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La finale degli Europei a Roma. Ironia sulle primarie, ma non troppo
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Draghi: finale degli Europei a Roma. Se non piove.
Giuseppe De Filippi
Il percorso è tracciato. Ora manca solo il tracciamento.
Al direttore - Nel Pd farebbero bene a interrogarsi se conviene ancora investire sulle primarie invece che su un primario specializzato nelle patologie della crescita.
Valerio Gironi
Ironizzare sulle primarie ci sta sempre. Ma resto convinto, come ha saggiamente scritto su Twitter Paolo Gentiloni, che le primarie sono il peggior sistema di scelta dei candidati, a eccezione di tutti gli altri.
Al direttore - L’ex segretaria al Csm di Piercamillo Davigo è indagata per avere trasmesso alla stampa gli atti giudiziari che il pm Paolo Storari – preoccupato per l’inerzia della procura di Milano sulle indagini sul caso dell’avv. Amara – aveva consegnato al Grande Inquisitore. Ovviamente a Davigo sembra non essere applicabile la presunzione del “non poteva non sapere” ciò che accadeva nel suo ufficio. Anzi, vale la pena di ricordare come Davigo ha giustificato la sua estraneità sostenendo, con la solita sicumera, che se la manina fosse stata la sua, la consegna sarebbe stata fatta meglio. Pare che sia stato convincente. Si immagina, caro Cerasa, se un indagato di Tangentopoli – il quale comunque “non poteva non sapere” – avesse dichiarato: “Ma se le mazzette le avessi prese io crede che mi sarei fatto scoprire dal dr. Di Pietro?”.
Giuliano Cazzola
Avere fiducia nella magistratura: la serie.
Al direttore - “L’eterologa non dà problemi, dice Aifa. Ma in base a quali studi?”. Così la titolazione di un pezzo di Enrico Bucci. Esaminiamo la questione. AstraZeneca e tutti gli altri vaccini sono stati autorizzati dalle autorità sanitarie per uso emergenziale dopo gli studi di fase I, II e III. Nella fase IV, la fase in cui viene verificata l’efficacia e la sicurezza del vaccino nelle sue reali condizioni d’uso, AstraZeneca ha presentato delle reazioni avverse gravi, alcune letali, non evidenziate nelle precedenti fasi di studio. Da qui la decisione di sospendere la somministrazione del vaccino agli under 60 e procedere alla somministrazione della seconda dose con un vaccino diverso da AstraZeneca. Quali obiezioni teorico/pratiche, in relazione alle conoscenze nel campo dell’immunologia, possono essere invocate contro questa decisione? Io non ne vedo alcuna e mi spiego. I vaccini a Dna utilizzano un vettore virale (Adenovirus) che introduce il Dna della proteina spike nel nucleo delle cellule, Dna che viene trascritto in Rna, passa nel citoplasma dove la proteina viene prodotta. I vaccini a Rna, per produrre la stessa proteina impiegano particelle lipidiche microscopiche contenenti l’Rna della proteina spike che viene veicolato direttamente nel citoplasma delle cellule dove avviene la produzione della proteina. Ora, cosa potrebbe accadere impiegando una seconda dose eterologa in vaccinati con AstraZeneca? Potrebbe non manifestarsi l’effetto richiamo previsto consistente in una risposta anti Covid più rapida, più efficiente e più duratura. La cosa è abbastanza improbabile visto che il sistema immunitario del vaccinato viene esposto alla stessa proteina della prima dose, seppure veicolata diversamente. Comunque, anche qualora questo si verificasse, il vaccinato risulterebbe protetto come da una prima dose di Pfizer o Moderna. Poi vengano gli studi a doppio cieco, randomizzati, caso controllo, eccetera, ma nel frattempo cerchiamo di evitare altri possibili effetti avversi, anche gravi, da AstraZeneca.
Pietro Dri professore ordinario Patologia generale