Lettere rubate

Tre sorelle alla ricerca del segreto della madre. In viaggio per conoscersi

Annalena Benini

E che cosa facciamo con le persone della nostra vita che ci irritano, che non capiamo, che ci fanno preoccupare e ci fanno soffrire? Quasi sempre, io credo, continuiamo ad amarle

Barbara si irritò al pensiero che sua madre non sarebbe mai diventata adulta del tutto. La amava senza capirla.
Paola Gamna, “Compagne di viaggio” 
(Silvio Zamorani editore, 200 pp.)


E che cosa facciamo con le persone della nostra vita che ci irritano, che non capiamo, che ci fanno preoccupare e ci fanno soffrire? Quasi sempre, io credo, continuiamo ad amarle. A volte con l’accettazione del mistero, soprattutto se questo mistero riguarda un nostro legame di sangue (meglio non sapere tutto), a volte invece cercando, con ostinazione, di capire. E’ il tema di questo piccolo romanzo che mi ha incuriosito perché nel prologo c’è una donna, non più giovane, che si sveglia una notte all’improvviso, guarda fuori dalla finestra e prende una decisione. Spezzare la catena che, da molti anni, la rende simile a sua madre. Sua madre si era chiusa in casa per sempre, arrendendosi alla sclerosi. E lei, Luisa, si è asserragliata in casa allo stesso modo, per resa, o per guerra. Vive di libri, di ricordi. Ma quella notte decide di scoprire il segreto di sua madre.


Scrive alle sue sorelle su WhatsApp, sorelle che non vede da qualche anno, ognuna dentro la propria vita, e propone loro un viaggio. Le sorelle trasecolano, ognuna secondo il proprio carattere. Luisa, questo il nome della protagonista, propone di andare tutte e tre insieme a Istanbul, in treno.
“Sei prepotente, come al solito”, risponde una delle sorelle.

 

Ma Luisa spiega il motivo di quell’idea spiazzante: a Istanbul sono stati i loro genitori durante l’ultimo viaggio insieme, a Istanbul forse c’è un segreto da scoprire, e poi siamo a quel punto della vita in cui  è necessario “rifare conoscenza”. Non più ragazze, non più sorelle che dividono la stanza da letto, non amiche che si raccontano quello che non va. Le sorelle, dopo qualche giorno, accettano. Luisa esce dal suo buco per andare sulle tracce di quel che la tormenta e di quel che non capisce. Le sorelle ne sono irresistibilmente attratte. E l’idea di lasciare tutto per un po’, con la scusa della riunione di famiglia, è eccitante. Si incontrano a Venezia, prendono il treno per Brindisi, e intanto i figli e i cugini si tengono in contatto, stupiti da queste madri in viaggio e da queste zie di cui sanno così poco: scopriamo che Luisa ha giustificato la sua reclusione per anni dicendo che voleva leggere tutto quello che non aveva potuto leggere. 

 

Il viaggio a Istanbul sarà pieno di sorprese, soprattutto famigliari, forse davvero si arriverà al segreto dell’esistenza, o almeno si placherà quel senso di incomprensione e di esclusione. Sarà divertente ritrovarsi, e poi di nuovo fraintendersi. Ma non crediate che finisca tutto bene, e che la vita sia in fondo lieve. 

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.