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Differenza tra giornali e buca delle lettere

Le lettere al direttore Claudio Cerasa del 28 novembre 2020

Al direttore - Sul Caso Feltri-Boldrini penso sia sorta una polemica inutile. I social, tanto per cambiare, si sono infiammati per l’una e l’altra fazione. Obiettivamente non è un caso di censura: un direttore può far pubblicare quello che più gli aggrada. Si può parlare di censura nel recenti casi Rai (ossia Morra e Varani), non qui. Ho letto l’articolo dell’onorevole Boldrini e mi sembra equilibrato, condivisibile nel contenuto e non è minimamente offensivo nei confronti di Feltri senior. Ma penso che si debba avere il massimo rispetto per il sentimento filiale. La censura è un’altra cosa. Complimenti sempre per il vostro giornale.
Tiziano Rapanà

  
Mi chiedo solo una cosa: ma se si pensa che i giornali (con tutto il rispetto delle lettere, che ovviamente qui amiamo) siano buche delle lettere (e lo pensa pure l’Ordine dei giornalisti, che meraviglia) e se si pensa che la pubblicazione degli articoli e delle lettere debba avvenire con lo stesso criterio (niente filtro) con cui le gazzette delle procure pubblicano i brogliacci dei magistrati (io invio, tu pubblichi) che cosa aspettano le Boldrini di tutto il mondo a pubblicare sulle proprie pagine social (o ancora meglio in quelle dell’Ordine dei giornalisti) i loro imprescindibili pensieri? Viva la selezione, viva Mattia Feltri. Per tutto il resto, leggetevi Maurizio Crippa.

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