Lettere
Numeri utili da ricordare a proposito di siccità e acqua che non c'è
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Contro la siccità servono più invasi. Astenersi Putin.
Giuseppe De Filippi
A proposito di siccità e di acqua che non c’è. Numeri utili da ricordare. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza stima nel 41 per cento la quota di acqua a uso civile che viene dispersa dalle reti (ogni cinque litri immessi nell’acquedotto, due non arrivano al rubinetto). In alcune province, come quella di Frosinone, si registrano valori di dispersione pari all’80,1 per cento (Milano è la provincia più virtuosa: 18,7 per cento di dispersione). Sarebbe bello, come abbiamo già scritto, se lo scempio dello spreco dell’acqua mobilitasse le coscienze dei cittadini, e dei Fulco Pratesi, almeno quanto il presunto scandalo che qualcuno con una gestione efficiente dell’acqua possa fare profitti.
Al direttore - Mi si nota di più se esco dal governo o se resto nel governo? “Tutto il mondo è un palcoscenico” (Shakespeare).
Michele Magno
Al direttore - “Giustizia è fatta”, dicono un po’ tutti a proposito della sentenza che condanna all’ergastolo i fratelli Bianchi, responsabili del più che atroce delitto di Willy Monteiro Duarte. Non ho dubbi che una larga maggioranza non avrebbe esitato a condannarli anche a morte. Del resto i due nulla hanno fatto per guadagnarsi anche una sola briciola di compassione. Proprio per questo, e con il massimo rispetto per lo strazio irreparabile e irrisarcibile della famiglia di Willy, mi dico che sì: la pena è esemplare; la sentenza fondata; ma questo tipo di “giustizia è fatta” lascia comunque l’amaro in bocca. Provo a spiegarmi con il caso di Anders Breivik, il folle suprematista norvegese che il 22 luglio 2011 uccide ben 77 persone. In Norvegia l’ergastolo è stato abolito. Pur di restare fedeli ai loro valori, non hanno modificato le loro leggi come tanti chiedevano; i giudici hanno condannato Breivik al massimo della pena possibile: 21 anni di carcere, prorogabili di altri cinque per un numero indefinito di volte qualora, a pena scontata, fosse ancora ritenuto socialmente pericoloso. In linea teorica il “fine pena mai” lo si è escluso. In Italia esiste una cosa che si chiama Costituzione. L’articolo 27 sancisce che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. La condanna all’ergastolo, dei Bianchi come di chiunque, contraddice questo principio/valore. Per questo non riesco a dire: “Giustizia è fatta”. Se poi non si ritiene di abolire l’ergastolo, almeno si modifichi l’articolo 21 della Costituzione, nella parte relativa alla “rieducazione”. Questo, mi hanno insegnato Marco Pannella e Leonardo Sciascia.
Valter Vecellio
Al direttore - Le politiche energetiche e la decarbonizzazione devono seguire un’equazione che consideri filiere industriali e lavoratori. Ormai i risultati economici e ambientali sono conseguiti insieme. Il settore utilizza il 90 per cento di fibre vergini certificate Pefc e Fsc, è il secondo riciclatore in Europa, dopo la Germania, e ha ridotto le emissioni di CO2 del 30 per cento dagli anni Novanta. Nel 2021 la produzione italiana di carte e cartoni si è attestata a oltre 9,6 milioni di tonnellate (+12,5 per cento) che, per la prima volta, pone l’Italia al secondo posto in Europa, dopo la Germania. I primi dati del 2022 non rilevano ancora l’impatto dell’inflazione, dell’inversione nei consumi e del conflitto russo ucraino. Un’incertezza che si aggiunge a una situazione di emergenza continua legata ai costi energetici, iniziata a fine 2021. Che strade ci sono per governare il problema? Oltre all’estensione del credito d’imposta al III trimestre per l’acquisto di gas (inclusa la cogenerazione) e di energia elettrica (misura non prevista nel Dl “Bollette”, ma che deve essere considerata, fintanto che ne sussistano le condizioni), le proposte del settore cartario sono: 1) l’attuazione della gas release già adottata dal governo italiano dall’art. 16 della legge n. 34/2022, per ricominciare a estrarre “gas made in Italy” a un prezzo equo per le imprese; 2) l’attuazione alla Direttiva RED II con il decreto che prevede la promozione dell’uso del biometano nei settori energivori e nelle cogenerazioni industriali; 3) l’estensione dell’istituto della Comunità energetica dal civile all’industria; 4) la promozione degli investimenti privati nell’incremento e nella gestione della forestazione che consentano la “cattura” di carbonio e cosi aggiungano disponibilità di biomassa all’interno del mix energetico; 5) spingere ancora l’economia circolare con una dichiarazione che attesti che la spedizione e il trattamento dei rifiuti al di fuori dell’Unione avviene in condizioni equivalenti agli obblighi previsti dal diritto ambientale Ue e con l’inclusione, tra i contenuti obbligatori dei piani regionali, del recupero degli scarti del riciclo della carta.
Lorenzo Poli,
presidente di Assocarta