Le detrazioni, i mutui e il governo del peggioramento. Una risposta a Cuperlo
Al direttore - Ho letto su alcuni giornali che la prossima manovra potrebbe prevedere un taglio ad alcune detrazioni compresi i mutui e le spese mediche. Direttore, spero sia uno scherzo.
Marco Martini
Mi pare di capire che, se verranno confermati nella prossima legge di Stabilità alcuni tagli alle agevolazioni fiscali, una giovane famiglia con bambini, che grazie alle idee modello Borghi e Bagnai avrà presto dei mutui più cari rispetto a oggi, si vedrà tagliare le detrazioni sui mutui prima casa e sulle spese mediche per finanziarie un finto reddito di cittadinanza e qualche pensione anticipata. Per il governo del cambiamento la strada per dimostrare di non essere il governo del peggioramento rischia di essere più dura del previsto.
Al direttore - L’intervento di Gianni Cuperlo (il Foglio del 26 settembre) ruota intorno all’idea che al Pd occorre, per condurre un’opposizione efficace, insieme a buone idee, una “mappa delle alleanze”. Lo schema suggerito da Gianni è semplice: Salvini, capo di “un partito nazionalista e di destra estrema” è il “nemico”. Il movimento grillino è un’altra cosa. Occorre quindi impedire che l’accordo di governo tra 5 stelle e Salvini si trasformi in un’alleanza stabile e lavorare per favorire l’ancoraggio dei grillini al “molo delle regole e degli istituti della democrazia liberale”. Vasto programma! La missione che Cuperlo assegna al Pd. Se a questo compito il Pd si dedicasse, sembra quasi che gran parte dei problemi che lo travagliano sarebbero risolti! Non si intende bene dal ragionamento di Cuperlo, per quali motivi il Movimento 5 stelle sarebbe, rispetto al “nemico” Salvini, una forza accettabile e tale da sospingerla verso “una prospettiva diversa” dalla alleanza con la Lega. Secondo Gianni, i grillini somiglierebbero a un movimento di impronta “rivoluzionaria”. Contrapporrebbero, sotto il timbro della rete, il principio di legittimità a quello di legalità. Insomma, continua Cuperlo, “teorizzano il primato del potere costituente su quello costituito”. Parliamo di un aspetto cruciale dello stato democratico e del suo assetto legale e razionale. La rottura della legalità è la premessa di avventure antidemocratiche. L’argomento dovrebbe far emergere il carattere eversivo e torbido del Movimento 5 stelle e accrescere le preoccupazioni circa il suo rapporto con la democrazia rappresentativa. Il disprezzo delle istituzioni resta una loro costante. Attenzione, vorrei dire a Gianni, a illudersi sulle differenze tra il “nemico” Salvini e i Di Maio e i Fico. Sarà una unione duratura quella tra leghisti e grillini? Vedremo. Dall’autunno del 2011 si è avviato un processo di convergenza tra la Lega e il Movimento 5 stelle verso una piattaforma che disconosce i vincoli dell’Eurozona. Infine ha preso corpo una coalizione tra nazionalisti e populisti basata sull’idea che l’interesse nazionale dell’Italia coincide con la messa in discussione dell’Eurozona. Parliamoci chiaro. Vorrei dirlo a Gianni. Dai nodi economici e politici che si addensano in Europa al giudizio sulla globalizzazione, dal reddito di base alla riorganizzazione del welfare, dalla giustizia ai processi formativi, giungono dal grillismo messaggi distruttivi. Avviare trattative con costoro? Figure “senza ombra di memoria e di intelletto”? Una farsa che avrebbe umiliato ancora una volta il Pd. Elettori di sinistra che il 4 marzo hanno scelto 5 stelle vanno riconquistati a una politica di cambiamento e riforme, non incoraggiati nella loro scelta assumendo i 5 stelle come interlocutori di una possibile intesa. Il Pd deve tornare a occuparsi della società italiana. La maggioranza va sfidata in Parlamento, i ministri incalzati: vanno indicati i punti fondamentali della legge di Stabilità di cui ha bisogno il paese. Va preso sul serio il problema della sicurezza. A chi avverte l’immigrazione come un pericolo non si risponde con un’alzata di spalle o con l’indignazione morale. Su questi temi dovrà svolgersi il congresso. Una battaglia politica netta, senza ambiguità, squarciando il velo di un silenzio insostenibile. Un confronto sul futuro del paese e sul carattere della lotta al populismo potrà suscitare interesse nella società italiana e riavvicinare forze all’impegno e alla passione politica. Di questo abbiamo bisogno. Spero che Gianni convenga. Almeno su questo.
Umberto Ranieri