Ieri la moviola, oggi il Var. E in mezzo il gol di mano di Maradona

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - La guerra è facile: chi non vuole inviare armi all’Ucraina è per Putin, chi non vuole la Svezia e la Finlandia nella Nato è per Putin, chi finora non ha detto nulla contro Putin è per Putin, chi incolpa la Nato è per Putin. Fate voi la lista.
Juri Diego Cherubini

 

Mai come oggi non scegliere da che parte stare significa già aver scelto da che parte stare.


 

Al direttore - A chi critica la scarsa propensione del governo ucraino alla trattativa, andrebbe proposta una domanda. Se l’Italia venisse attaccata e solo dopo sanguinose battaglie l’invasore fosse stato fermato, e parte del nord fosse ancora nelle mani del nemico che qua e là stermina civili italiani indifesi, come reagirebbe il governo italiano a una richiesta di una pace che lasciasse Venezia e Bologna nelle mani dell’invasore? 
Stefano Cinelli Colombini 

 

Lasciamogli tutto, non umiliamolo.


  
Al direttore - Sottoscrivo da cima a fondo il suo editoriale di ieri su calcio e Var. Meglio, molto meglio il calcio di ieri, magari più fallibile e pure ingiusto (con tutto che anche adesso di oscenità arbitrali se ne vedono a iosa) di quello di oggi con il Var, così asettico e, aggiungo, pericolosamente oltre che illusoriamente prometeico siccome ambisce a riparare in tempo reale all’umano errare. Ricordo come se fosse oggi la mitica moviola di Carlo Sassi, volto arcigno, severo, di una serietà d’altri tempi che faceva rima con professionalità e senso del dovere: quando arrivava il momento della moviola di Carlo Sassi l’atmosfera era la stessa di un’aula di tribunale prima della sentenza del giudice. Solo che nel caso di Sassi era sentenza di cassazione. Inappellabile. E inappellabile perché inappuntabile, ancorché fallibile. Ma soprattutto, a rendere quel momento un’esperienza quasi metafisica c’era la consapevolezza, l’umiltà meglio, che indietro non si poteva tornare. Perché così funziona la vita. Magari dopo che la moviola aveva accertato l’errore arbitrale ti incazzavi come un toro ma era un’incazzatura, come dire, inutile – e lo sapevi – perché accadeva dopo, a giochi ormai fatti e finiti e senza la possibilità di tornare indietro. Ma andava bene così. E anzi era proprio questa inutilità pratica della moviola che rendeva il tutto più autentico, in una parola: umano. Poi è arrivato il Video Assistant Referee, questo marchingegno orwelliano concepito con l’indicibile pretesa di azzerare (o quasi) il margine di errore, e con esso l’esigenza di avere guardiani del Var(o) ancor più attenti. Uffa. 
Luca Del Pozzo
Un calcio perfetto è uno spettacolo imperfetto. Domanda per continuare: ma senza il gol di mano di Maradona il calcio sarebbe stato più brutto o più bello?
 

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