Figli e figliastri

Umberto Silva
Grillo è il padre di un esercito  di antipatici. Il padre di Maria Elena, invece, ha generato bellezza

    Se Fruttero e Lucentini scrissero una memorabile “Prevalenza del cretino”, i grillini stanno coniando una altrettanto memorabile “Prevalenza dell’antipatico”. E dire che il loro capo è un comico, uno che sbeffeggiava luoghi comuni e idiozie istituzionali proponendone di ancor più demenziali ma divertenti! Lo si pensava uno spassoso burlone e invece davvero credeva alle stronzate che andava dicendo, al punto di metterle in atto. La satira è sfottere l’esistente in nome del surreale, e finisce lì; pretendere di applicare il surreale, di sostituirlo al reale, è… Ecco, Grillo è … cretini noi a non capirlo. Attuando il delirio del famoso presidente Schreber che pensava di rigenerare il mondo, Grillo ha messo in piedi una miriade di figlioli che fanno paura a vederli tanto sono figlioli, e per passare il tempo si diverte a mangiarne uno dopo l’altro, al pari di Cronos e di altri cannibalici genitori. 

     

    Che doveva fare Elena Maria? Dire che fin da piccola papà le rubava i soldini dal salvadanaio? Sì, questo e altro doveva, dovrebbe, fare la Boschi, rivelando così un empito patriottico assoluto, sacrificando il padre alla nazione con uno slancio alla Bruto tale da far restare di stucco gli stessi grillini. Ma che padre è Grillo? Il padre di un esercito di antipatici. Detesto la corruzione, ma il suo alter ego, la correzione, è ancora più orrenda, perfino i cinesi ne sanno qualcosa; anche quando sembra assolutamente necessaria mi disgusta. Che la Boschi sia costretta ad andare a gridare ai quattro venti che le colpe dei padri – sempre che colpe siano – non devono ricadere sui figli, è una cosa talmente ovvia da fare paura. Occorre ancora ricordarlo nell’Italia del 2016? Pare di sì, ma l’effetto non è quel che sarebbe lecito sperare. Tutti sghignazzano e dicono: “Guardala, guarda la figlia che adesso scarica il padre, in combutta con lui ora come prima”. Basta leggere il Malleus Maleficarum di Krämer e Spengler per vedere come gli inquisitori non danno scampo alcuno; la colpa del padre della Boschi è una sola: avere fatto una figlia così vispa, intelligente e carica di bella sessualità tanto da suscitare invidia, e questo non viene perdonato né a lui né a lei. Il signor Boschi avrebbe dovuto mettere al mondo una grillina pronta a sputargli in faccia e altre amenità del genere.

     

    Le grilline meglio di no, ma le figlie in gamba, quelle sì, sanno come trattare i padri. Se il padre Boschi risultasse davvero colpevole di qualcosa, quale punizione più dolce di una figlia che amorevole lo conforta e nel contempo lo biasima? Cosa di più bello di essere sgridato da una figlia che sapiente ti snocciola i dieci comandamenti mentre tu stai col crapone basso? La figlia degna di questo nome ama il padre, e come lui è pronto a donare la vita per lei, lei è pronta a dirgliene di tutti i colori, colori vivaci e meravigliosi che allietano la sua grigia vecchiaia. “Vecchio pazzo, pasticcione…”, che delizia! E tu che l’hai protetta e carezzata ti trovi a piangere di commozione davanti a quella scarica d’insulti dolci come il miele, perché sai che tra un po’ la figliola guerriera ti abbraccerà e piangerete insieme. Anzi no, lei ha da fare e ti pianta in asso voltandoti le spalle, già proiettata in ben più esaltanti imprese, e tu annuisci beato, grazie al cielo hai una figlia che se ne frega di te e delle tue marachelle, ha ben altro da fare. Non la vorresti mai dedita, le figlie fedeli sprecano la loro vita, tu vuoi che la tua figliola rifulga e l’unica cosa che ti fa paura è di poterle essere d’impiccio. E così quando centenario sarai vecchio da morire, una notte uscirai sotto la neve e te ne andrai all’altro mondo guardando le stelle, come un rimbambito San Bernardo.