euro. Molti economisti presumono che la Bce vi rinuncerà alla fine del 2018. Secondo Praet un primo rialzo dei tassi da parte della banca centrale avverrà tra il primo e il secondo trimestre del 2019.
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Verso una battaglia per il controllo dei cieli italiani
New York, 15 mar - (Agenzia Nova) - Nell'orizzonte del trasporto aereo si profila una battaglia per il controllo dei cieli italiani. A scriverlo è "Bloomberg", che in un articolo spiega come diversi attori internazionali puntino a ritagliarsi una nicchia nel mercato italiani inserendosi nello spazio lasciato dall'ex compagnia di bandiera italiana, che "dopo un viaggio di 71 anni pare destinata a breve ai libri di storia". I contribuenti italiani hanno riversato denaro su Alitalia per decenni, ricorda "Bloomberg", ma il fondo - o quasi - sembra essere stato toccato dopo la capitolazione di Etihad Airways, che aveva tentato il rilancio della compagnia. L'azienda in bancarotta è stata messa in vendita dal governo italiano, e i potenziali acquirenti stanno valutando diverse strategie che paiono orientate allo smembramento di Alitalia, più che ad un nuovo tentativo di rilancio. Le opzioni, scrive "Bloomberg", appaiono due: lasciare che l'azienda muoia, salvandone gli asset di maggior pregio, come le rotte e la flotta; oppure tenerla in vita, a patto però di poter operare "profondi tagli permanenti".