Pausa per le nazionali (che palle)
Di nuovo le nazionali, che palle. Detto che l’Italia giocherà in amichevole vestendo un gessato che neanche Sinatra, gli esperti dicono che alla ripresa si capirà l’andamento del campionato. L’Inter annoia come una conferenza di Zagrebelsky, ma ha culo e questo è quel che conta. Tra due settimane ospiterà il simpatico Frosinone (4-0): serve dire altro? Il piatto forte, però, è Juve-Milan. Finirà 2-0, anche perché tutto sta tornando alla normalità (compresi fuorigioco abnormi che solo quando c’è il bianconero davanti non si riescono a vedere). Il Milan, poveretto, è quello che è. L’unica gioia è Donnarumma, il portierino che sarà venduto al miglior offerente con la scusa che Mihajlovic non è riuscito a portare il club sul tetto del mondo e che quindi serviranno sacrifici. Bologna-Roma è il classico trappolone. E se si perde a Bologna (magari 2-1), inizia lo psicodramma collettivo. Hellas-Napoli (0-2) un vecchio classico degli anni Ottanta che potrebbe segnare il destino di Mandorlini, convinto che Toni fosse una pianta sempreverde capace di fare trenta gol a stagione a quasi 40 anni. Quando si dice sopravvalutare i propri mezzi.
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