I nostri genitori non sono mai venuti a trovarci in quella casa, non sapevano nemmeno dov’era. Dicevano genericamente che stavo – stavamo, poi – a Pescara e pronunciavano il nome come un luogo favoloso, esotico. I cinquanta chilometri di lontananza erano moltiplicati dal loro radicamento stretto al paese. Di me si fidavano, «basta che non dobbiamo cacciare i soldi», dicevano, ma hanno smesso anche con Adriana quella minima vigilanza che poteva sfociare in punizioni manesche. Dopo che mi ha raggiunta si sono ritirati dalla sua vita. – Mo pensaci tu a sòreta, – ha detto mio padre.
Donatella Di Pietrantonio, “Borgo Sud”
(Einaudi, pag. 160)
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