Lettere
Tamponificio da sospendere e altri no vax. Ci scrive Ronzulli
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Crimi: avevo altri piani.
Giuseppe De Filippi
Per un partito che ha costruito buona parte della sua fortuna scommettendo sulla distruzione dei partiti avversari per via giudiziaria è una nemesi mica male ritrovarsi con uno statuto, lo statuto del M5s, sospeso da un tribunale.
Al direttore - Il petrolio verso quota 100. Ma non andrà in pensione. Proprio no.
Luca Del Pozzo
Al direttore - “In quel vuoto avrebbero prevalso la disgregazione e l’avventura, secondo l’amara previsione di Craxi nel discorso a Montecitorio del 3 luglio 1992”. Così ha scritto sul Foglio Luciano Violante. E’ la riabilitazione postuma di un discorso che allora fece scandalo e che tanti anni dopo si è rivelato grande e profetico.
Giuliano Cazzola
Al direttore - Tra i passaggi travagliati che hanno segnato la settimana delle elezioni quirinalizie – poi conclusasi ottimamente con il secondo mandato a Mattarella – la vicenda di Elisabetta Belloni merita una riflessione. Sono stato totalmente d’accordo con chi ha ritenuto non proponibile la candidatura al Quirinale della direttrice dei servizi segreti, in ragione proprio della responsabilità che occupa. Ed è stato grave che ci siano stati capi politici che hanno strumentalizzato il nome della Belloni. Mi chiedo, però, se una qualche responsabilità e leggerezza nella vicenda ci sia stata anche da parte della direttrice dei servizi segreti, quanto meno nel non essere stata risoluta e tempestiva nel dichiarare la propria indisponibilità alle offerte di candidatura. I soggetti, che occupano gangli molto delicati e vitali in quel che viene chiamato “stato profondo” (“deep state” in inglese), dovrebbero mantenere un comportamento molto riservato, oserei dire in silenzio e in ombra. In quell’ombra che non vuol dire, in tal caso, opacità nell’adesione e rispetto dei princìpi e norme della democrazia e della Costituzione, quanto piuttosto assicurare la massima efficacia e penetrazione dell’azione e potere statuali nel difendere e promuovere gli interessi politici, economici e strategici di una nazione.
Alberto Bianchi
Risposta semplice: sì.
Al direttore - L’ultimo decreto sulla scuola riporta un po’ di uniformità per quanto riguarda le regole relative ai vari cicli scolastici, ma soprattutto è un bene che si sia prevista la didattica a distanza solamente per gli studenti non immunizzati e non per quelli vaccinati o guariti dal Covid, come chiedevo già da gennaio. Come è noto, infatti, la chiusura delle scuole e le lezioni svolte da casa hanno provocato danni enormi agli studenti, non solo per quanto riguarda l’apprendimento, ma soprattutto per le conseguenze a livello psicologico. La mancanza di socialità ha avuto effetti in alcuni casi devastanti, facendo aumentare in modo preoccupante anche i suicidi e i casi di autolesionismo tra i minori. Inoltre, la maggior parte dei genitori che responsabilmente decide di vaccinare i figli lo fa, oltre che per tutelare la loro salute, proprio perché vuole salvaguardarne la formazione e la socialità. Sarebbe stato assurdo continuare a impedire a questi studenti di andare a scuola, tanto più dal momento che, sebbene la pandemia non sia ancora superata e l’attenzione vada mantenuta ancora alta, la curva dei contagi inizia a piegarsi. Una circostanza positiva che dovrebbe piuttosto indurre a modificare anche altre regole oltre a quelle sulla scuola, a partire dalle misure che hanno reso il paese un vero e proprio “tamponificio” a cielo aperto. La soluzione più efficace per contenere il Covid e i suoi disastrosi effetti sul sistema sanitario è continuare a correre con i vaccini e, al contempo, stringere ulteriormente le maglie della socialità per i non vaccinati, anche abbassando da 50 a 40 anni l’obbligo vaccinale per i lavoratori. Insomma, bisogna arginare il fanatismo e la follia no vax che, giorno dopo giorno, dimostrano di non trovare alcun limite, né nelle evidenze scientifiche e tantomeno nel buon senso. Ne è una prova l’assurdo caso dei genitori di un bambino sottoposto a un delicato intervento chirurgico all’ospedale Sant’Orsola di Bologna che rifiutano le trasfusioni di cui il figlio necessita perché vogliono esclusivamente sangue donato da non vaccinati. E’ giunto il momento che lo stato faccia lo stato, assumendosi con coraggio la responsabilità di scelte nette nei confronti di questi estremisti intransigenti e pericolosi per la sicurezza sanitaria della collettività e facendo calare una volta per tutte il sipario su questo teatro dell’assurdo.
Licia Ronzulli, parlamentare di Forza Italia
Basta tamponificio: dove si firma?
Errata corrige. Nell’articolo sul Foglio di ieri dal titolo “La trattativa stato-gogna” ho erroneamente scritto che Piercamillo Davigo è “rinviato a giudizio per fuga di notizie insieme a Storari”. In realtà per entrambi al momento c’è stata una richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Brescia, l’udienza preliminare è ancora in corso e quindi il gup non ha ancora preso una decisione in tal senso. Mi scuso dell’errore con entrambi gli interessati e con i lettori.
Luciano Capone