(foto di Ansa)

LETTERE

Le sanzioni graduali non funzionano. Gran discorso di Verhofstadt

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - L’alfiere della lotta al “pensiero unico dominante”, il prof. Alessandro Orsini, ha postato una foto di Marco Pannella e la scritta “Torna”. Magari tornasse. Ma ci restano le sue riflessioni. Agli Orsini ne ricordo una: “Con Gandhi diciamo mille volte meglio un violento che reagisce che i codardi, i pacifisti aggiungo io, che si mettono a fare i neutrali tra le vittime e i torturatori”. Pannella, pur malato, fu l’unico parlamentare europeo ad accorrere a Mosca al funerale di Anna Politkovskaja; Pannella, lui sì vittima del “pensiero unico dominante”, mai è stato invitato in tv a parlare di Cecenia, e ogni giorno, inascoltato, denunciava i massacri dei tagliagole di Putin. Tanto per chiarezza e memoria.
Valter Vecellio


 

Al direttore - Sono europeista, apprezzo gli sforzi fatti dall’Europa, apprezzo i progressi fatti durante la pandemia, apprezzo la forza mostrata contro Putin, ma mi trovo perfettamente d’accordo con Guy Verhofstadt quando dice che rispondere al massacro di Bucha con un embargo sul carbone è come lanciare contro Putin le noccioline.
Luca Martoni



Guy Verhofstadt, parlamentare europeo, ha ragione, così come ha ragione a ricordare che dall’inizio della guerra l’Unione europea ha pagato 19,3 miliardi di euro per i combustibili fossili alla Russia: 9 miliardi per il petrolio, 9,6 per il gas e solo 712 milioni per il carbone. Utile a questo proposito riproporre qui ciò che ha detto ieri Verhofstadt in un intervento al Parlamento europeo (testo tradotto da David Carretta). Pronti? Via. “L’elemento centrale del nostro dibattito deve essere la nostra strategia e se stiamo seguendo la strategia giusta. Sta fermando la guerra? Sta fermando Putin? Sì o no? Qual è la nostra strategia? La nostra strategia signor Borrell è una strategia di pacchetti graduali di sanzioni. Ora siamo al quarto pacchetto di sanzioni. E oggi è stato annunciato il quinto pacchetto. I primi quattro pacchetti non hanno funzionato. Il valore del rublo è salito alla fine. E le faccio una previsione, signor Borrell. Nemmeno il quinto pacchetto funzionerà. Ed è per questo che abbiamo inviato con 212 deputati una lettera a lei. Non funzionerà, ma c’è gente nei corridoi che mi dice ‘Verhofstadt, sei impaziente. Aspetta ancora un po’… Stiamo lavorando già al sesto pacchetto e nel sesto pacchetto ci sarà tutto il petrolio che vuoi’. Beh, io posso aspettare tutta la vita per i vostri pacchetti, ma gli ucraini che stanno morendo a Mariupol e Bucha non possono più aspettare. Questa è la realtà della guerra. Sa perché la vostra strategia non funziona? Perché i pacchetti graduali di sanzioni con un autocrate non funzionano. Funzionano con le democrazie, con i democratici, con una opinione pubblica vera. In Russia non c’è più una vera opinione pubblica. La realtà è che non funziona perché il quinto pacchetto cos’è? E’ carbone. E’ ridicolo. E’ solo il 3 per cento delle importazioni dalla Russia. Il bando dallo Swift? E’ ridicolo. Più del 50 per cento delle istituzioni finanziarie russe è ancora fuori dal bando. E gli oligarchi? Sì, abbiamo esteso un po’ (la lista nera, ndt) degli oligarchi. Ma alla fine gli oligarchi aggireranno le sanzioni o al massimo perderanno un po’ dei loro soldi. […] Ho una richiesta per lei signor Borrell e mi dispiace doverla fare a lei perché penso che per il 90 per cento siamo d’accordo su questi fatti. In realtà lo vorrei dire a Michel e von der Leyen. E’ tempo di cambiare la vostra strategia. E’ tempo di convocare un Consiglio europeo straordinario il più rapidamente possibile e adottare il pacchetto totale di sanzioni immediatamente per poter fare una vera differenza. Tutto il resto non funzionerà. Tutto il resto prolungherà la guerra. Tutto il resto significa più morti ucraini. E infine una richiesta ai miei amici in Germania. Penso che dopo gli orrori della Seconda Guerra Mondiale sia emersa una Germania forte e democratica. Una Germania molto forte e democratica. Ma da questa Germania mi aspetto leadership: guidare con l’esempio e non trascinare i piedi come vediamo in questo momento”. Perfetto

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