Il governo piromane ha un problema con una festa neo-nazi a Milano
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - E Sala ha solo salvato Expo, pensa se avesse salvato un po’ di naufraghi…
Giuseppe De Filippi
Al direttore - Come si possa parlare di successo dell’azione del governo attraverso il premier Conte per le nomine europee quando esse segnano l’apoteosi del rapporto franco-tedesco e un successo dell’“odiato” Macron è inconcepibile. Si sarebbe contribuito a rompere il rapporto tra Merkel e Macron, ma per raccogliere, poi, una più netta affermazione di tale rapporto con personalità ancora più distanti da quelle volute da Conte. Con una certa resipiscenza lo stesso Conte dice che la vicenda poteva andare “ben peggio”. Ma lottare per evitare presunti danni, non per avere un ruolo propositivo, qualifica irrimediabilmente una condizione di subalternità inammissibile per un paese fondatore.
Angelo De Mattia
Siamo isolati, irrilevanti, ininfluenti, marginali. Abbiamo due partiti di governo che in Europa non toccano palla e che si considerano responsabili quando riescono a spegnere gli incendi appiccati da loro. Il governo poteva scegliere di scommettere sulla crescita dell’Italia, ha scelto di scommettere sulla crescita dei sondaggi. Prima la propaganda, dopo gli italiani.
Al direttore - Per vincere la partita del consenso Salvini è disposto ad alterare i princìpi dello stato di diritto, cosicché un giudice che emette una sentenza a lui sgradita può perfino diventare un traditore del popolo. Nel saggio sul “Futuro della democrazia” (1984) Norberto Bobbio faceva osservare che il fascismo era stato insieme tragedia e farsa, persecuzione degli ebrei e parate spettacolari, fondo oscuro di atavica barbarie e sguaiataggine del linguaggio dei gerarchi. Poiché tragedia e farsa si erano fuse nel regime mussoliniano, ne concludeva che il fascismo non avrebbe potuto ripetersi. So che gli storici di professione mal sopportano l’uso estensivo del termine fascismo per designare sistemi politici distinti da quello originario. Se però il nostro osservatore disincantato fosse pessimista, forse avanzerebbe l’ipotesi che da noi si è aperto un inedito ciclo di tragedie e di farse, magari in ordine invertito. Insomma, solleverebbe il dubbio che molti episodi in apparenza farseschi potrebbero preludere a tragedie più serie. Nelle nuove destre la violenza fisica è di norma repressa, ma è rimpiazzata con una dose di violenza simbolica e verbale che si incrocia col primato dei nativi e la riscoperta del sovranismo. Sotto tale profilo, l’Italia del duopolio gialloverde assomiglia al laboratorio di Frankenstein. Sta producendo mostri pericolosi e sta alimentando un imbastardimento della nostra convivenza civile. La teatrale volgarità di Lega e M5s è un sintomo del loro disprezzo per la democrazia, più profondo di quanto non traspaia dalle passioni identitarie. L’immigrazione non è un fenomeno agevole da governare. Ma se in questo modo si può spiegare l’alta redditività dell’avversione agli immigrati e di misure drastiche di sicurezza, quel che è più arduo da giustificare è la reazione dimessa del principale partito di opposizione. Manifestare solidarietà con i “dannati della terra” o denunciare l’emergenza umanitaria in Libia è commendevole, ma non basta a costruire una proposta alternativa. Marco Minniti, ne aveva una. Ne esiste un’altra?
Michele Magno
Al direttore - Apprendiamo che le celebrazioni della “Festa del Sole”, la festa pagana promossa dal gruppo di ispirazione neonazista Lealtà e azione, si terranno a Milano il 5 e 6 luglio. Di fronte a un’iniziativa del genere invocare interventi censori non ha senso. Iniziative così sono state promosse per decenni da gruppetti e gruppuscoli neonazisti che celebravano i loro riti nell’indifferenza. La novità è costituita dalla partecipazione alla Festa di tre parlamentari della Lega, uno di Fratelli d’Italia e due consiglieri regionali della Lega. Che cosa significa? E’ venuta meno la linea di demarcazione che dovrebbe separare il campo democratico da chi la disprezza la democrazia e la vuole distruggere? Se c’è qualcuno a cui dobbiamo rivolgerci è Salvini, come leader della Lega, chiedendogli se ritiene compatibile con la linea del suo partito la partecipazione a un’iniziativa neonazista di così qualificati esponenti della Lega. Il nostro ministro, dopo aver invitato i leghisti a non partecipare, dovrebbe adottare la definizione operativa di antisemitismo dell’Ihra (International Holocaust Remembrance Alliance) che l’Europa da troppo tempo chiede all’Italia di adottare.
Barbara Pontecorvo
presidente SolomonOsservatorio sulle discriminazioni