Perché Bruxelles boccerà la bozza della legge di Bilancio italiana
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Abc, Vanguardia, Economist, Financial Times, Guardian
Bruxelles non crede nei conti dell’Italia e boccerà la sua bozza di bilancio
Madrid, 5 ott - (Agenzia Nova) - L'Unione europea non crede al passo indietro dell’Italia che, dopo essere stata punita dai mercati, ha annunciato una lieve diminuzione del deficit per il 2020 e il 2021. Lo scrive oggi il quotidiano spagnolo “Abc”, rilanciando un articolo della “Repubblica”, secondo cui Bruxelles, negli ultimi 10 giorni di ottobre, invierà a Roma una lettera per bocciare la bozza della Legge di bilancio 2019. Se tali previsioni dovessero avverarsi, ciò comporterebbe il secondo duro colpo per il governo del Belpaese in poco meno di un mese, a cui potrebbe seguire una valutazione negativa da parte delle agenzie di rating, in particolare di Moody's. Nel frattempo, cresce la confusione sui conti. Il Movimento 5 stelle e la Lega avevano promesso una "rivoluzione per il popolo", sia politica che socio-economica, ma visti i numeri, la rivoluzione sembra già tradita, perché nella nota di aggiornamento del Def non ci sono stimoli alla crescita economica né aumenti significativi del Pil. Ad aumentare sarà solo la spesa, senza le necessarie coperture.
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L'Italia sul bilancio è in rotta di collisione con la Commissione europea
Londra, 5 ott - (Agenzia Nova) - Nonostante l'ultima parzialissima marcia indietro fatta sul deficit dal ministro dell'Economia italiano Giovanni Tria, è chiaro che è iniziato un potenzialmente dannoso braccio di ferro tra l'instabile coalizione di governo dell'Italia e la Commissione europea: se ne dice convinto il settimanale britannico "The Economist"; secondo il quale è ancora da capire quanto durerà questo braccio di ferro e se alla fine potrà essere risolto senza danneggiare anche la moneta unica europea. Le due parti, scrive il settimanale, giocano una partita sul filo del rasoio: i partiti del governo italiano hanno entrambi buone ragioni di politica interna per mostrarsi irremovibili nel voler mantenere le promesse fatte prima del voto di marzo ai rispettivi elettorati. Anche per Bruxelles la questione va ben aldilà di qualche decimale di deficit ed è invece tutta politica: non può mostrarsi debole nei confronti di un governo italiano apertamente euroscettico, pena veder indebolita la propria credibilità e la solidità della stessa impalcatura istituzione dell'Europa. Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker quindi ha avuto finora buon gioco a soffiare sul fuoco: spera che siano i mercati finanziari ad imporre la resa ai populisti italiani. Ma, similmente, ci sono molti pericoli anche per Bruxelles: se tira troppo la corda ed arrivasse a bocciare la Legge finanziaria e ad imporre sanzioni all'Italia, la linea dura rischierebbe di trasformarsi in un boomerang e di suscitare un'ulteriore ondata di euroscetticismo in vista delle elezioni europee della primavera 2019.
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Il ministro dell'Economia dell'Italia vuole il dialogo con Bruxelles sul bilancio
Londra, 5 ott - (Agenzia Nova) - Il ministro dell'Economia italiano, Giovanni Tria, ha scritto alla Commissione europea perorando "un dialogo aperto e costruttivo" sulla Legge di Bilancio per il 2019 che l'Italia invierà all'esame di Bruxelles alla metà di questo mese di ottobre: lo scrive il quotidiano economico britannico "The Financial Times"; il quale riferisce che il ministro, un tecnico indipendente dai due partiti Movimento 5 stelle e Lega della coalizione di governo a Roma, ha scritto in una lettera che i controversi progetti di aumento della spesa pubblica dell'Italia sarebbero "audaci e responsabili, finalizzati a favore della crescita dell'economia e del benessere dei cittadini ma comunque in grado di assicurare in futuro una riduzione del deficit: spero che il dialogo con la Commissione europea resti aperto e costruttivo", si legge nel testo pubblicato sul sito web del ministero dell'Economia, "e che prenda in considerazione i bisogni reali dei cittadini e delle aziende ed il ruolo che essi svolgono nelle istituzioni". Nella missiva il ministro ha sottolineato come, mentre per il 2019 sia previsto un deficit del 2,4 per cento del Prodotto interno lordo (Pil) italiano, esso scenderebbe progressivamente fino all'1,8 per cento nel 2021; ed ha espresso l'ottimistica previsione che il maggior deficit innescherà una crescita economica dell'Italia dell'1,5 per cento nel 2019, dell'1,6 per cento nel 2020 e dell'1,4 per cento nel 2021. Quest'ultima previsione, annota il "Financial Times", contrasta con le attuali stime di Bruxelles secondo le quali il Pil italiano l'anno prossimo crescerà solo dell'1,1 per cento. A metà ottobre la Commissione esaminerà la Legge di stabilità italiana ed allora potrebbe decidere di adottare una "opinione negativa" qualora giudicasse che i numeri in essa contenuti rappresentino una "evidente infrazione" alle regole Ue in materia di deficit pubblico e di debito statale.
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Una nave italiana denuncerà la situazione migratoria nel Mediterraneo
Madrid, 5 ott - (Agenzia Nova) - Diverse organizzazioni umanitarie, politici e intellettuali di sinistra italiani hanno inviato una nave nel Mediterraneo centrale per "controllare, testimoniare e denunciare" la "drammatica" situazione che i migranti vivono in mare. L’imbarcazione, "Mediterranea", battente bandiera italiana, opererà in acque internazionali al largo della costa libica ed è stata noleggiata dall’omonima piattaforma che riunisce gruppi come Ya Basta Bologna, Arci e l’ong Sea Watch. Lo rende noto “La Vanguardia”, secondo cui una delle responsabili, Ada Talarico, ha esposto, in conferenza stampa, l'obiettivo di questa iniziativa: "Essere testimoni e denunciare la drammatica situazione nel Mediterraneo di fronte all'indifferenza dell'Italia e dell'Unione europea".
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Il Robin Hood delle Alpi paga caro lo sbaglio di basarsi sulla fiducia
Londra, 5 ott - (Agenzia Nova) - Il quotidiano progressista britannico "The Guardian" rilancia la storia di Gilberto Baschiera, il 50enne direttore di una filiale di banca nel paesino di Forni di Sopra, nelle Dolomiti italiane: una sorta di moderno Robin Hood che nel corso degli ultimi anni ha sottratto circa un milione di euro dai conti correnti di facoltosi clienti per distribuire il denaro a persone in situazione di bisogno. Scoperto e processato, il signor Baschiera è stato condannato a due anni di carcere: ma gli è stata concessa la sospensione condizionale della pena, perché l'uomo non aveva trattenuto nemmeno un centesimo per sé. Tuttavia l'ormai ex dirigente bancario ha pagato caro il suo sbaglio: licenziato, ha dovuto rifondere la banca ed ora è in rovina.