Tutti i mostri

Mariarosa Mancuso
Dal cinema alla tv, è il momento del ritorno di Frankenstein. Con Mary Shelley guest star

    Dopo averla vista imitare Monica Vitti e l’incomunicabilità in “By the Sea” (diretto da lei medesima, e noi convinti che la stagione dei cineclub fosse finita per sempre) sarà fantastico vedere Angelina Jolie in “La moglie di Frankenstein”, remake del film diretto nel 1935 da James Whale. Se è vero – come dicono i pettegolezzi – che la Universal ha concesso alla “mocciosa viziata” di girare il suo film artistico solo per darla in sposa al mostro, bisogna riconoscere che a Hollywood ci sanno fare. La bella – nel film originale era Elsa Lanchester con la ciocca bianca da scossa elettrica – viene fabbricata in laboratorio sotto minaccia. Da Victor Frankenstein, costretto a pareggiare i conti con la sventurata creatura. Il mostro voleva un nome, per cominciare (e non l’avrà mai). Ora vuole una fidanzata, si è stufato di star solo. La vede ancora legata al tavolo anatomico, è già innamorato cotto quando lei spalanca gli occhi, lo guarda, urla da incrinare i vetri.

     

    Ci sarà presto un ingorgo, di mostri fatti con i cadaveri e riportati in vita dai lampi. Oggi esce nei cinema USA “Victor: La storia segreta del dott Frankenstein” (da noi ad aprile, appunto con questo titolo). Raccontata da Igor, l’attore Daniel Radcliffe; mentre lo scienziato che traffica in laboratorio è James McAvoy. Sul poster, la scritta “Meet Your Makers” promette alla creatura che forse qualcuno porrà rimedio alla sua infelice esistenza. Di festival della fantascienza in festival della fantascienza gira da qualche mese il “Frankenstein” futuristico di Bernard Rose: fabbricata da una coppia, qui la creatura si deteriora rapidamente, e anche questo non aiuta a mimetizzarsi.

     

    Circola anche un “Frankenstein vs the Mummy”. Non era certo questo che aveva in mente la gloriosa Universal quando meditava di tirar fuori dalla naftalina – uno all’anno per non dilapidare il patrimonio – i mostri che l’hanno resa celebre. Dalla Mummia (attesa per il 2017) a Dracula, dall’Uomo Lupo a l’Uomo Invisibile. Stanno lavorando sul canone Alex Kurtzman – che ha già brillantemente resuscitato la saga anni Sessanta “Star Trek” – e Chris Morgan di “Fast & Furious”.

     

    Uno sgarbo imperdonabile

     

    La rete tv britannica ITV (la stessa di “Downton Abbey”, del talent show “X Factor”, e di una serie dedicata a “Mr Selfridge”, fondatore dei grandi magazzini Selfridges) dà il suo contributo con le “Frankenstein Chronicles”. Dieci episodi previsti, il primo intitolato “Un mondo senza Dio”. Guest star – presi dalla storia della letteratura – la scrittrice Mary Shelley e il poeta William Blake, che ebbe il suo primo momento di celebrità pop per via di Hannibal Lecter. L’ispettore della polizia fluviale John Marlott (l’attore è Sean Bean di “Game of Thrones”) viene chiamato a indagare su un caso delicatissimo. Hanno trovato una ragazzina annegata, che però a guardarla meglio non era tale: erano pezzi di cadavere assemblati e ricuciti in forma – diciamo così – umana.

     

    In Parlamento si discute dell’Anatomy Act, che a partire dal 1832 consentirà ai chirurghi e agli studenti in medicina di far pratica legalmente sui cadaveri, invece di ricorrere ai servigi dei “resurrection men”, gentaglia che i corpi li procurava di nascosto, a caro prezzo. Qualcuno a Londra sospetta che il cadavere ricostituito e gettato nel fiume voglia mettere i dottori in cattiva luce. Tutti gli spettatori hanno il più fondato sospetto che nel giro di qualche episodio Mary Shelley sarà declassata a cronista. Sgarbo imperdonabile, verso una che l’orrore lo ha inventato. A 19 anni, sul lago di Ginevra, nella piovosa estate del 1816.