Cambiare musica al governo? Per ora le alternative sono stonate

Le lettere al direttore Claudio Cerasa del 23 dicembre 2020

Al direttore -
Giuseppe De Filippi

 


 

Al direttore - Quando chi è alla guida ammazza i pedoni… Il figlio di un regista comune mortale è stato condannato a otto anni, tre in più della richiesta del pm. Sentenza esemplare dicono i giornaloni… La figlia di due illustre magistrati notabili della democratura patteggiò nove mesi. Senza nemmeno l’alcol test. Sentenza esemplare due e senza che i giornaloni riportassero la notizia. La Repubblica penale. 
Frank Cimini

 

Quando la giustizia si preoccupa non solo di essere giusta ma anche esemplare capita spesso, come ha scritto magnificamente ieri Maurizio Crippa, che accanto alla tragedia di una vita spezzata si aggiunga anche la tragedia di una giustizia emotivamente incrinata.

 


 

Al direttore - Però, il lockdown a singhiozzo ci mancava. Ultima arrivata di una serie di imbarazzanti misure che dicono del crescente stato confusionale di una compagine governativa tenuta in piedi col silicone solo ed esclusivamente in ossequio ai dogmi del politically correct globalista, la genialata verso cui si starebbero indirizzando i luminari di casa nostra non solo rischia di essere la classica toppa peggiore del buco, ma quel che è peggio conferma l’immagine di un governo che naviga a vista, con famiglie e imprese che a pochi giorni dalle festività ancora non sanno come potersi organizzare. E che nonostante indubitabili responsabilità nel non aver saputo prevedere ciò che era prevedibile da mesi, va avanti imperterrito avendo come unico obiettivo la sua sopravvivenza. E’ tempo di voltare pagina. E’ tempo di cambiare musica con l’obiettivo, con questa o altra maggioranza, di traghettare il paese fino alle prossime elezioni; con un’agenda chiara e snella, le persone giuste nei posti giusti, e auspicabilmente un’idea, una visione anche di breve-medio termine ma che sappia guardare agli interessi delle future generazioni più che al tornaconto elettorale. Cari Renzi e Draghi, vedete un po’ voi.
Luca Del Pozzo

 

La musica si cambia se c’è uno spartito alternativo e gli unici spartiti alternativi oggi sono lì a dirci purtroppo che la musica alternativa rispetto a quella che sentiamo oggi non sarebbe una melodia, ma sarebbe solo un insieme di altre note stonate. 
   


   

Al direttore - Ministri, viceministri, governatori, uffici stampa e affini ci bombardano con dichiarazioni che anticipano, alludono, auspicano e commentano decisioni che non sono state prese e probabilmente non lo saranno mai nei modi in cui sono anticipate. Il loro scopo è la conquista di un posticino nell’avanspettacolo della chiacchiera mediatica che umilia la politica. Non sarebbe opportuno che i responsabili degli affari – medici o economici – che riguardano noi tutti tacessero responsabilmente fino al compimento ufficiale degli atti, evitando così di gonfiare la babele della comunicazione pubblica? 
Massimo Teodori

 

E’ quello che facciamo noi. Un abbraccio.

 


 

Al direttore - L’articolo “Fiducia e trasparenza”, pubblicato ieri dal Foglio, merita da parte nostra una sola, semplice precisazione a beneficio dei lettori. L’articolo sostiene che “l’intera gestione dell’emergenza è coperta dal più assoluto riserbo: nessuno ne sa niente, mentre altri paesi stilano rapporti periodici sulle spese sostenute durante l’emergenza”. Per verificarne la falsità è sufficiente visitare la pagina del Commissario straordinario per l’Emergenza Covid presente sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri da dove è possibile accedere, per chi ne ha voglia, a tutti i dati relativi ai bandi, alle gare, ai contratti e agli acquisti effettuati dalla Struttura commissariale guidata dal dr. Domenico Arcuri sin dal giorno del suo insediamento. Un cordiale saluto.
L’Ufficio stampa del Commissario straordinario

 

Rispondono Carlo Amenta e Carlo Stagnaro. Prendiamo atto che il Commissario ritiene sufficiente il grado di trasparenza sulle spese effettuate durante la pandemia. Resta il fatto, confermato da ultimo da OpenPolis, che i dati pubblicati sono tardivi, frammentari e non disponibili in formato fruibile per i ricercatori, mentre mancano molte informazioni sui bandi e lo svolgimento delle gare. Del resto, è lo stesso Commissario Arcuri ad aver dichiarato che i dati saranno pubblicati “quando saremo certi di evitare che vengano strumentalizzati”. Queste parole, meglio di altre, rendono perfettamente la sensibilità del Commissario per la trasparenza.

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