Regine e Papi

Umberto Silva
Abbiamo in questi giorni assistito alle trionfali giornate di Kate e Francesco, due figure di grande spicco sulla scena del mondo; anglicana l’una, cattolico l’altro, a loro modo governano le rispettive religioni, lei osannata, lui contrastato e spesso vilipeso.

Abbiamo in questi giorni assistito alle trionfali giornate di Kate e Francesco, due figure di grande spicco sulla scena del mondo; anglicana l’una, cattolico l’altro, a loro modo governano le rispettive religioni, lei osannata, lui contrastato e spesso vilipeso. Kate, ma prima di lei Elizabeth. Anglofilo convinto dalla mia figliola che si diletta a dipingere i misteri di Londra, in questi giorni ho visto un film scombinato e delizioso, irresistibile almeno ai miei occhi, “Una notte con la regina”. Parla della notte del nove maggio del 1945, quando si festeggiò il Giorno della Vittoria che metteva fine alla lotta contro i nazisti. Tutti scesero in piazza e le due principesse Elizabeth e Margaret più di tutti, euforiche dopo la lunga segregazione sotto le bombe. Episodio vero che non potevo perdere, mi affascinavano i volti delle due ragazze, seria l’una assai meno l’altra, entrambe splendenti di giovinezza. Si confusero col popolo, ballarono, forse scappò un bacio o due o tre. Quando si sparse la notizia della loro impresa tutti i giovanotti inglesi fremettero all’idea di averle sfiorate, anch’io sogno di avere fatto qualcosa settant’anni fa con quelle due ragazze in uniforme.

 

Ma alla ribalta ora è Kate. Devota al Regno Unito e ad Alexander McQueen, Kate Middleton durante il Royal Tour indiano sfoggia gambe in vista sotto variopinte sottane; poi in Buthan, il paese più felice del mondo, pare, si dà al trekking in gilet di pelle, jeans attillati e stivaloni. I suoi fedeli vanno in visibilio. Lei resterà fedele al marito e alla corona, tradendo l’uno tradirebbe l’altra e viceversa, e soprattutto tradirebbe se stessa. La sua fragile suocera, Diana, elemosinava risarcimenti amorosi, Kate non ha bisogno di nessuno, si è assunta il compito di regnare e lo fa fin da ora. La religione inglese è tutta glamour e durezza, patti rispettosi e rispettati, Dio salva la Regina e la regina salva Dio.

 

Anche Papa Francesco vola, ma meno lontano, plana sull’isola di Lesbo cara ad Alceo e a Saffo donde “Eros mi scuote la mente / come il vento sui monti gli alberi invade”. Anche Francesco è scosso dall’amore, e non trattiene le lacrime quando lacrimanti mamme e tenere bambine gli s’inginocchiano ai piedi chiedendo aiuto. Ne porta a casa una dozzina, le sistema in qualche parrocchia. Bellissimo gesto il suo volo e l’aereo rapimento, cantano i suoi ammiratori; gesto vano e demagogico ringhiano i detrattori. Vinca la carità cristiana, benedicono gli uni, vinca la prudenza che preservi l’Europa dall’insidia dei migranti, imprecano gli altri. Difficile capire chi ha torto o ragione, se l’uno, l’altro o entrambi. Anche perché siamo al centro del caos, mica a Londra dove nessuno ha paura di nessuno e tutti quanti sanno a chi appigliarsi, alla regina Kate che con un paio di vestiti e due giravolte al vento seduce e doma quel popolo virile, che grazie a cento eroici ragazzi sconfisse i diavoli che bombardavano la città.

 

Ma torniamo dalle nostre parti, dove il partito degli ipocondriaci fa un referendum per qualche trivella. Ho detto che è difficile raccapezzarsi in questo acquoso inferno di poveracci e di martiri che possono a loro volta diventare insidiosi e così via; eppure una cosa devo pur dirla, per quanto i migranti portino rogne e facciano paura. Caro lettore, ascoltami: se guardando la tivù straripante di gioie canterine ti viene un gran mal di testa che ti pare di scoppiare sicché ti subentra il sospetto che la moglie complotti alle tue spalle e ti va di traverso lo squisito risotto e la notte nel sonno ti appare il simpatico Salvini che mastica un topo sicché ti svegli con una gran voglia di buttarti giù dalla terrazza e pensi e ripensi e non capisci perché, perché tutto questo malessere tu che in garage ci hai un Suv e un completo da sub… beh, caro amico, ricordati dei canotti che spariscono nel buio, delle donne che piangono, delle bambine in ginocchio. Non la si fa franca; se davvero vogliamo essere felici o almeno non sentirci totalmente schifosi, tocca dare retta a Francesco e pagare il conto. I Papi sono infallibili, che il diavolo se li porti.

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