Giuseppe Conte (foto LaPresse)

Le sei minacce che deve affrontare il governo a gennaio

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Bloomberg Business Week, Abc, Daily Mail, Guardian e Echos

Il governo affronta sei diverse minacce nel solo mese di gennaio
New York, 3 gen - (Agenzia Nova) - Il governo rischia la crisi per sei diverse ragioni nel solo mese di gennaio. Lo scrive "Bloomberg", evidenziando la fragilità della coalizione che sostiene il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, formata da Movimento 5 Stelle (M5S) e Partito democratico (Pd). Nelle prossime settimane, l'esecutivo dovrà misurarsi col tema dell'eliminazione della prescrizione dei reati, che oppone l'M5S al Pd. Conte ha convocato un vertice della maggioranza per discutere la questione il prossimo 7 gennaio. Questo mese potrebbero anche essere innescati due differenti referendum in merito alla riforma elettorale: uno su iniziativa del M5S, già approvato e relativo al taglio del numero dei parlamentari, e il secondo presentato dalla Lega, per l'introduzione di un sistema elettorale uninominale secco simile a quello britannico. Il governo dovrà poi misurarsi con il possibile rinvio a giudizio dell'ex ministro dell'Interno, il leader leghista Matteo Salvini, per il suo rifiuto di far sbarcare migranti da una nave lo scorso anno. Salvini sostiene di poter dimostrare che la sua decisione è stata frutto di una delibera governativa, di cui era a conoscenza anche Conte. Il 26 gennaio andrà al voto la regione Emilia-Romagna, tradizionale bastione della sinistra. Un'eventuale sconfitta del Pd, tallonato dalla Lega di Salvini, alimenterebbe i dissidi interni ai partiti di governo, che si presentano separati al voto. Il governo dovrà inoltre misurarsi con una serie di spinosi dossier aziendali: dal caso Ilva all'uscita di Coca Cola dall'Italia, dall'ex compagnia di bandiera Alitalia sino alla possibile revoca delle concessioni autostradali ad Atlantia, anticipata dal capo politico del M5S, il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Luigi DI Maio.

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L'Italia protesta per la decisione del parlamento turco su invio truppe in Libia
Madrid, 3 gen - (Agenzia Nova) - Nonostante le proteste dell'Italia e dell'Unione europea, il parlamento turco ha autorizzato l'invio di soldati in Libia per sostenere il fragile governo di Tripoli guidato da Fayez al Sarraj, riconosciuto dalle Nazioni Unite e con il debole sostegno di Italia e Qatar. Si tratta di una nuova e pericolosa escalation che sta trasformando sempre più la Libia in una polveriera pronta a sfociare in una guerra mondiale. L'Italia, con forti interessi energetici (gas e petrolio) nell'altra regione chiave della Libia, la Tripolitania, la parte settentrionale del paese, dove ha sede il quartier generale del governo di Tripoli, è stata lasciata fuori dal gioco. Come scrive il quotidiano “Abc”, l'Italia, concentrata dalle sue infinite lotte politiche interne, potrebbe subire il colpo diplomatico più duro degli ultimi decenni, perdendo la sua influenza in Libia, un paese praticamente in guerra civile dalla caduta di Gheddafi nel 2011. 

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A dicembre, peggiore contrazione produzione manifatturiera dal 2013
Londra, 3 gen - (Agenzia Nova) - A dicembre scorso, la produzione manifatturiera in Italia si è contratta per il 15mo mese consecutivo al peggior ritmo dal 2013. Lo riferisce il quotidiano britannico "Daily Mail", citando l'indice dei direttori degli acquisti (Pmi) compilato dalla società Ihs Markit. A dicembre, l'indicatore è sceso a quota 46,2 da 47,6 di novembre. 50 è il limite che separa la crescita dal calo delle attività. Si tratta del livello più basso dall'aprile del 2013 e segnala che l'economia italiana faticherà anche nel primo trimestre del 2020.

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Roma, polemiche per la nuova discarica di rifiuti
Londra, 3 gen - (Agenzia Nova) - Il progetto di una nuova discarica nei pressi dell'aeroporto di Fiumicino ha provocato la rivolta dei residenti della zona ed un'aspra polemica politica contro il Movimento 5 Stelle, che con il sindaco Virginia Raggi amministra Roma ed è accusato di aver rinunciato ai suoi principi ambientalisti. In questo modo, il quotidiano britannico "The Guardian" riassume lo scontro attorno alla decisione di Raggi con cui il sito di Monte Carnevale, nella località di Valle Galeria, è stato scelto come futura discarica dei rifiuti prodotti a Roma. La decisione è frutto di un accordo con il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, segretario generale del Partito democratico (Pd). Il problema, afferma il "Guardian",è che nell'area per decenni è stata attiva la discarica di Malagrotta contro la quale i militanti del M5S si sono battuti per anni fino alla sua chiusura nel 2013. La decisione è vista quindi come una marcia indietro sui principi ambientalisti dei Cinquestelle e un simbolo del fallimento dell'amministrazione di Raggi, che aveva promesso di realizzare una "svolta ecologica" nella raccolta dei rifiuti a Roma.

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Manovra 2020 apre dibattito politico su fiscalità ambientale e sociale
Parigi, 3 gen - (Agenzia Nova) - La manovra finanziaria del 2020 segna l'inizio di un “intenso dibattito politico in materia di fiscalità ambientale e sociale”. Lo scrive il quotidiano francese “Les Echos” in un editoriale firmato da Stefano Vignoli, fiscalista ed esperto contabile. Il voto è stato caratterizzato da una serie di difficoltà, con il governo che ha dovuto bilanciare gli obiettivi dei partiti al governo e i parametri europei. Le dimissioni di Lorenzo Fioramonti dal ruolo di ministro dell'istruzione dell'Università e della Ricerca per mancanza di fondi rappresenta le tensioni sorte attorno alla finanziaria. Tra le principali misure per le famiglie contenute nella manovra c'è il “bonus bebè” e il “bonus facciate”. La coalizione composta da Partito democratico e Movimento 5 Stelle con questa finanziaria sembrano inoltre continuare sulla linea del sostegno alle imprese, adottando diverse misure a favore dell'investimento.

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