Lettere rubate

Il mondo di Lia Levi, dentro il tumulto della modernità. Ida e Vanessa

Annalena Benini

La scrittrice si infila nelle pieghe delle piccole storie dentro la Storia più grande, dà vita a ragazze calde, ironiche, ribelli, in guerra con la madre e con la tradizione

Altra pausa, ma si capiva che il discorso non era finito. “Dammi retta, non ti fidanzae adesso”, sussurrò. “Se lui poi va al fronte e muore, è un dispiacere. Se si ferisce e torna sciancato, è peggio. Te tocca sposarlo lo stesso, se no perdi la faccia”.

Lia Levi, “E se non partissi anch’io”  (edizioni e/o, 224 pp.)


La vita degli ebrei italiani prima della Grande Guerra. La vita delle ragazze e delle mogli, e delle madri, lo snobismo e la sovversione, il desiderio di una stanza tutta per sé, e al contrario il desiderio di far parte di qualcosa di più grande, che supera l’appartenza alla comunità, ma a che fare con il femminismo, con le conquiste delle donne. All’inizio soltanto una classe mista, maschi e femmine insieme nonostante Dio li abbia creati diversi, e a poco a poco, anzi velocemente, molto di più. Lia Levi si infila nelle pieghe delle piccole storie dentro la Storia più grande, dà vita a ragazze calde, ironiche, ribelli, in guerra con la madre e con la tradizione. Più che una guerra, è una discussione e un tormento, è un infilare passi avanti e stare sveglie la notte a tormentarsi guardando indietro.

 

“Sarai una donna libera, questo è sicuro. Ha ben capito quale sarà il campo su cui si vorrà muovere. E il resto? Una solitudine sentimentale non è certo quello che desidera. Ma trovare un compagno, mettere su famiglia con tanto di figli, come conciliarlo con la sua aspirazione al volo? Ida ci pensa e si tormenta ogni notte. “Vedi” Vanessa sussurra. “Ti rendi conto? Tu non stai parlando di un amore al di fuori di ogni vincolo. Tu punti dritto dritto al matrimonio. Dipende forse dal tuo essere ebrea?”. Ida annuisce. “Quindi pensi di poter sposare solo un ebreo?”. Ida annuisce di nuovo. “Ma cos’è questa auto-imposizione? Non sei neanche religiosa”. “E’ questo che mi tiene sveglia la notte”. 

   

Quanti sconvolgimenti, quante discussioni, quanto socialismo da far coincidere con tutto il resto. Quante speranze, soprattutto, e poi l’amore.

 

Ida e Vanessa e i loro amici sono il futuro che è già arrivato, il vento nuovo che scompiglia i sogni e cambia tutto. Vanessa trascina Ida, Ida trascina Vanessa, è una gara a chi ha più coraggio e a chi piagnucola di meno. 

 

Lia Levi ha costruito un romanzo sulla conquista e sul tormento. Con l’ironia di chi sa che è in gioco tutto, e che è solo l’inizio. 
 

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.