Le donne che nessuno ricorda l'8/3. Soluzione: sei mesi di governo D'Alema
Al direttore - Vorrei suggerire al suo brillante redattore Meotti di farsi promotore di una manifestazione a favore delle donne iraniane perseguitate dal regime. Anche un’anziana femminista come me parteciperebbe volentieri (credo che ci verrebbe pure Asia Argento). In quanto alle proteste contro Erdogan peccato che si sia persa l’occasione di unirsi alla piccola pattuglia di curdi che hanno manifestato durante la visita del presidente turco in Italia, ma si può sempre rimediare visto che, solo per restare tra i colleghi, sono 120 (secondo Amnesty International) i giornalisti in carcere. Infine vorrei proporre allo stesso Meotti di sostenere l’Aidos (Associazione donne per lo sviluppo) che da oltre 30 anni si occupa di mutilazioni genitali e che, insieme con Emma Bonino, organizzò già nel 2004 a Nairobi un grande convegno internazionale sul tema coinvolgendo le élite femminili dei paesi africani.
Franca Fossati
Una manifestazione a favore delle donne iraniane perseguitate dal regime sarebbe una grande idea. Potremmo far pagare cinquanta centesimi in meno il Foglio a tutte le donne che diranno di sì.
Al direttore - Ieri, un mio amico, titolare di una galleria d'arte, fine umorista e grande viveur, depositario telefonico delle mie querele & disperazioni in merito alla situazione politica attuale, mi ha detto: “Ma tu sbagli, non la devi prendere così! Tu adesso ti devi mettere tranquillo, sederti al cinema e pensare che stiamo per assistere a un film di Sam Raimi. Perché guarda che ci divertiremo. Vedremo di tutto, ci saranno il grottesco, il ridicolo, l’assurdo. Di solito sono ingredienti che gradisci o sbaglio? Vedremo cose che già il giorno dopo non crederemo di aver visto, sentiremo enormità pronunciate come fossero assiomi filosofici, insomma, sarà deriva ilare, taverna all'ora di chiusura, gli scemi al potere. Non la devi prendere così. Rilassati. Sta per cominciare il film, ti prendo i popcorn? Comunque sì, certo, figurati, non posso negarlo, lo so, lo sai, ogni tanto sentiremo afrore, peste, puzza… Ogni tanto malediremo di avere delle narici, e la trama del film farà acqua, farà orrore, farà pus. Ma passerà presto, il film tornerà a scorrere e lo spettacolo proseguirà. Però davvero, non prenderla male, sii ilare, sii lieve. Assodato che i contenuti ormai non esistono, diamoci alla forma, una forma sterile e gioiosa. Diamoci al situazionismo passivo, a un Dadaismo impartecipe. Ti piacerà, lo so”.
Marco Archetti
Le cose non vanno come speravamo che andassero, e questo lo sappiamo, ma non è detto che il nuovo mondo sia meno spassoso di quello che ci auguravamo. Ci divertiremo. Anche se, come direbbe Giuseppe De Filippi, con un ottimismo cauto.
Al direttore - A parte il suo giornale che l’aveva capito e scritto, pare che tutti facciano finta di non sapere che oltre il 50 per cento degli italiani ha votato come ha votato. Mattarella ne deve prendere atto e dare un incarico almeno esplorativo, a persona di visione, acume politico e come ovvio gradita ai vincitori. Vedrei bene un D’Alema oppure può indire le incarichizzie.
Valerio Gironi
Ci vorrebbe un governo D’Alema: tempo sei mesi e avremo di sicuro una nuova riforma costituzionale.