Lettere
I danni di Quota 100 a scuola e sanità. Grazie Lega, grazie M5s
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - In Italia i putinisti sono una trascurabile maggioranza.
Michele Magno
In Italia, i cavalli di Troia del putinismo erano un problema della destra. La nuova sinistra, la sinistra cosiddetta pacifista, quella che non capisce che i carri armati possono salvare vite, quella che non capisce che un popolo aggredito ha il dovere di difendersi, quella che non capisce che non è la resa la via giusta per avvicinarsi alla pace, è riuscita a far diventare pure questo un problema di sinistra e non più di destra. E il prossimo segretario del Pd, fra i tanti guai da risolvere, avrà anche questo: respingere l’escalation retorica con cui alcuni tra i giornali più vicini ai progressisti cercano di demonizzare il sostegno armato a un popolo aggredito da un macellaio di nome Putin.
Al direttore - Vedo che il governo ipotizza la possibilità di mandare in pensione i dipendenti pubblici a 70 anni e i medici a 72 anni per tappare i buchi di personale della macchina pubblica. Caro Cerasa, glielo dice lei a Meloni chi ha reso possibile mandare in pensione i dipendenti pubblici prima del tempo?
Lucia Carroni
Fa piacere che anche Meloni abbia capito quanti danni ha fatto Quota 100 all’Italia. Lo abbiamo scritto durante la pandemia e lo ricordiamo oggi. Quota 100 ha indebolito l’infrastruttura del lavoro pubblico, togliendo al mondo della scuola e della sanità personale prezioso, e i legislatori, tra il 2018 e il 2019, erano il M5s e la Lega, hanno approvato una riforma demagogica disinteressandosi di come trovare per tempo un ricambio effettivo. Risultato? Tra il primo gennaio del 2019 e il primo ottobre del 2020, i beneficiari di Quota 100 nel mondo del pubblico (casse pensionistiche ex Inpdap) sono arrivati a quota 77.737 (34.981 nel 2020, 42.756 nel 2019). Tra questi, coloro che provenivano dal mondo della scuola erano esattamente la metà (33.889, di cui 341 insegnanti dell’asilo, a cui si potrebbero aggiungere anche i 687 docenti delle università) e coloro che venivano invece dal mondo della sanità erano 11.897 (di cui 1.676 medici). Sanità e scuola sono stati i settori più colpiti da Quota 100 (i dipendenti pubblici in tutto sono 3,3 milioni, 1 milione di persone impiegate nelle scuole e 600 mila nella sanità). Grazie Lega, grazie Movimento 5 stelle.
Al direttore - Le scrivo in merito all’articolo dal titolo “Gli artigiani e i pirati” pubblicato dal suo giornale in cui si faceva riferimento alle critiche rivolte al Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) per le micro e piccole imprese metalmeccaniche di installazione di impianti orafi, argentieri e affini, stipulato fra il sindacato Ugl e Assoartigiani. I rilievi mossi da alcune associazioni sono evidentemente strumentali e privi di fondamento. Il Ccnl è il risultato di un lungo confronto sindacale tra Assoartigiani e Ugl Metalmeccanici finalizzato a elevare e tutelare il lavoro e la stessa economia e competitività delle micro e piccole imprese, che rappresentano oltre il 95 per cento del tessuto imprenditoriale italiano. Il Ccnl dà voce e si rivolge, in particolare, al mondo dei lavoratori e delle aziende della micro impresa, contesto produttivo che è il cuore pulsante dell’economia italiana che, oggi più che mai, garantisce continuità occupazionale e impresa, protezione e qualità del lavoro. Come opportunamente sottolineato nell’articolo, l’Ugl è un’organizzazione sindacale che partecipa ai tavoli con il governo e, pertanto, risulta pienamente legittimata a firmare contratti collettivi nell’interesse di tutti i lavoratori, perseguendo schemi innovativi e distanti da modelli sindacali desueti e inadeguati ai tempi e alle politiche del lavoro attuali e future.
Francesco Paolo Capone
segretario dell’Ugl