Il bis di Mattarella è difficile, ma tutt'altro che impossibile
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Curioso quel medico che diagnostica l’avvenuta guarigione di un malato che non era suo paziente e, come compenso, gli chiede di poter mangiare, bere e dormire gratis (et amore Dei) a casa sua. A volte ritornano (nel Pd).
Michele Magno
Al direttore - Indubbiamente, nel suo discorso di fine anno il presidente della Repubblica Mattarella ha detto cose del tutto condivisibili sulla solidarietà e sui vaccini. A mio avviso, però, meno condivisibile è la chiarezza della affermazione per cui considera concluso il suo mandato. Personalmente rimango dell’avviso che il sistema Italia rimane così fragile che si regge sull’apporto di due personalità: quella di Mattarella e quella di Draghi. Al di là di questa valutazione, mi sarei aspettato che il presidente della Repubblica parlasse della giustizia italiana che – dopo il Covid – è la grande malattia che sconvolge il nostro paese. Angelo Burzi non è stato ucciso dal Covid ma dalla malagiustizia, come testimonia la sua straordinaria lettera che dovrebbe essere affissa in tutti i tribunali d’Italia.
Fabrizio Cicchitto
Il mandato di Mattarella è finito, ma se un partito tra Lega e Fratelli d’Italia, per una ragione o per un’altra, dovesse accettare di votarlo, Mattarella non potrebbe dire di no a un bis. Difficile sì, impossibile no.
Al direttore - Il 26 per cento dei contagiati è in età scolare, alla ripresa avremo migliaia di studenti in quarantena, torna ad aleggiare sulla scuola italiana il fantasma della Dad. E i purificatori dell’aria? Ce ne siamo dimenticati. Ne abbiamo parlato molto a inizio pandemia, poi, chissà perché, non se n’è fatto nulla. Un produttore americano ha stimato che per dotare tutte le classi italiane di un dispositivo a tecnologia Dfs che, tra le altre sostanze nocive, elimini dall’aria ogni traccia di virus servirebbero 220 milioni di euro. Una cifra importante, ma comunque inferiore a quella dilapidata per l’acquisto di inutili banchi a rotelle. Abbiamo la memoria corta, fingiamo di non aver capito che la nostra convivenza col virus durerà anni: non ci resta che aprire le finestre e incrociare le dita.
Andrea Cangini,
senatore di Forza Italia
Dalla pandemia si esce con il vaccino, ma per uscire dall’emergenza il vaccino non basta e ogni giorno passato senza mettere in sicurezza la scuola è un giorno passato senza pensare al nostro futuro.