Serve Papaleo per capire i deliri della sinistra: ve lo meritate Moretti
Al direttore - Le procure sono incazzate. Un po’ di pagine sportive in più sul Fatto, no?
Giuseppe De Filippi
Al direttore - Dal plusvalore di Marx al plusgodimento del marchese de Sade il passo è breve: “L’atomistica liberale mira a dissolvere la famiglia nella pluralità nomade e diasporica degli io irrelati o, in modo convergente, a ridefinirla come mero assemblaggio effimero e a tempo determinato, rispondente in via esclusiva al libero e illimitato desiderio di individui senza residua identità di genere e aspiranti unicamente al plusgodimento cinico” (da un post di Diego Fusaro su Facebook).
Michele Magno
Adoro.
Al direttore - Il renzismo presuppone il Nazareno. Lo stesso cadde sotto il fuoco incrociato degli interessi di gran parte della sinistra della Ditta e di quella parte di FI che temeva di essere ridimensionata. Il nocciolo è sempre nello squallore politico, dei vertici. Non si salva nessuno: tutto nell’ambito personalistico del “mors tua, vita mea”. Appare chiaro che il concetto democratico dell’alternanza, come normalità accettata e condivisa, sia estraneo al nostro modo di intendere la democrazia. Brutto baco. Personalizzare, capisco sia metodo facile e attraente, peggiora le cose.
Moreno Lupi
Paradossi della storia: dopo aver accusato Renzi di aver perso il referendum costituzionale per aver personalizzato la competizione, la sinistra italiana si prepara a perdere le prossime elezioni partendo da un’idea semplice: utilizzando i prossimi mesi non per spiegare che idea ha dell’Italia ma per spiegare che idee ha su Renzi. Qui ci vorrebbe il grande Rocco Papaleo: ve lo meritate Nanni Moretti.
Al direttore - Ognuno è come è e quest’uomo politico ci porterà alla rovina. Non dice nulla se non chiacchiere, se non luoghi comuni che ripete da tre anni, con la variante che prima si sentiva il salvatore dei naufraghi e Salvini e affini i tiranni del mare. Oggi invece scopre i migranti perché sa che se non ne parla la sconfitta elettorale sarà sicura e Rignano il suo eremo in eterno. Renzi: ci dica che farà da subito, ora, adesso. Non ne possiamo più di immissione di migranti che non hanno nessuna possibilità di inserimento. Se non dimostrerà attributi in questa partita se ne vada perché è la dimostrazione dell’inefficienza e dello sfascio. Renzi: lei deve bloccare questo disordine e l’Europa con la sua posizione di rifiuto le dà il diritto di farlo. Questa è un’invasione subsahariana, non chiacchiere per libri e deficienti pietosi da salotto. Se non lo capisce ora, lo capirà a breve. Le elezioni sono vicine e i migranti sono il punto uno all’ordine del giorno.
Carlo Trinchi
Le elezioni si giocheranno sull’immigrazione e su questi temi sia Renzi sia Berlusconi dovranno decidere se essere ostaggi della sinistra che sa predicare solo accoglienza senza occuparsi dei confini o della destra sciocca che descrive l’Italia come se fosse il Libano invaso di profughi oppure se impegnarsi insieme per governare l’immigrazione senza demagogia. Su questi temi Renzi ieri, come racconta oggi David Allegranti, qualcosa ha detto, e lo ha scritto nel suo libro, del quale lunedì il Foglio anticiperà un capitolo. Anche Berlusconi sta mostrando di non avere alcuna intenzione di inseguire la Lega su questi temi. La linea giusta è smetterla di dire che l’Italia può accogliere tutti, impegnarsi per evitare che l’Italia diventi la nuova Libia e portare il nostro impegno e le nostre forze al confine con la Libia. Su questo può nascere una coalizione del buonsenso, anche in questa legislatura. Aspettare ancora significherebbe regalare una superstrada a Di Maio e Salvini. Sicuri che abbia senso?