Vecchioni spiega la Boldrini. La classe digerente. Quesiti per Scalfari

Al direttore - “Era una guerra un po’ del cavolo / mancava un senso un apriscatole un’idea” (Roberto Vecchioni, “Canzone per Laura”). Forse pensava già alla Boldrini.

Maurizio Crippa

 

Al direttore - Per Scalfari. Tra Amatriciana e Carbonara?

Giovanni Benincasa

 

L’importante è che cucini Di Maio.

 

Al direttore - Circa novant’anni or sono, l’Italia impestò l’Europa con il virus del fascismo. Oggi è diventata l’avanguardia di una svolta populista che ridà fiato e prospettiva alle forze ostili all’Unione e all’euro, fino a ora sconfitte o contenute negli altri paesi. Si dirà che i due fenomeni hanno caratteristiche diverse. Sarà anche vero; tranne che i (dis)valori di fondo sono sempre gli stessi. Quelli che Macron ha definito le “passioni tristi’’ del Vecchio continente: nazionalismo, identitarismo, protezionismo e sovranismo. Restiamo in attesa di aggiungere altri deprecabili “ismi’’.

Giuliano Cazzola

 

Gli -ismi sono importanti ma c’è qualcosa di più. Qualcosa che è emerso con chiarezza durante la campagna elettorale e qualcosa che sta emergendo ora con la campagna elettorale finita. Per mesi abbiamo visto la stampa borghese che ha tirato la volata ai grillini in campagna elettorale. Ora stiamo vedendo la stampa progressista pronta a tirare la volata al governo M5s-Pd. La classe dirigente dirige. La classe digerente digerisce. Scegliete voi quale classe abbiamo oggi in Italia.

 

Al direttore - Caro Cerasa spero vivamente che il Pd non sostenga né 5 stelle né Lega sia per profonda differenza programmatica (Europa, immigrazione ecc.) e sia per rispetto dei loro elettori. Sento dire dai tanti censori degli inciuci e dei voltagabbana (gli anti Alfano) che il Pd per senso di responsabilità dovrebbe accettare abolizione Jobs Act, legge Fornero ecc. rinnegando in toto 7 anni di governo (ricordo nel 2011 grazie a Berlusconi l’Italia era tecnicamente fallita). Sento dire che se si rivota il Pd sparisce, ma a quel punto sono gli elettori che vogliono un governo 5 stelle e/o Lega, un governo che in 6 mesi ci porta in bancarotta (bastano due aste Btp deserte) aprendo la strada a Draghi.

Franco Malandra

 

Al direttore - Caro Cerasa, considero tragica una possibile maggioranza Lega-5 stelle e, pertanto, nella mia scala di valori, giudico con minore apprensione le alternative alle quali ha accennato che vedrebbero il Pd o una parte di esso coinvolto in qualche maniera nel tentativo di temperare l’azione di gialli e verdi. Da chi non è sospettabile di simpatie nei confronti grillini penso siano preferibili i colori della Spagna che sono anche quelli della Roma, ma solo evocare la capitale mi procura un senso di angoscia.

Lorenzo Lodigiani

 

Al direttore - Prima di dimettersi da segretario, Renzi dovrebbe dimettersi da se stesso.

Michele Magno

 

Al direttore - Due conti tignosi, premettendo che nel Parlamento senza vincoli di mandato le attribuzioni dei seggi non sono immutabili. Ai 5 stelle, conteggiando anche i cinque espulsi e poi eletti, mancano per arrivare alla duplice maggioranza, Camera e Senato, rispettivamente 95 e 49 parlamentari. Conteggio M5s+Pd+Leu: Per la maggioranza al Senato non bastano neppure tutti i senatori Pd e tutti quelli Leu. (43+4=47) Per la maggioranza alla Camera occorrono tutti gli eletti Pd+Leu (86+14) Programmi, Ego ribollenti e menate varie a parte, la coalizione abbondante Camera e Senato sarebbe: M5s+Pd+Leu+Lega. Ma il romantico, sognatore, Gianni Cuperlo, lo sa? Ha coscienza che le sue parole si rivolgono a due soggetti collettivi, operai e contadini, che, nell’accezione sociale ottocentesca, non esistono più? Cos’è oggi la sinistra? Come la pensa Cuperlo, cioè una sinistra fedele alle sue origini rivoluzionarie, culturali e alla sua ortodossia: il nulla.

Moreno Lupi

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