Dio e il porno
Altro che beghe tra teologi e cardinali sull’ostia ai divorziati, il problema è la pornografia online
Insigni cardinali si lamentano della piega che prendono le cose della religione cattolica, una piega che potrebbe diventare una piaga irreversibile, un trionfo di Satana. Si disperano, vedono crolli e disastri, pianti e lutti. Che dire, che costoro invocano la fine del mondo? Direi proprio di no, tutto quello che essi vedono almeno in parte esiste, ma la loro disperazione partecipa del disastro e lo sostiene, ne è un’importante colonna, senza disperazione la chiesa cattolica morirebbe di noia. La brutta piega, la sanguinante piaga, sono la bandiera della chiesa di Cristo e non cessa di sventolare.
Nella sua bimillenaria esistenza la chiesa ne ha viste e fatte di tutti i colori, uscendone sempre alla grande, e nel contempo alla grande rientrando. La sua grandezza consiste nella sfarzosa faziosa varietà dei suoi atti e dei suoi personaggi, che tante volte si sono scontrati tra loro, proponendo variopinti Papi in lotta acerrima. Anche ora convivono due Papi, molto simpatici peraltro, anche se probabilmente non sono d’accordo su tutto ma poco importa, mica stanno a pensarci, bella è la loro connivenza-convivenza, suscitano tenerezza e gioia.
Se litigassero per questioni di dottrina o altro, parimenti sarebbe delizioso, un bel ritorno ai tempi che furono, con due vecchi signori che si scazzottano per l’ostia agli sposati e la protezione ai cornuti. Insomma, qualunque cosa la chiesa faccia va bene, litigare dà forza, scalda gli animi, produce pensiero, e un po’ di box guarisce dall’eccesso di teologia, come nel “Posto delle fragole” di Bergman due ragazzi si prendono a botte per chi ha ragione su Dio, e poi amici come prima, anzi di più.
Vorrei a tal proposito ricordare una bellissima pagina dell’Introduzione al cristianesimo di Papa Ratzinger, dove elogia gli eretici quali grandi costruttori della chiesa. Penso che oggidì sia utile fissare delle leggi a proposito di questo o quell’altro, ma senza dirlo troppo, lasciando ciascuno nell’incertezza: “Ma c’è questo precetto o no? Posso chiedere l’ostia o no?”. Quando si avvicinerà al prete, il divorziato sarà preso dal dubbio, se goloso si papperà l’ostia, se no esiterà, tornerà al banco. Per i matrimoni non c’è dissoluzione che non incontri soluzione in una salutare assoluzione: l’eternità. Dio esiste ed è il caso di tenerne conto, non è un tizio qualunque, magari è anche più intelligente di tutti, lo sento ridere, nella mia umana miseria cerco di divertirlo. Ho l’impressione che Dio abbia questioni assai più importanti cui pensare, i massacri dei cristiani in terre ostili, ad esempio, ma anche lo straripare della pornografia via internet, che tuttavia è pur sempre grafia, graphein, quanto di più intelligente è venuto al mondo. L’etimologia originaria suona pornë-graphein, scrivere e disegnare e raffigurare le prostitute, raffigurazione che nei secoli, dagli antichi fino a oggi, è stata oggetto di grande arte, come ricordano Pompei, Toulose-Lautrec, Manet, Sickert e tantissimi altri.
Ciò non toglie che le chiese e gli oratori, le messe, le preghiere e i deschi familiari oggi siano disertati. Straripa un teatro ove si esibiscono donne che paiono di facilissimi costumi ma forse sono tutt’altro, ponendoci una domanda non da poco: perché lo fanno e cosa davvero fanno? Quesito ancor più intrigante della faccia del divorziato incerto. Cosa vogliono dirci, e ci dicono, le ragazze mostrandosi in una sessualità che a tanti appare sconveniente e a tanti altri altri favolosa? Certo, un voyeur assatanato è un uomo triste e lontano dall’amore, ma se fosse uno scrittore in cerca di misteri? E una ragazza che tutta a tutti e a nessuno si offre, cosa nasconde?
Tanti anni fa sullo sfrenato set del mitico Miclòs Jancsò di “Vizi privati e pubbliche virtù”, l’artista Fabio Mauri stuzzicava una ventenne venuta da Budapest con uno stuolo di comparse. “Guardi che io diverrò più famosa di lei” disse la ragazza puntando il dito. In quattro e quattr’otto costei divenne Cicciolina, reginetta del porno, nonché la parlamentare Ilona Staller, e soprattutto la moglie e la musa di uno dei più celebri artisti della nostra epoca, Jeff Koons, che la immortalò in molteplici – pornografiche? – sculture. Fabio divenne famoso solo quando morì. Ancora una volta non possiamo noi giudicare, occorre chiedere a loro, a quei volti che sorridono chissà perché; è interrogandole che noi possiamo andare oltre, è rispondendo, anche con un solo sorriso, che loro vanno oltre. Loro? Ciascuna di loro, differente dall’altra; risultano eguali solo all’occhio torvo che le crocefigge. Ma Dio ascolta, Dio mai si scandalizza, Dio è lo scandalo, Dio è tutto quel che non è.
Il Foglio sportivo - in corpore sano