Nuova democrazia: dall'uomo solo al comando all'uomo sòla al comando

Al direttore - Davide, titolare e amministratore unico della srl pentastellare, di ritorno da una visita nella Silicon Valley, è stato lapidario: tricoteuses, il futuro della democrazia è il web!  Ma non si era detto che era la pubblica piazza? Di Maiò, Rousseau, Tarocc e un amico  molto comico, sono all’acquario di Genova e non sanno che pesci pigliare.  Elettorato in adorante attesa.

Valerio Gironi

 

Una nuova sana idea di democrazia: dall’uomo solo al comando all’uomo sòla al comando.

 

Al direttore - Come atlete della nazionale di nuoto sincronizzato – sintetizzando il pensiero di tutti gli atleti che hanno praticato e praticano questo sport, di tutte le persone che ci gravitano attorno e ci mettono impegno e passione – riteniamo che sia veramente vergognoso che vengano pubblicate, scritte o anche solo pronunciate parole del genere (il riferimento è all’Andrea’s Version di martedì 20 marzo, ndr). Una persona che scrive in questo modo dovrebbe conoscere l’argomento che tratta e una persona che non sa non dovrebbe permettersi di offendere un qualunque sport che rappresenta uno dei più grandi valori e mezzi di insegnamento della nostra società. Con quell’articolo, signor Andrea, lei ha offeso chi pratica il nuoto sincronizzato, chi ci mette quotidianamente tutto se stesso, chi dedica la propria vita a portare avanti la propria passione; ha offeso chi fatica, chi suda, chi lavora duro, chi non molla e chi spesso va contro sconfitte, disillusione e difficoltà per ottenere un risultato. Pensiamo che il disprezzo che emerge dalle Sue parole sia un atto privo di giustificazioni; che paragonare uno sport alla politica in modo così dispregiativo sia di cattivo gusto e vada contro l’etica e la morale dello sport stesso. Prima di parlare riteniamo sia essenziale pensare, approfondire, conoscere. In questo caso, in modo plateale, niente di tutto ciò è avvenuto e il risultato è veramente triste. Cordialmente.

Le atlete della squadra Nazionale di nuoto sincronizzato

 

E’ tutto giusto, Andrea Marcenaro non sa mai di cosa parla. Interpellato, ammette che “l’offesa allo sport è evidente e va biasimata”. Ammette il suo cinismo, chiede perdono, capisce benissimo che “lo sforzo di atlete come voi non sia paragonabile a quello di Miguel Gotor, le cui gambette che escono dall’acqua offrono un’immagine francamente inquietante”. L’unico appunto, forse, è che questa cosa del sudore sott’acqua si capisce e non si capisce.

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