Lettere
Sindacato e scuola, centrodestra e separazione delle carriere. Conflitti
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Ho trascorso una vita nella Cgil, e sullo sciopero generale di giovedì prossimo taccio. Non vorrei beccarmi una querela. Vedremo comunque i dati dell’astensione (quelli reali, però). Spero soltanto che a piazza del Popolo Landini non si trovi fianco a fianco con i gentiluomini che hanno devastato la sede di Corso d’Italia.
Michele Magno
A proposito di sindacato. Mi chiedo. Ma un sindacato che si permette di far perdere anche un solo giorno di scuola ai nostri figli, in un paese che di giorni di scuola ne ha persi fin troppi durante la pandemia, è un sindacato che fa gli interessi della scuola (oggi si sciopera) o è un sindacato che fa gli interessi solo dei suoi iscritti?
Al direttore - A Luciano Capone, nel bell’articolo sulla Cacciari Associati, è sfuggita quella che, a me, pare una chicca. Definisce nanopatologa Antonietta Gatti: nanopatologo/a è un titolo che non esiste. La ricerca su Google di “nanopatologo” ha come risultato Stefano Montanari, il quale, laureato in Farmacia, si è autoproclamato nanopatologo. Antonietta Gatti, moglie di Stefano Montanari, pare aver introdotto il termine di “nanopatologia”. Bisogna riconoscere che “nanopatologo” suona bene. Buona giornata.
Paolo Martinengo
Direi che sono pronti per una serata con Giletti e i suoi siliconi.
Al direttore - “Che un giudice possa svolgere contemporaneamente, anche se lontano dal suo distretto, funzioni giudiziarie e politiche non deve accadere. Non importa se si tratta di cariche elettive locali, né per queste, né a maggiore ragione per quelle parlamentari”. Lo ha detto, due giorni fa, il ministro Marta Cartabia, parlando dell’incredibile caso del pm Catello Maresca, il candidato del centrodestra che dopo essere stato sconfitto a Napoli è stato eletto in Consiglio comunale e tornerà a fare il giudice a Campobasso. Lo ha detto Marta Cartabia, e ha fatto bene, ma mi sarebbe piaciuto ascoltare quelle parole anche da un leader di centrodestra.
Luca Marroni
Su questo punto, in effetti, è davvero splendido il centrodestra: promuove un referendum per separare le carriere (pm e giudici) e poi non riesce a separare le carriere di un suo ex candidato sindaco (Maresca) oggi contemporaneamente consigliere comunale (a Napoli) e giudice (a Campobasso). Una delizia, delicatissimi.
Al direttore - Franco Debenedetti è un amico che stimo, ma la sua lettera sulla scelta del genere come diritto fondamentale dell’essere umano non mi ha convinto. E’ troppo facile liquidare come inutili orpelli il pene e la vagina, almeno fino a quando il concepimento richiederà che uno spermatozoo (la cellula gametica maschile) raggiunga un gamete femminile, l’ovulo, per fecondarlo.
Giuliano Cazzola
Al direttore - Mentre i big progressisti, intenti alla fumosa costruzione di un “campo largo” della nostra sinistra non riescono neanche a concordare la candidatura di un loro componente al collegio di Roma 1, Matteo Renzi, con una rapida mossa del cavallo, li batte tutti sul tempo proponendo un nome autorevole (per giunta donna) come la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, confermando che in politica la tattica è una dote di pochi. Cosa dire? Solo un grande in bocca al lupo e che questa sia la volta buona! Con molti cordiali saluti.
Vincenzo Covelli