La mostra "Tintoretto - A Star was born" tenutasi nel 2017 a Colonia, in Germania (Ansa)

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L'infinita storia di Tintoretto e della sua ricostruzione storica, per restituire memoria

Annalena Benini

Un libro immenso, infinito, che narra di arte, di famiglia e del mistero di entrambe

Mi inoltrai verso l’altare, attirata dalla luce che emanava da una grande tela appesa sulla parete, in fondo alla navata destra. Mi avvicinai alla sorgente di luce. In un certo senso, proveniva dalla protagonista della tela, una bambina.
 Melania G. Mazzucco,
“Jacomo Tintoretto e i suoi figli - Storia di una famiglia veneziana”
(Einaudi, 1000 pp.)

 

Melania Mazzucco parte da una folgorazione, avvenuta un mattino di dicembre a Venezia. Un quadro di Tintoretto, del quale ancora non sapeva molto, nella chiesa della Madonna dell’Orto, nel lembo estremo di Cannaregio. La bambina del quadro, con la veste d’oro, sale le scale da sola, non ha paura, sale e basta mentre le persone intorno la guardano, la indicano, si voltano verso di lei. E’ la Presentazione di Maria al Tempio ed è l’inizio per Melania Mazzucco di un immenso lavoro di ricerca e di mistero. Mazzucco procede per scoperte, per coincidenze, per sparizioni. Il suo lavoro su Tintoretto, sui figli e le figlie, dura da più di trent’anni ed è un’impresa di infinita ricostruzione: la vita di un uomo e di un grande talento, nella coscienza dell’impossibilità di illuminare ogni angolo, ma con la struggente determinazione di restituire memoria, e quindi vita, a chi  ha vissuto dentro la gloria di un padre che ha emozionato, coinvolto, turbato il mondo e tutti quelli che amava. La bambina dorata di quel quadro del 1556 è forse l’idea della venuta al mondo di Marietta, amatissima figlia  primogenita di Tintoretto? Melania Mazzucco ha cercato Marietta ovunque, ha scoperto molto e ha restituito in queste mille pagine il romanzo di molte vite: le storie dei corpi dietro ogni quadro, l’erotismo, le stroncature, la furia creatrice, l’amore per la figlia. “Dov’era Marietta, mentre il padre lavorava instancabilmente per affermarsi e moltiplicava la sua famiglia?”. E le altre Tintorette, le sorelle di Maria che si fecero monache? Anche loro, come Marietta, furono delle artiste. Ma rischiarono l’oblio, mentre Marietta, la figlia eletta, la più amata, sparì nel mito. I pittori dipinsero la sua morte, gli scrittori la resero un personaggio da romanzo. In queste pagine si sente l’entusiasmo della ricerca, del pedinamento di tracce di quadri svaniti, del tentativo di decifrare, per anni e anni, scritte a lapis non più leggibili ma che offrono almeno la certezza della presenza di Marietta nella bottega del padre. E poiché ogni essere umano è legato ad altri esseri umani, questo libro è un libro sulla vita che pulsa e che muove l’arte e le passioni voraci.  

  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.