Lettere
Ecco la lista dei ministri di Meloni girata ieri (poteva andar peggio)
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Capisco il desiderio del Foglio di essere sobrio e di non giocare con i pettegolezzi. Ma se ci fosse qualche certezza sul prossimo governo sarebbe bello leggerla. Ci sono certezze, caro Cerasa?
Franco Parrini
Certezze ovviamente no, ma siamo tra amici e qualcosa qui ci possiamo dire. Ieri pomeriggio è circolata con insistenza una lista interessante, con tutte le caselle occupate a modino. E’ una delle tante liste girate in questi giorni. Abbiamo girato la lista a un esponente della Lega, a uno di Forza Italia e a uno di Fratelli d’Italia e tutti e tre i nostri interlocutori ci hanno detto che la lista, in molti passaggi, non in tutti, è verosimile. Vuole vederla? Eccola. Vicepremier e infrastrutture: Salvini. Vicepremier ed Esteri: Tajani. Economia: Giorgetti. Sviluppo economico: Crosetto. Transizione ecologica: Pichetto. Difesa: Urso. Interni: Piantedosi. Giustizia: Nordio. Lavoro: Calderone. Salute: Rocca. Istruzione: Valditara. Università: Bernini. Cultura: Bruno Guerri. Pa: Cattaneo. Agricoltura: Centinaio. Riforme: Casellati. Affari regionali: Calderoli. Affari europei: Fitto. Disabilità: Baldassarre. Rapporti con il Parlamento: Lupi. Sottosegretario a Chigi: Fazzolari. Fosse così, non un disastro, ma chissà.
Al direttore - La destra dice che l’opposizione e Letta non devono criticare la maggioranza all’estero perché “anti patriottico”. Ricordo una stagione non troppo remota però in cui la destra sosteneva che Putin fosse meglio del nostro presidente del Consiglio (che all’epoca era Renzi). Meloni ha ragione, ma prima di guardare in casa d’altri dovrebbe forse guardare in casa sua.
Fabiola Martoni
In sostanza, nel giro di pochi mesi, Meloni ci sta dicendo che per governare l’Italia occorre essere incoerente con molte delle idee offerte negli ultimi anni da Meloni e che per fare una buona opposizione occorre fare un’opposizione diversa da quella fatta in questi anni da Meloni e Salvini. Slurp!