Il M5s nella trappola di Di Matteo e Davigo. Le mascherine e Manzoni
Le lettere al direttore del 13 maggio 2020
Al direttore -
Giuseppe De Filippi
Al direttore - Politici e magistrati tramano per evitare che Davigo vada in pensione. Legge ad personam. Possiamo dire che la farsa di Mani pulite finisce qui? O no?
Frank Cimini
Davigo a ottobre compirà 70 anni e la legge attuale prevede che a 70 anni un magistrato debba andare in pensione e andare in pensione per Davigo significherebbe lasciare il Csm e la Cassazione. Come sapete, Fratelli d’Italia ha presentato un emendamento per permettere di “aumentare di due anni l’età di collocamento d’ufficio a riposo per raggiunti limiti di età… dei magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari…”. A quanto pare, però, il M5s non si sarebbe dato da fare per dare un seguito a questo emendamento. E il risultato è esilarante: il M5s, che ha costruito la sua fortuna politica anche scommettendo mediaticamente su magistrati come Nino Di Matteo e Piercamillo Davigo, oggi si ritrova per un istante dall’altra parte della barricata rispetto ai suoi magistrati eroi. Se ne vedranno delle belle, così come se ne sono viste delle belle ieri alla Camera con il ministro Bonafede, ma per quanto possa essere sadico confessiamo un certo piacere nel vedere il grillismo ostaggio del mostro manettaro che ha contribuito ad alimentare per anni. L’ultimo spenga la luce.
Al direttore - Ieri ho acquistato – nel negozietto per animali, dietro casa, dove mi rifornisco del cibo per le mie gattine – una mascherina (certificata, idrorepellente, lavabile e corredata di un foglio plastificato di istruzioni per l’uso) al prezzo di 4,50 euro. E ho fatto bella figura con mia moglie che ne aveva trovata una identica in farmacia pagandola 10 euro. Tutti acquisti con rilascio di regolare scontrino. Mi sono domandato come possa pensare Domenico Arcuri di imporre un prezzo politico di 0,50 euro; e come sia possibile che il governo, dopo più di sessanta giorni, non sia ancora in grado di risolvere un problema (man mano sempre più complesso) che gli italiani hanno praticamente risolto da soli.
Giuliano Cazzola
La vicende del prezzo fisso delle mascherine a molti ha portato alla mente una scena descritta dal Manzoni nei “Promessi sposi”. Ricordate l’assalto al forno delle Grucce? Quell’assalto fu conseguenza prima di tutto di un rincaro del prezzo del pane dovuto alla scarsità dell’offerta. Il popolo era molto arrabbiato e molto affamato e sosteneva che il frumento era in realtà disponibile ed era stato nascosto da profittatori. Il gran cancelliere, lo spagnolo Ferrer, decise così di stabilire per decreto il prezzo del grano a 30 lire il moggio contro le 80 del mercato. Risultato: la popolazione assediò i forni, i fornai lavorando in perdita minacciarono di non vendere più pane e a quel punto una task force costituita da Ferrer riportò il pane a prezzi di mercato ottenendo un’altra incazzatura feroce della folla. Lezione possibile sul caso Arcuri: se ci sono beni di prima necessità che lo stato deve offrire alla popolazione o lo stato si occupa di produrre quei beni offrendoli gratuitamente alla popolazione o lo stato si occupa non di distorcere il mercato determinando in modo artificioso i prezzi ma semplicemente di verificare che non ci siano truffe. Tutto il resto, e lo diciamo sperando presto di tornare su un divano con un drink in mano, sono gride manzoniane.
Al direttore - Esemplari gli articoli di Raineri sullo show della liberazione e di Allegranti sul diverso stile del ministro Guerini. E’ ora che gli uomini e le donne delle istituzioni e dei media smettano di fotografare e sproloquiare su un episodio la cui ambiguità ormai è evidente fin dal ruolo della onlus in Africa. Va sempre bene salvare una vita umana. Ma in questo caso è tempo di dire basta alla trasformazione di una maldestra ragazza vittima della propria inadeguatezza in una diva da mettere in copertina. Basta con la conversione, sono fatti suoi. Basta con il mantello verde, è una pagliacciata. Basta con le foto giganti col dito in segno di vittoria, è ridicolo. Basta con la corsa alle photo opportunity come quelle indecenti di Conte e Di Maio all’aeroporto, non è arrivato Churchill. Basta agli assembramenti sotto casa, non siamo alla fine del terrorismo, anzi è vero il contrario. Basta con la tv che convoca psicologi, moralisti e affini per discutere dell’anima di una… Ci sono cosa più serie a cui gli italiani dovrebbero essere chiamati a dedicarsi. Un saluto.
Massimo Teodori