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Agli investitori non serve un fondo sovrano, ma un paese accogliente
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Finalmente il governo fa una cosa di destra. Aumenta i limiti alle emissioni elettromagnetiche rendendo possibile a costi accettabili di installare le antenne per il segnale 5G. Come è noto l’Italia ha (aveva?) i limiti più bassi al mondo. Anche 10/20 volte più bassi rispetto ai nostri vicini europei. Risultato: costi alle stelle e paradossalmente moltiplicazione dei siti perché il potenziamento di quelli esistenti porterebbe al superamento dei limiti. Quindi con questo provvedimento semplicemente ci allineiamo al resto del mondo, riduciamo i costi e aumentiamo i benefici per i consumatori. Per fare questo occorre naturalmente liberarsi del modo talebano con cui in Italia abbiamo adottato il cosiddetto principio di precauzione. Siccome è stata prevalentemente la sinistra a fare ricorso a questa categoria dello spirito potremmo quindi definire il provvedimento una misura di destra. Di destra? Be certo: se la sinistra si accantuccia in un angolo, lo spazio per la destra diventa immenso. Anche quando si tratta semplicemente di buon senso.
Chicco Testa
Al direttore - Le osservazioni critiche del Foglio del 18 maggio sul costituendo Fondo sovrano sono condivisibili. Occorre altresì chiedersi perché non si sia scelto, semmai, di rafforzare il “patrimonio destinato” della Cassa depositi e prestiti (Cdp) o comunque di fare di quest’ultima, con eventuali nuove forme operative e specifiche risorse, un “fondo sovrano” di fatto. Ricordo che quando durante il governo Draghi fu avanzata la richiesta dell’istituzione di un fondo sovrano – visto illusoriamente come una panacea, senza però considerare che esso in generale è proprio di quei paesi che hanno un forte attivo sull’estero – fu risposto che un tale fondo già esisteva ed era la Cdp. Con la competenza e l’esperienza non comuni del vertice di quest’ultima, nuovi compiti sarebbero esercitati al meglio. Ma, allora, l’altra via si imboccherebbe perché il governo vuole per caso avere una particolare ingerenza nella gestione del fondo? All’epoca, fu una chiara esagerazione parlare di “merchant bank” di Palazzo Chigi. Ma ora ci si muoverebbe verso una “merchant bank” del Mimit?
Angelo De Mattia
Il governo dovrebbe occuparsi un po’ meno di trovare strategie per rendere protagonista lo stato all’interno del mercato e un po’ più di trovare strategie per rendere le aziende in difficoltà più appetibili all’interno del mercato. E per farlo la strategia è una e solo una: non creare fondi sovrani, ma creare le condizioni per rendere l’Italia un paese semplicemente più accogliente. Anche per gli investitori.
Al direttore - A proposito di “operazioni militari speciali” e non di guerra andrebbe ricordato un precedente nell’uso di questa formula. Il 1° settembre del 1939 la Germania invade la Polonia “per neutralizzare l’aggressione polacca”, si legge nel primo comunicato militare emesso dal comando supremo della Wehrmacht. La finzione secondo la quale erano stati i polacchi a cominciare la guerra venne diffusa ovunque. Il ministro degli Esteri tedesco, Joachim von Ribbentrop, diede l’ordine di inviare una circolare a tutte le missioni presso altri paesi nella quale si diceva: “In difesa contro gli attacchi polacchi, i soldati tedeschi sono passati all’azione contro la Polonia all’alba di oggi. Questa azione per il momento non può essere definita guerra ma semplicemente un insieme di OPERAZIONI MILITARI (mio il maiuscolo) che sono determinate da attacchi polacchi”. Insomma, per il Führer e il suo ineffabile ministro degli Esteri, l’aggressione alla Polonia, potremmo dire oggi, non era che una “operazione militare” speciale. Furono talmente speciali quelle operazioni militari che condussero alla distruzione della Polonia e alla tragedia della Seconda guerra mondiale. C’è da augurarsi che le operazioni militari speciali di oggi siano sconfitte prima che combinino altri guai.
Umberto Ranieri
Il lessico degli aggressori è sempre lo stesso. E anche quello dei loro utili idioti.