Cadono le basi dell'Isis, non le basi del fondamentalismo islamico

Al direttore - Tonnellate di sabbia sui fondi Expo giustizia. Insomma Mani pulite continua… Come per Fiat, Mediobanca e Pci-Pds un quarto di secolo fa. La legalità è il potere dei senza potere? No, la legalità è un potere incontrollato e incontrollabile.

Frank Cimini

 

Al direttore - Si dice che, se andrà al governo, il M5s abbia l'intenzione di riformulare così l’articolo 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul reddito garantito dall’erario a tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni sociali e personali. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti fissati dalla Casaleggio Associati”. Si dice anche che Bersani e D’Alema, turbati dalla notizia, abbiano chiesto a Grillo di consultare la Rete prima di prendere una decisione definitiva.

Michele Magno

 

Al direttore - DJ Fabo: l’eutanasia è lecita, lo ha stabilito la magistratura. Per l’ennesima volta il potere giudiziario (non ditemi che non è un ‘potere’) si è sostituito al potere legislativo legittimato da libere elezioni. Premesso che, se fosse possibile fare una legge con limiti inderogabili, sarei favorevole all’eutanasia mi chiedo per quale motivo oggi esistano ancora le elezioni: non solo in Italia, ovunque. Sintetizzo: Trump è stato eletto in base all’impegno di migliorare i rapporti con Putin e alla promessa, sempre in accordo con Putin, di trovare una soluzione alla guerra in Siria che non chiedesse la testa di Assad; Macron è stato eletto sulle ali dell’accoglienza e dell’europeismo e promettendo di defenestrare Assad. Il primo ha inasprito i rapporti con la Russia e si oppone drasticamente ad Assad, e il secondo ha sbattuto la porta in faccia all’85% dei migranti e all’Italia ed ha affermato che Assad non è più il problema della Siria. Da noi qualsiasi legge con implicazioni etiche viene di fatto manomessa dalla magistratura a colpi di sentenze. Ma il diritto di voto serve esclusivamente a stabilire quale partito incasserà e gestirà i soldi delle nostre tasse? Il termine ‘libere elezioni’ potrà ancora avere un senso senza che chi riceve il mandato abbia dei chiari vincoli sui programmi? Gli elettori sono una massa di ‘utili idioti’ che servono solo il giorno del voto per legittimare l’illusionista di turno? Sono un populista, qualunquista o sono semplicemente un cittadino che si sta rendendo conto che, in rapporto alla realtà attuale, il “grande fratello” era un’apoteosi di democrazia: non illudeva nessuno, sottometteva tutti dicendolo in modo chiaro ed inequivocabile. Il valore positivo della parola ‘democrazia’ ha ancora un senso?

Roberto Bellia

 

Al direttore Fête nationale. Attraversando la Francia in ogni paesino mille iniziative in occasione del 14 luglio. Retorica? Festa meno sentita rispetto a tanti anni fa. Anche in Francia qualcosa cambia. Ma c’è una festa condivisa. E da noi?  Il 25 aprile è una festa “politica”. Il 2 giugno festa della Repubblica, non fosse stato per il presidente Ciampi, neanche si festeggiava. Due Stati, due popoli.

Lucia Marinovic

 

Al direttore - E ora come si impedisce il ritorno dello Stato islamico a Mosul? Vabbe’, ci penseremo, ora la priorità è sconfiggere il bagnino nostalgico di Chioggia.

Guido Valota

Il punto vero che naturalmente non sarà affrontato dagli pseudo difensori della dell’occidente lo ha colto bene ieri il New York Times in un bellissimo articolo da Mosul a firma Tim Arango e Michael R. Gordon. Una volta distrutte, a poco a poco, le basi dell’Isis non basta portare avanti una solida dottrina militare per sconfiggere la furia jihadista. Occorre fare qualcosa in più. Occorre combattere le basi, le radici, dell’islamismo radicale. “There is no such thing as the ‘after Isis” Isis is a mentality, and this mentality will not end with guns alone”. Chiaro, no?

 

Al direttore - Lettera aperta al Sindaco di Firenze Dr Dario Nardella e al Magnifico Rettore dell'Università di Firenze, prof. Luigi Dei.

Enzo Joseph Bonaventura (1891-1948), fu un importante pioniere della psicoanalisi e della psicologia accademica italiana e israeliana. Laureatosi con De Sarlo nel 1913, insegnò a Firenze fino alla sua espulsione dall'Università in seguito alle "Leggi Razziali" del 1938. Trasferitosi a Gerusalemme contribuì a gettare le basi della psicologia accademica in Israele. Morì assassinato nel 1948 nell'agguato contro il convoglio dell'Hadassah. Con lui morirono una settantina di persone, tra cui molti studiosi della Hebrew University. L'opera di Bonaventura è largamente sconosciuta. Ma in forme diverse come un fiume carsico ha alimentato interessanti sviluppi della ricerca psicologia e psicoanalitica. Dopo il convegno in memoria di Enzo Joseph Bonaventura tenuto alla Tel Aviv University per iniziativa del Master internazionale di II livello in didattica della Shoah di Roma Tre, si è proceduto alla ristampa di "La psicoanalisi". Un'opera importante pubblicata da Bonaventura poco prima delle "Leggi Razziali" del 1938. Il libro è stato pubblicato dalla Marsilio.

Il libro è stato presentato a Roma, Genova e Milano. Il libro sarà prossimamente presentato a Firenze.

Il prossimo anno saranno ricordati gli ottanta anni dalle leggi razziste del 1938. Per le università italiane fu l'inizio di un declino irreversibile. Il 7 per cento dei docenti furono cacciati via da un giorno all'altro. Interi settori di ricerca furono distrutti da un giorno all'altro. Diversi Nobel nel dopoguerra furono vinti da studiosi italiani, fuggiti in tempo dall'Italia.

L’auspicio è che il Comune di Firenze si decida a ricordare uno dei più grandi psicologi italiani, dedicando alla sua memoria una scuola. Sarebbe importante che l'Università da cui è stato cacciato in seguito alle leggi del '38, gli dedicasse un'aula.

Ricordare l’opera di Enzo Joseph Bonaventura è un atto dovuto di riparazione simbolica di una delle pagine più buie della storia italiana.

Prof. David Meghnagi, Direttore del Master internazionale di II livello in didattica della Shoah, Università Roma Tre

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