Genitori "pallosi" e consigli letterari (non melensi)

Annalena Benini
Cara Annalena, sono un padre di 46 anni, che si ritiene molto gggiovanile e non capisce perché i suoi figli lo trovino insopportabile e palloso come nemmeno lui considerava i suoi genitori. Ho una figlia di 16 anni e oggi pomeriggio, dopo aver accompagnato mia moglie alla stazione, sono rientrato in

    Cara Annalena,
    sono un padre di 46 anni, che si ritiene molto gggiovanile e non capisce perché i suoi figli lo trovino insopportabile e palloso come nemmeno lui considerava i suoi genitori.
    Ho una figlia di 16 anni e oggi pomeriggio, dopo aver accompagnato mia moglie alla stazione, sono rientrato in casa prima del previsto, trovandola mezza nuda sotto il piumino con il fidanzatino. Si sono profusi in scuse e mi hanno detto: “Non stavamo facendo niente!”. Ho resistito alla tentazione di dirgli: “Bravi fessi, almeno qualcosa potevate farla”, li ho rimproverati blandamente e poi, senza farmi vedere, ho sorriso. Poi mi sono messo a leggere la tua lettera rubata di oggi e alla fine della lettura ho pianto.

    Se dovessi pubblicare questa lettera, ti prego di non pubblicare l'indirizzo e-mail, sai non penso che racconterò a mia moglie quello che è successo.

    Giovanni
     

    Caro Giovanni, secondo me anche tua moglie sorriderebbe, e anzi probabilmente sa già tutto, da molto prima di te, e sorride. Io comunque se rientro a casa prima del previsto avverto sempre. Mando messaggi anche al gatto, gli scrivo: ehi, sto arrivando. Lui apprezza molto la mia accortezza e mi aspetta davanti alla porta ogni sera. Evviva i sedici anni di tua figlia.

     

    Cara Annalena, quando mi chiedono cosa voglio fare da grande, rispondo di volermi ritirare a vita privata, ma, in caso di fallimento, ho anche un secondo piano: dirigere una posta del cuore. Da qui nasce la grande fiducia che nutro nei confronti della tua rubrica e la certezza che potrai darmi una risposta chiara al mio cruccio sentimentale di sempre. Perché i ragazzi che mi piacciono non si invaghiscono di me al punto tale da provarci, semplificandomi i piani? Ti ringrazio.
    Eva


    Cara Eva, nel libro di cui ho parlato oggi sul Foglio, “Tutta questa storia non ha niente a che vedere con me”, di Monica Sabolo, il ragazzo che le piace non ci prova. E’ lei, al Festival di Cannes, alle 3.12 del mattino, in uno stato di coscienza alterato, a dirgli: “Non ti andrebbe di baciarmi, per favore?”.  Non so se questo sia il segno premonitore di una catastrofe, però tu, per favore, non dirgli mai “per favore”.

     

    Cara Annalena,
    ma una scrittrice italiana non me la consigli? Non dirmi Elena Ferrante, non ne posso più, ovunque vada c’è qualcuno che è certo di sapere chi sia davvero, sarò retrograda ma voglio una scrittrice in carne e ossa, voglio immaginarmi la sua faccia. Grazie per la risposta. P.S. Non consigliarmi cose melense!

    Grazia

     

    Cara Grazia, penso che Elena Ferrante sia fatta di carne e di ossa, e che abbia anche una faccia, però ho finito adesso di leggere un libro molto molto bello: “Troppa importanza all’amore”, di Valeria Parrella, appena uscito per Einaudi. Sono otto racconti. Se adesso mi dici: non ne posso più di racconti, voglio un romanzo, allora ti rispondo ancora: Valeria Parrella, “Tempo di imparare”.  Se poi dici che è melensa, non scrivermi ti prego mai più.


    Scrivete ad Annalena a [email protected]. Chiedetele quello che volete, lei sceglierà le lettere migliori, le peggiori, le più significative o le più insignificanti, e vi risponderà. Solo online.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.