Bloomberg avverte: l'Italexit è improbabile, ma non impossibile
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Faz, Bloomberg, Telegraph, Les Echos, Financial Times
Immigrazione: l’Austria chiude il Brennero?
Berlino, 4 lug - (Agenzia Nova) - Se la Germania, come previsto dall’accordo politico tra la Cdu del cancelliere Angela Merkel e la Csu bavarese, allestirà centri di detenzione per gli immigrati al confine con l'’Austria, il governo di Vienna reagirà bloccando l’ingresso dei richiedenti asilo registrati in Italia dal suo confine meridionale. Lo ha confermato il governo di Vienna martedì mattina. Il cancelliere Sebastian Kurz (Ovp), il vicecancelliere Heinz-Christian Strache (Fpo) e il ministro dell’Interno Herbert Kickl (Fpo) hanno annunciato congiuntamente di voler "adottare misure per proteggere il confine meridionale”, ossia quello con l’Ungheria, la Slovenia e l’Italia. Già la scorsa settimana il confine era stato teatro di esercitazioni della nuova unità “Puma” contro gli ingressi illegali, in collaborazione con la polizia e l'Esercito, al confine con la Slovenia. Vienna si dice pronta a tutti gli scenari. “L’accordo tra Cdu e Csu indica che la Germania vuole stabilire misure nazionali per combattere i flussi migratori. Ci vediamo pertanto incoraggiati a predisporre le misure necessarie a scongiurare svantaggi per l’Austria e il suo popolo”. “La questione”, ha dichiarato il cancelliere Kurz alla radio “Orf” “è anche se tutti i 60 milioni di persone che sono in fuga in tutto il mondo, abbiano realmente il diritto di chiedere asilo in Europa”. L’agenzia per i rifugiati dell’Onu Unhcr ha prontamente contestato le parole del cancelliere austriaco. Dopo il vertice di Bruxelles si dovrebbe promuovere una più ampia cooperazione con gli Stati nord-africani. “Non tutti i paesi sono instabili”, ha detto Kurz. Ci sono contatti con "Egitto, Marocco o Tunisia". Realizzare centri in quei paesi avrebbe un costo “sostanzialmente inferiore ai nostri attuali sistemi di asilo in Europa”, ha concluso il cancelliere.
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Italia: momentaneamente oscurata la versione italiana di Wikipedia in segno di protesta contro la direttiva Ue sul copyright
Parigi, 4 lug - (Agenzia Nova) - La versione italiana di Wikipedia, l’enciclopedia on line, è momentaneamente oscurata in segno di protesta contro la direttiva europea sui diritti d’autore, che verrà votata domani. Lo riferisce “Les Echos”, spiegando che la connessione al sito riporta a un messaggio in cui si spiegano le ragioni della comunità. Al centro delle tensioni c’è l’articolo 11, che obbliga i redattori a chiedere il permesso all’editore quando si vuole utilizzare un contenuto. Il quotidiano economico spiega che “è quasi impossibile” visto che un milione di pagine circa viene modificato ogni mese. “Questa legge minaccia Internet come lo conosciamo oggi. “La direttiva del diritto d’autore cerca di cambiare interamente il funzionamento di Internet libero e deve essere respinta”, ha affermato Pierre-Yves Beaudoin, presidente dell’associazione, in un comunicato.
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Il Parlamento di Strasburgo ordina alla Lega e ai suoi alleati europei di restituire mezzo milione di euro di rimborsi-spese
Londra, 4 lug - (Agenzia Nova) - Il Parlamento europeo ha ordinato al gruppo formato all'assemblea di Strasburgo dalla Lega di Matteo Salvini e da altri partiti di estrema destra di restituire mezzo milione di euro di rimborsi-spese dispensati per l'attività politica, che invece sarebbero stati sperperati in feste e champagne: l'organismo di presidenza del Parlamento di Strasburgo, soprannominato semplicemente "L'Ufficio", e composto da 15 membri nominati in maggioranza dai tradizionali Partito popolare, Partito socialista e Partito liberal-democratico, in una riunione a porte chiuse tenuta a notte fonda ha esaminato le note spese presentate dal gruppo parlamentare Europa delle Nazioni e delle Libertà: ne fanno parte, tra gli altri, appunto la Lega di Salvini, il Rally National di Marine Le Pen ed il Partito della Libertà austriaco, socio minoritario della coalizione al governo in Austria guidata dal cancelliere Sebastian Kurz. La vicenda è riportata dal quotidiano conservatore britannico "The Telegraph", il quale commenta come a fronte della severità mostrata da "L'Ufficio" nei confronti dei partiti di estrema destra e sovranisti, il Parlamento di Strasburgo continui a rifiutare di fare completa luce sul notoriamente opaco sistema che consente ai parlamentari europei di intascarsi ogni mese migliaia di euro per supposte "spese per attività politica" senza però essere obbligati a mostrare neppure una fattura.
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L'Italia è ancora associata dai mercati ai rischi di tenuta dell'euro
New York, 4 lug - (Agenzia Nova) - Lo scontento italiano nei confronti dell'Unione europea non è una novità, ma i mercati continuano a guardare con timore all'Italia, nonostante le rassicurazioni del nuovo governo populista, perché incarnano nella Penisola i rischi per la tenuta del fragile impianto della moneta unica. A scriverlo, in un editoriale pubblicato da "Bloomberg", sono Chiara Albanese e Paul Dobson. Un'uscita dell'Italia dall'euro, sostiene l'editoriale, è improbabile ma non impossibile; a preoccupare i mercati è soprattutto l'incertezza, legata ad esempio al timore che Roma possa chiedere all'Ue concessioni irricevibili in materia di allentamento del rigore fiscale. Quanto ai paragoni con la Grecia, per l'editoriale hanno senso più che altro sul piano politico; su quello economico, invece, va ricordato che la Penisola è la terza economia dell'eurozona, e che per ora i costi di rifinanziamento del debito sono incomparabilmente minori rispetto a quelli raggiunti all'apice della crisi.
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Il rallentamento della crescita spinge l'Italia ad escludere una riduzione del suo deficit
Londra, 4 lug - (Agenzia Nova) - Il nuovo governo euroscettico dell'Italia ha annunciato che quest'anno non prenderà nessuna ulteriore misure per ridurre il suo deficit di bilancio, a causa del rallentamento della crescita economica: lo scrive il quotidiano britannico "The Financial Times", riferendo le parole del ministro delle Finanze italiano, Giovanni Tria; il quale ieri martedì 3 luglio ha avvertito che potrebbe essere necessaria una "moderata" revisione al ribasso della precedente previsione di un deficit dell'1,5 per cento del Prodotto interno lordo (Pil). Ciò significa, ha spiegato Tria, che Roma "non adotterà misure correttive nel corso di quest'anno" per ridurre ulteriormente il suo deficit di bilancio. Benché l'Italia vorrebbe ottenere una maggiore flessibilità delle regole fiscali stabilite dall'Unione Europea, Tria ha ribadito che il paese resta impegnato a far scendere il suo deficit pubblico ed il debito dello Stato: "Continueremo a muoverci in una direzione che non peggiorerà il deficit strutturale", ha dichiarato il ministro parlando davanti alla commissione Finanza del Parlamento. "La nostra intenzione di ridurre il debito pubblico non è basata sugli impegni presi con l'Europa, anche se essi sono chiaramente molto importanti", ha detto Tria: "Bensì è tesa a rassicurare gli investitori internazionali e nazionali". Al momento, ricorda il "Financial Times", la Commissione europea si aspetta che il deficit di bilancio annuale dell'Italia cali nel 2018 all'1,7 per cento del Pil, dal 2,3 per cento del 2017: comunque ben entro il limite massimo del 3 per cento stabilito dalle regole europee; mentre il debito totale dello Stato italiano si prevede che scenda leggermente, dal 131,8 al 130,7 per cento del Pil. Il quotidiano economico britannico sottolinea che Tria sta tentando di conciliare le promesse populistiche fatte dall'attuale coalizione di governo italiano durante la campagna elettorale, conclusasi con il voto del 4 marzo scorso, con le richieste di Bruxelles in materia fiscale: ma le sue reiterate dichiarazioni sull'impegno dell'Italia a rispettare la disciplina di bilancio appaiono in contrasto con il combinato disposto delle promesse fatte dai vertici del Movimento 5 stelle, per un aumento della spesa pubblica, e di quelle della Lega, a favore di un abbassamento delle tasse. Ad ogni modo il mese scorso una sua intervista ha provocato un drastico calo dei rendimenti dei titoli di Stato dell'Italia, dopo che erano pericolosamente saliti a causa delle preoccupazioni dei mercati per la rotta di collisione con Bruxelles intrapresa dalla coalizione di governo M5s-Lega e quindi dei rinnovati timori per la stabilità a lungo termine della moneta unica europea. Tria dovrà affrontare il suo primo vero test a Buxelles, prevede il giornale della City di Londra, nel prossimo mese di ottobre quando l'Italia sottometterà all'esame della Commissione europea la bozza di Legge finanziaria per il 2019.