Un fotogramma tratto dal documentario "Life in The Weimar Republic"

L'Italia come Weimar: così muore una democrazia liberale

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Financial Times, Figaro, Spiegel, Faz, Times

Programma M5s Lega, per il politologo Grasse “l’Italia sta diventando più sicura di sé”

 

Berlino, 21 mag - (Agenzia Nova) - In una lunga intervista rilasciata al quotidiano tedesco “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, il politologo Alexander Grasse fa il punto delle trattative tra Movimento 5 stelle e Lega per la formazione di un nuovo governo di orientamento "populista" in Italia. Il politologo sottolinea che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha molti più poteri sostanziali rispetto a quelli del Capo di Stato tedesco, ed ha più volte annunciato che è intenzionato a utilizzarli per far sì che il nuovo governo rispetti gli accordi con l’Europa. Tuttavia i due partiti, Movimento 5 stelle e Lega, hanno ottenuto circa il 50 per cento del consenso degli italiani, pertanto è giusto che il presidente conceda alle due forze politiche la possibilità di governare. Mattarella potrebbe chiedere voce in capitolo nell'assegnazione dei ministeri degli Esteri, della Finanza e dell'Interno, che sono particolarmente rilevanti nella politica europea.Grasse avanza dubbi sulle coperture economiche del documento programmatico concordato dai due partiti: combattere l’evasione fiscale e semplificare l’amministrazione pubblica di per sé non è sbagliato, ma non è sufficiente. Ultimo ma non meno importante, deve essere d’accordo con il candidato per il posto di Primo ministro, e insisterà su una persona che possa rappresentare adeguatamente l’Italia all’estero. Secondo il politologo, il programma porta in modo molto chiaro la firma della Lega, con molti più anni di esperienza politica dei 5 stelle, con punti come quelli che riguardano i centri di detenzione, il numero di 500 mila immigrati illegali da rimpatriare, e un cambiamento nella richiesta di un reddito minimo di base voluto dai 5 stelle. Ciò che evidentemente manca, secondo Grassem è un punto sul mercato del lavoro e sulle politiche occupazionali. Si tratta di un'assenza sorprendente, secondo l'intervistato, perché i 5 stelle avevano fatto di questo punto un cavallo di battaglia della loro campagna elettorale, soprattutto al Sud. Assente anche una eventuale patrimoniale, mentre permane la "flat tax" promossa dalla Lega, con elementi progressivi e due scaglioni al 15 e 20 per cento per le imposte sul reddito. Nei sondaggi, in caso di nuove elezioni la Lega è data in forte crescita al 25 per cento delle preferenze, mentre i 5 stelle appaiono in leggera flessione. Una volta al governo, afferma Grasse, saranno molto probabili conflitti, avendo i due partiti priorità differenti. Nei confronti dell’Europa, pur essendo state ridimensionate dalle prime bozze le richieste più eclatanti, come quella dell’abbuono di 250 miliardi di debito da parte della Bce, rimane la volontà di rinegoziare il patto fiscale. Nel complesso, afferma Grasse, l’Unione dovrà adattarsi a un’Italia molto più esigente e sicura di sé. Lo si nota nell’intenzione di riconsiderare la politica delle sanzioni alla Russia, che invece Movimento 5 stelle e Lega chiedono di riabilitare come interlocutore dell'Europa. Anche gli interessi nel Mediterraneo sono al centro dell’attenzione dei due partiti. Tuttavia, secondo Grasse, mentre la Lega è certamente un negoziatore difficile, data la sua forte vocazione sovranista, i 5 stelle sono più duttili e aperti al compromesso, non ultimo per la loro necessità di riconoscimento, anche in Europa. Se si riuscirà a integrare le forze populiste italiane nell'alveo della politica comunitaria attraverso riforme credibili e sostanziali della Ue, nel senso di un’Europa più sociale e un rafforzamento del Parlamento europeo, l’Italia potrebbe sostenere Germania e Francia nella riforma dell’Unione, conclude Grasse; ma ciò presuppone innanzitutto che Berlino si avvicini finalmente al presidente francese Emmanuel Macron e alla sue richieste di approfondimento dell'integrazione comunitaria.

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L'Italia dimostra come può morire una democrazia liberale

 

Londra, 21 mag - (Agenzia Nova) - Non ha senso paragonare l'ondata populista di oggigiorno ai fascisti ed ai nazisti di 80-90 anni fa, e tuttavia c'è un chiaro parallelo tra la caduta delle Repubblica di Weimar in Germania e l'attuale vulnerabilità delle èlite liberali in Europa: è questa la tesi sviluppata sul quotidiano economico britannico "The Financial Times" dall'autorevole commentatore di affari europei Walter Munchau, con un aperto riferimento alla situazione politica italiana ed alla nascita a Roma di un governo formato dal Movimento 5 stelle (M5s) e dalla Lega. Nell'analisi pubblicata ieri domenica 20 maggio, Munchau smonta uno ad uno gli argomenti avanzati da molti osservatori secondo quali la democrazia liberale in generale ed il sistema politico italiano in particolare avrebbero tutti gli anticorpi per impedire al governo M5s-Lega di far uscire l'Italia dall'euro e di conseguenza distruggere l'intera costruzione europea degli ultimi decenni. La lezione della Repubblica di Weimar fu, sostiene Munchau, che se la democrazia liberale per un lungo periodo di tempo non riesce a distribuire prosperità ad una porzione della popolazione sufficientemente vasta, allora la sua fine è segnata assieme alle sue istituzioni finanziarie ed economiche.

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Prime crepe sulla strada per la nuova coalizione di governo

 

Londra, 21 mag - (Agenzia Nova) - In Italia sono già apparse le prime crepe nella nuova coalizione M5s-Lega prima ancora che si installi al governo: così sul quotidiano britannico "The Times" il corrispondente da Roma Tom Kington oggi lunedì 21 maggio presenta le profonde divergenze programmatiche emerse tra il capo del Movimento 5 stelle (M5s), Luigi Di Maio, ed il leader della Lega, Matteo Salvini, su cosa fare della progettata linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione e della grande acciaieria Ilva di Taranto; queste frizioni, sostiene il giornale inglese, sottolineano la vaghezza del programma del governo M5s-Lega e suggeriscono che il futuro esecutivo sarà preda di continui scontri interni e di agguati parlamentari.

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L’alleanza tra Movimento 5 Stelle e Lega fa tremare l’Europa

 

Parigi, 21 mag - (Agenzia Nova) - L’alleanza antisistema che va delineandosi in Italia fa tremare l’Europa. È quanto afferma “Le Figaro”, parlando dell’accordo di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega. I due partiti presentano oggi il loro programma al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il quotidiano afferma che la situazione provoca “sudori freddi” all’Unione europea. Secondo alcuni osservatori, Mattarella non accetterà un presidente del Consiglio contrario agli impegni presi nei confronti di Bruxelles, mentre altri pensano che “l’improbabile coalizione” non potrà sopravvivere a lungo alle contraddizioni interne. Secondo le stime, il programma preparato dai due partiti costerebbe alle casse dello Stato italiano 100 miliardi di euro all’anno, aumentando così il deficit. Secondo Joerg Kramer, capo economista del gruppo bancario tedesco Commerzbank, un governo guidato da Movimento 5 Stelle e Lega rappresenterebbe la fine dei piani del presidente francese, Emmanuel Macron, per l'accelerazione del processo di integrazione europea.

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La Francia vede la stabilità dell’eurozona minacciata dall’Italia

 

Amburgo, 21 mag - (Agenzia Nova) - La Francia ritiene che la stabilità dell’eurozona “sia minacciata” se il nuovo governo italiano non rispetterà i requisiti di stabilità europei. “Se il nuovo governo non onorerà i suoi impegni nei confronti del debito e del deficit, così come la riabilitazione delle banche, la stabilità finanziaria complessiva della zona euro verrà minacciata”, ha detto il ministro francese dell’Economia e delle Finanze Bruno Le Maire domenica alla stazione “Europe 1”. “Tutti in Italia devono capire che il futuro dell’Italia è in Europa, ma che le regole devono essere rispettate”, ha ribadito. Sia il Movimento 5 stelle che la Lega sono considerati due partiti euroscettici ed entrambi respingono rigide condizioni di austerità. Molti in Europa rivolgono le loro speranze nel Presidente Sergio Mattarella che ha detto che non farà “la parte del notaio” e non avvallerà un programma privo di coperture finanziarie. Il suo incontro con i leader dei due partiti è previsto per questo lunedì. 

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