Salvini si arrenda: chi semina trucismo raccoglie sfascismo

Al direttore – C’è accordo sul calendario, i grillini accettano il gregoriano.

Giuseppe De Filippi

 


 

Al direttore - De Magistris si candida alla guida del paese… Repubblica penale al completo.

Frank Cimini

 


 

Al direttore – Le elezioni mi piacciono, ma confesso che vedere tutti contro Salvini mi mette una certa allegria.

Luca Martini

 

Salvini è ostaggio della sua ambiguità ed è vittima del suo trucismo. Le elezioni sarebbero uno spasso ma se queste non ci saranno il primo responsabile non sarà lo spirito inciucista del Parlamento sarà lo spirito sfascista, che non farà altro che raccogliere i risultati di ciò che ha barbaramente seminato in questi mesi.

 


 

Al direttore - Direttore Cerasa concordo con quanto argomentato da Michele Magno, con cui condivido una dialettica sempre formativa su Tweeter. In particolare, occupandomi di bilanci di previsioni e degli assestamenti della mia regione, sono d’accordo quando riporta l’opinione dell’economista Sabatini sulla ‘difficoltà’ di sterilizzare l’aumento dell’Iva visto la cornice regolatoria. Quindi elezioni subito o nuovo governo? Al di là dell’opinione mia o di quella di Michele Magno credo che sia evidente il fallimento del governo del cambiamento, e che Salvini ne è stato protagonista e complice. Prova a fare la sua specialità: lo Zelig, sempre però in modo straordinario. Bene, credo che più che le opinioni serva un’azione politica a tutto campo delle forze democratiche e progressiste. Al netto di quanto prevede la Costituzione al Partito Democratico serve una azione che parta dai territori, una consultazione con tutte le forze del centro sinistra, le forze riformiste e progressiste dei centristi nei cattolici nei repubblicani nei socialisti ecc... oltre ai partiti e/o a movimenti un ruolo da protagonisti lo possono avere i sindaci, sia dei grandi che dei piccoli comuni. Non dimentichiamo che sono coloro che hanno permesso di vincere al centro sinistra la stragrande parte delle amministrazioni in tutta Italia appena due mesi fa spesso con decimali superiori rispetto ai risultati delle forze del centro sinistra delle elezioni europee dello stesso giorno. Un’azione che parta territorio x territorio in modo aperto senza che appaia la vecchia politica che si coalizza... Anche le elezioni regionali in Emilia-Romagna sono parte di questa partita e lo erano anche senza crisi di governo. Tutto però da fare in tempi brevissimi. Senza paura del confronto e della discussione sentendo e rendendo ovviamente protagonista la ‘base’ del partito e di tutte le altre forze che parteciperanno. Poi se si decide o per elezioni o per un nuovo governo, tutti dobbiamo seguire la ‘linea’...

Eh S’l’è not us farà dè! – (se è notte poi si farà giorno...)

Benigni Zaccagnini docet.

Gianni Bessi

 


 

Una regressione antropologica così spaventosamente esibita fa pensare alla distruzione del concetto di popolo (un popolo che è sempre stato depositario di valori) e alla sua sostituzione con uno sciame di interessi debolissimi nutriti dalla paura e da un desiderio di riscatto del tutto irrazionale. Le persone che inneggiano a Salvini lo fanno sulla base di una fede cieca nella semplificazione, nella deresponsabilizzazione più infantile, nella certezza che affidarsi a uno solo con pieni poteri li liberi da ogni angoscia. E soprattutto li vendichi dalla percezione di aver subito solo soprusi. È una regressione di massa in un Eden inesistente e farlocco dove tutte le contraddizioni enormi di questo mondo saranno sanate nella dismissione del proprio destino di cittadini consapevoli e attivi.

Paolo Repetti

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