Congiura maschilista contro Boschi
Bando al sadismo fustigatore, incurante del dolore, usato per colpire a sangue Maria Elena Boschi
Ingenuità simpatica, ammirevole, quella di Maria Elena Boschi: vede un mondo serio, si getta seria anche lei, luminosa vuole sconfiggere il male, che neppure sa bene qual è vista la sua immensa portata, vuole portare i suoi capelli nel vento, regalare agli uomini e alle donne un soffio di novità, la bellezza di un nuovo mondo. Ingenua, non sa con chi ha a che fare, uomini malvagi e sterili, li si disprezza per la cinica ferocia e sempre per la ferocia li si apprezza. Li conosciamo? Alcuni, la maggior parte è nell’ombra. Che deve fare Maria Elena Boschi per vincere la sua battaglia, quale nemmeno con precisione conosce? Irrigidirsi come una iena contro il padre e sputargli in faccia, cosicché tanti siano contenti? Proprio no. Brava la Boschi, intrepida nel suo fare, trepidante per il padre. E’ un obbrobrio questa caccia alle streghe, propiziata da gente che la vorrebbe a spasso; non Matteo Renzi per fortuna, che non molla: rottamare le donne è un’infamia, altro che una necessità o roba del genere. Leggo anche strane stranezze, sulla Repubblica ad esempio: “Pur essendo certi della bravura e dell’onestà di Maria Elena, è giusto rimanere nella balìa degli eventi?”, si chiede un esponente del governo. Non so chi sia, una persona per bene immagino, e serenamente gli rispondo: “Certo che è giusto, porca miseria, giusto proprio per questo, perché la bravura e l’onestà, rarissimi in Italia, vanno difesi totalmente. Come si fa a porsi una domanda così?”. “Pur essendo certi… è giusto rimanere…?”. E’ assurdo, togliamo il punto interrogativo e lasciamo lo scritto: “E’ giusto, giustissimo e coraggioso, rimanere nella balìa degli eventi”. Occorre affrontarli tutti insieme, direi di più: tutte le donne insieme, quando si profilano brutalmente certe storiacce.
Mostruoso erigere a tutti i costi la ghigliottina per una donna incolpevole, meschino il solo metterla fuorigioco, il che suona ancor più di una colpa, una messa al bando dalla buona società, chiamiamola così, al bando di un buon lavoro da effettuare con intelligenza, quale alla Boschi certo non manca. Si sbandiera un sadismo fustigatore per colpire a sangue Maria Elena, che già per conto suo ha un inevitabile dolore vedendo i guai paterni, un padre che a sua volta immagino soffra assai, soprattutto e forse solo per il dolore della figliola. Basta, basta infierire su questa famiglia, non ha alcun senso, come nessun senso ha il pasticcio monetario della nazione, pasticcio di cui tutti auspicano la fine ma anche patiscono il triste infinito. L’infierire sulle ragazze in corsa – qui si parla delle parlamentari – ricorda l’omaccione americano che le attrici palpava e anche di più. Donne e ragazze hanno schiaffeggiato il loro fustigatore per avere costui rovinato o tentato di rovinare la loro vita, alcune pur nella sofferenza hanno incontrato la grandezza, mentre altre sono rimaste sconvolte e piegate per anni e anni. Quanto più dolorosa essere palpate da uomini di potere, che a tutti i costi vogliono sbattere le donne fuori da una meritata conquista per gettarle in una triste dimenticanza. Quale misoginia contro le donne che invece possono desiderare, giustamente, ad ogni istante. Poi magari, come spesso in Italia, e non solo alle donne, un bel giorno si proclamerebbe – in assoluto silenzio – incolpevole la donna, di cosa manco si sa, la si vorrebbe santa quando ormai è centenaria. Avrà sempre un ricordino dei tempi belli, il che la tormenterà ancora di più. La Boschi ha puntato, e ancora giustamente punta, a un qualcosa di luminoso nella tenebrosa Italia, e io spero che ci riesca, che riesca a cancellare il nero di cui la si copre. Non si dovrebbe picchiarle nemmeno con un fiore le donne, tutte le donne, la bella Virginia, la bella Rosy, la bella Laura, la bella Mara… e tante altre, vilmente assalite con schifosi insulti. E così via, tutte signore parlamentari che sono lungi dal fare le porcate tipiche dei maschi italici, le donne non hanno questa consuetudine, non bramano il denaro e il potere, a volte possono cedere a un amore balordo, ma sanno anche come reagire. Il caso di Maria Elena Boschi davanti a una congiura maschilista o a un disprezzo antifemminista sarebbe quello di una ragazza molto colpita, non accecata ma malvista. Sarebbe giusto e onorevole per tutti, di qualsiasi partito, sostenere la Boschi non solo perché innocente ma anche perché donna. Sarebbe giusto, per tutti i maschi di buona volontà e soprattutto per le donne che votano. Pensino che un voto per una donna è sempre degno, un sano azzardo, mentre un voto per un maschio lascia sempre da pensare, eccezion fatta per i santi in terra, naturalmente.
Il Foglio sportivo - in corpore sano