Tutto Aldiquà?

Umberto Silva
Cercasi endorsement dell’Aldilà, sculettante come Kim Kardashian o letterario alla Jonathan Franzen

    La decadenza dell’Europa non è colpa dei migranti né della crisi economica, ma ha inizio con il crollo della credenza nell’Aldilà, predica Alain Finkielkraut, certo non l’ultimo arrivato sulla scena filosofica. Una tesi sostenibile: la vita terrena da sola non regge quell’irrimediabile malessere che fin dalla nascita tormenta gli umani; privati di una seconda chance, ci diamo un gran daffare per rendere attraente la prima, ma l’indaffaramento produce avidità e disastri. Tres medici duo athei, si diceva un tempo lontano; ora atei senza futuro sono anche i rassegnati pazienti. La medicina ci ha regalato cinquant’anni di vita in più ma miliardi ce ne ha tolti: l’eternità. Una perdita enorme in sicurezza e speranza, un buco nero al quale Papa Francesco si sta sforzando di mettere una mondana pezza; ma ormai “Paradiso” è diventata una parola tanto compromettente quanto priva di sex appeal.

     

    A questo tragico punto, per rialzare le sorti dell’Aldilà ci vorrebbe un autorevolissimo quanto sorprendente intervento da parte di qualcuno che di parte non è e il cui solo nome fa drizzare le orecchie; ma chi? Galassi, presidente dell’editore Farrar Straus and Giroux, la casa editrice di Jonathan Franzen, di recente ha definito “Purity”, il messianicamente atteso Grande Romanzo, “un’epica multi-generazionale americana che abbraccia decenni e continenti”. Un’annunciazione che colpisce: se nelle sue predicazioni Franzen fa un endorsement all’Aldilà, forse è la volta che tutti torniamo a confessare i nostri peccati invece di passare il tempo a giustificarli. Franzen, non altri. Se a Trump-Trump viene in mente di perorare la causa dell’Aldilà, siamo fritti; al Papa ormai si fa pat pat sulla spalla, come a dirgli: vabbè tu ce l’hai messa tutta, pazienza, diventeremo polvere; ma se è Franzen a prendere partito, un uomo cui la meritata ricchezza fa un baffo tanto è soffuso di gloria, veggenza e saggezza, siamo pronti a seguirlo. Se ai politici non crediamo più, ai grandi scrittori sì.

     

    Tutto bene? Quasi, c’è un ma. Con “Purity” Franzen aspira a diventare immortale, trascinandoci nei cieli di modo che possiamo applaudirlo per l’eternità; ok, ci sta, ci sto. Ma se “Purity” proprio per la sua eccessiva purezza si rivelasse un insopportabile pallone gonfiato? E’ un errore in cui i Grandi incorrono, persino il sommo Flaubert pensava che con l’altisonante “Salambò” avrebbe superato la dimessa “Madame Bovary”. E quante notti insonni ha passato a toccare e ritoccare la provocante figlia di Amilcare Barca, che chissà perché in questo istante mi evoca il magniloquente culo di Kim Kardashian, con la quale la disperata Hillary si è fatta un selfie tentando di raddrizzare una candidatura così traballante che persino un gaffeur come il simpatico Joe Biden riesce a mettere in discussione. Sembra una bestemmia, ma ho l’impressione che se in questo momento di sterminata popolarità Kim accenna un voluttuoso endorsement a favore dell’Aldilà, magari sculettando in una austera chiesa episcopale… Orrore! Al solo pensiero Jonathan storcerebbe il naso, eppure quante volte l’alto e il basso, il puro e l’impuro si abbracciano e sconvolgono il mondo. L’ostacolo semmai è un altro. L’America è facile da conquistare, non altrettanto la cinica Europa sempre yankee go home. Sprezzanti gli europei subito direbbero che l’Aldilà è una favola, pur sapendo che le favole sono quanto di più vivo.

     

    Lasciamo stare l’Aldilà, cari amici, la battaglia è perduta e nessuno è più in grado di rimediare. Il danno è fatto e ora tocca accontentarci dell’Aldiquà, che è pur sempre il regno di Dio. Se l’eternità è alquanto dubbia, Lui è accertato che c’è. Non per le cinque vie di san Tommaso, il razionalista, e di sant’Anselmo, il perfezionista; né per le parole di Cristo, che promise un po’ troppo, anche se sulla Croce parve rimangiarsi tutto. Il merito di averci restituito Dio spetta a Sigmund Freud, ateo dichiarato e pertanto assai più probante di un fedele. Le prove portate da Freud sono inoppugnabili, del tutto verificabili nella nostra quotidiana interiorità: l’esistenza di Dio è sotto il naso di ciascuno, la sempre vigile giustizia divina, o inconscia che dir si voglia, premia o punisce. Ricacci in mare i siriani? Ti viene la paranoia, il bipolarismo, la tiroidite e la pancreatite. Accogli i siriani a rischio che ti taglino la gola? Dormi sereno e sogni Emma Stone.