Un'Autorità "di lotta e di governo"
Cosa fa Arera per contrastare le pratiche scorrette di chi tenta di convincere i consumatori a passare, anche con l’inganno, dal regime di maggior tutela al mercato libero dell’elettricità? Il commento di Alberto Clô
(dal sito rivistaenergia.it) Sono quotidiane e ripetute le pratiche scorrette di chi tenta di convincere i consumatori a passare, anche con l’inganno, dal regime di maggior tutela al mercato libero dell’elettricità. Perché ARERA non interviene nonostante spetti a lei farlo?
Non se ne può davvero più! Di essere quotidianamente vessati da piazzisti dell’elettricità che, utilizzando impropriamente dati personali, ti garantiscono prezzi stracciati passando al mercato libero. Di leggere o sentire un po’ ovunque slogan di venditori che magnificano il ruolo del consumatore e delle persone. Di non essere tutelati da chi dovrebbe. Dello scaricabarile di chi addossa ad altri responsabilità proprie e ritiene siano loro a dover intervenire.
La vessazione dei consumatori colpisce tutti. Inevitabilmente anche chi scrive. Assillato per telefono nelle ore più insopportabili da una voce artificiale che, dandoti sbrigativamente del tu, dice di essere di (o di parlare a nome di) Enel; che ti intima, sostenendo il falso, di passare al mercato libero “perché entro fine anno finirà il mercato di maggior tutela”. Chiudendo con un perentorio “Allora accetti?”
Interpellata sulle continue vessazioni, ARERA si è giustificata sostenendo che “le comunicazioni volutamente imprecise e fuorvianti sono, come ben sa, molto difficili da contrastare”
Non potendone più, ho scritto ad ARERA per denunciare la cosa, chiedendo di intervenire se non altro per le falsità che vengono spacciate. Mi ha gentilmente risposto scrivendo:
- che “la vaghezza della segnalazione renderà difficile, per ora, porre in essere azioni concrete” quasi mi fosse possibile fornire le generalità del piazzista o avessi registrato la telefonata;
- che “le pratiche commerciali scorrette e le comunicazioni volutamente imprecise e fuorvianti sono, come ben sa (sic!), molto difficili da contrastare”;
- che, in base al Codice del Consumo, il soggetto da adire per “pratiche commerciali scorrette nei settori regolati è l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato”;
- chiudendo con l’invito a denunciare queste “devianze commerciali” (sic!) al fine di testimoniare “l’infondatezza delle informazioni telefoniche”.
Insomma, dovrei rivolgermi all’Antitrust, seguendo una procedura che sembra fatta apposta per dissuadere ogni reclamo. Avendo nella mia lettera ‘minacciato’, a dire di ARERA, di rendere pubbliche le vessazioni subite, con mia gran sorpresa ne ho letto l’apprezzamento, con l’impegno ad affiancarmi “nell’obiettivo di dare risonanza più ampia possibile al tema”.
Chi dovrebbe occuparsene ARERA o l’Antitrust? L’atto costitutivo dell’Autorità “ordina al soggetto esercente il servizio la cessazione di comportamenti lesivi dei diritti degli utenti”
E così, l’Autorità sostiene la mia protesta, chiamandosi però fuori dall’intervenire, nonostante la legge n. 481 del 1995 (Art. 2, comma 20, lettera d), reciti espressamente che l’Autorità “ordina al soggetto esercente il servizio la cessazione di comportamenti lesivi dei diritti degli utenti”.
Perché non lo faccia, avendone il potere/dovere, resta un mistero, mentre aprendo il suo sito si legge in grande evidenza la frase: “Scriviamo le regole per tutelare consumatori e utenti”. Come non è ben chiaro.
La mia “diretta testimonianza sui media – conclude la missiva dell’Autorità – in merito a quanto avvenuto è il modo migliore per avere un elemento di cronaca ineccepibile, di grande competenza e affidabile, cui l’Autorità darebbe certamente ampio risalto e che rinforzerebbe, aggiungendo elementi di contesto e possibili soluzioni di contrasto”.
Ho accettato quindi di buon grado l’invito a scriverne dell’Autorità che potremmo definire ‘di lotta e di governo’, sperando nel suo supporto e soprattutto che il telefono fisso che sta squillando non costituisca l’ennesima vessazione.
Alberto Clô è direttore della rivista Energia
Sul tema fine maggior tutela e mercato libero leggi anche:
Libertà è partecipazione: i clienti nel mercato retail dell’energia elettrica, di Redazione, 20 Giugno 2019