Tra "governo neutrale" e voto: le consultazioni viste dalla stampa estera

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Financial Times, Spiegel, Monde, Guardian

Italia, verso un “governo neutrale”

 

Amburgo, 8 mag - (Agenzia Nova) - Il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha preso atto ieri dell'impossibilità di giungere a un accordo fra i vari partiti per la formazione di un governo politico. Il presidente punta ora a formare un “governo neutrale” che dovrebbe portare a nuove elezioni, a meno che i partiti non trovino un accordo tra di loro in extremis. Né il Movimento 5 stelle, né la Lega avevano trovato un accordo fra di loro o con il Partito Democratico. Il Movimento di Grillo ha rifiutato categoricamente di formare un governo con la coalizione di centro-destra a parte di un passo indietro dell'ex premier Silvio Berlusconi. 

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L'Italia verso la ripetizione delle elezioni dopo il fallimento delle consultazioni per il governo

 

Londra, 8 mag - (Agenzia Nova) - L'Italia si avvia a grandi passi verso nuove ed imminenti elezioni dopo il fallimento del terzo giro di consultazioni con i partiti politici condotto ieri lunedì 7 maggio dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come ultimo tentativo per formare una maggioranza di governo nel Parlamento uscito dall'inconcludente voto del 4 marzo scorso: la ripetizione delle elezioni, a pochi mesi dall'ultima consultazione popolare, sarebbe senza precedenti nell'Italia del dopoguerra, persino per un paese noto per la sua instabilità politica. Il permanere dello stallo ha spinto il presidente Mattarella a considerare la nomina di un governo per il disbrigo degli affari correnti, che sostituisca quello di centrosinistra attualmente in carica e guidato dal premier Paolo Gentiloni: un esecutivo definito "neutrale" da Mattarella, che avrebbe un mandato molto limitato ed il cui compito principale sarebbe appunto di portare il paese a nuove elezioni, forse addirittura nel prossimo mese di luglio. In una sua dichiarazione televisiva letta ieri sera, il presidente ha detto che "idealmente" un simile governo potrebbe rimanere in carica fino alla fine di dicembre; ma ha ammesso che l'alternativa è un rapido ritorno al voto in estate o all'inizio di autunno: "Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che una legislatura finisce prima ancora di iniziare; adesso tocca ai partiti scegliere", ha concluso Mattarella. Sia il Movimento 5 stelle (M5s) che la Lega, i due partiti usciti "vincitori" dalle elezioni di marzo, gli hanno risposto a stretto giro rifiutandosi di appoggiare un "governo di tutti" per un prolungato periodo di tempo: "La campagna elettorale inizia oggi", ha dichiarato il 31enne leader del M5s, Luigi Di Maio, in un video-messaggio postato sulla sua pagina Facebook subito dopo la fine delle consultazioni; "Sono d'accordo, si potrebbe votare l'8 luglio prossimo", gli ha fatto eco il leader della Lega, Matteo Salvini. Secondo i commentatori italiani, sia Salvini che Di Maio sono favorevoli ad andare immediatamente alle urne perché pensano di poter ulteriormente aumentare i propri voti ed essere quindi meglio piazzati per andare al governo; al contrario, il rapido ritorno alle elezioni è temuto dal Partito democratico (Pd) di centrosinistra, che ha subito una pesante sconfitta a marzo, e da Forza Italia di Silvio Berlusconi, che è stato sopravanzato dalla Lega alla guida della coalizione di centro-destra di cui fanno entrambi parte, insieme al piccolo partito di estrema destra Fratelli d'Italia.

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Denunciato alla Corte europea l'accordo dell'Italia per trattenere i migranti in Libia

 

Londra, 8 mag - (Agenzia Nova) - La collaborazione messa in piedi dall'Italia con la Libia per fermare l'afflusso di immigrati è stato denunciato alla giustizia europea perché ha portato a gravi violazioni dei diritti umani che includono torture e schiavismo: lo scrive il quotidiano "The Guardian", riferendo della denuncia presentata a Strasburgo alla Corte europea dei diritti umani dall'organizzazione umanitaria britannica Global Legal Action Network, con l'appoggio dell'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione, dell'università statunitense di Yale e dell'Arci. Secondo l'accusa, l'azione congiunta delle autorità italiane e libiche, finalizzata ad impedire ai barconi di raggiungere le coste dell'Italia costringendoli ad invertire la rotta e tornare in Libia contro la loro volontà, ha comportato che migliaia di migranti sono stati sottoposti a condizioni inumane, a fame, percosse e stupri. La causa proposta potrebbe minacciare seriamente il piano messo in atto l'anno scorso dal governo italiano di centrosinistra, che è stato approvato dai leader dell'Unione Europea e che ha portato ad una netta diminuzione degli sbarchi di immigrati sulle coste dell'Italia: in base a quegli accordi, ricorda il "Guardian", l'Italia addestra, equipaggia e finanzia la Guardia costiera libica; secondo Amnesty International, nel 2017 sarebbero stati almeno 20 mila i migranti intercettati dai guardiacoste libici e riportati in Libia. La causa si basa essenzialmente sui racconti dei sopravvissuti al naufragio di un barcone avvenuto il 6 novembre 2017, nel quale affogarono 20 migranti: i guardiacoste libici impedirono alle Ong internazionali accorse sul posto di soccorrere i naufraghi, che furono invece riportati in Libia. Global Legal Action Network ha raccolto le testimonianze di 17 di quei sopravvissuti, che hanno denunciato di essere stati detenuti in Libia in condizioni di vita inumane.

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Un fondo d'investimento solleva un caso sul capitale di UniCredit

Londra, 8 mag - (Agenzia Nova) - Un hedge fund si è rivolto alle autorità europee sostenendo che due terzi del capitale di UniCredit infrangerebbero le regole Ue e che quindi la banca italiana dovrebbe convertire in azioni ordinarie quasi 3 miliardi di euro di complessi strumenti finanziari, imponendo pesanti perdite agli investitori: lo scrive il quotidiano economico britannico "The Financial Times", riferendo che Caius Capital, un fondo specializzato nel recupero crediti creato a Londra due anni fa, ha inviato una lettera all'Autorità bancaria europea (Eba) lamentando il fatto che UniCredit avrebbe erroneamente calcolato una parte del suo capitale (il cosiddetto CET1, che è un elemento-chiave della forza di una banca) per tutto lo scorso decennio; sotto accusa è l'emissione nel 2008 di titoli di capitale azionario ibridi convertibili e subordinati per 2,98 miliardi. Qualora la Eba dovesse ritenere fondata questa denuncia, commenta il "Financial Times", i detentori di questi strumenti finanziari dovranno registrare perdite per oltre 2 miliardi di euro; la denuncia insinua inoltre il dubbio sul modo in cui diverse altre grandi banche europee hanno calcolato i capitali propri che servono da paracadute per assorbire le perdite in caso di crisi: fra queste il giornale della City di Londra elenca in particolare l'istituto britannico Hsbc e l'italiano Monte dei Paschi di Siena.

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ArcelorMittal pronta a “pesanti cessioni” per ottenere l’Ilva di Taranto

 

Parigi, 8 mag - (Agenzia Nova) - Per ottenere l’autorizzazione di Bruxelles necessaria ad acquisire le acciaierie dell’Ilva di Taranto, il gruppo ArcelorMittal ha dovuto effettuare “pesanti cessioni”. Lo riporta “le Monde”, spiegando che l’azienda lussemburghese venderà alcune sue fabbriche che impiegano circa 12mila lavoratori. Una condizione imposta dalla Commissione europea per evitare che si crei un monopolio nel settore. Domani si terrà l’assemblea generale di ArcelorMittal, durante la quale si dibatterà in merito all’operazione. “Il gioco vale la candela? Questa è la domanda che tutti si fanno” afferma Xavier Le Coq, de sindacato Cfe-Cgc. 

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