Lettere
Dopo la figuraccia del Pd all'Europarlamento, un'altra linea è possibile
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Chiariamo una cosa: al Parlamento europeo non si è votato per scegliere tra costruire i nidi o produrre le bombe per l’Ucraina. Si è votata una proposta fondamentale per rafforzare la Difesa comune mentre c’è una guerra sul suolo europeo. In guerra – quale è la guerra di invasione della Russia contro l’Ucraina – si consumano più munizioni che in tempo di pace. A Roma ce ne si può dimenticare, a Kyiv o Bakhmut no. L’industria della Difesa in Europa è frammentata tra 27 stati e pensata per un tempo di pace. Dobbiamo aiutare l’Ucraina a difendersi dalla Russia, che ha la seconda industria bellica del pianeta la quale da 15 anni lavora a pieno regime per sostenere le guerre di Putin (Cecenia, Georgia, Crimea, Siria). Può non piacere, ma bisogna confrontarsi con questa dura realtà. Ed è bene che a questa necessità si risponda con una decisione europea invece che con 27 decisioni nazionali. Il regolamento Asap (Act to support ammunition production) stabilisce che per adeguare le riserve strategiche di munizioni degli stati membri dell’Ue serve un miliardo, di questo metà viene stanziata dal bilancio della Difesa europea mentre l’altra metà deve essere messa dagli stati membri. Il regolamento consente inoltre, ai paesi che lo vogliano, di utilizzare le risorse dei fondi strutturali e quelle del Pnrr.
E’ importante sottolineare che si tratta di una facoltà e non di un obbligo, perché nella discussione italiana è passata tutt’altra versione. E’ giusto dire, come fa il Pd, che in Italia si useranno le risorse del Pnrr per i progetti previsti, non per produrre munizioni. Per produrre le munizioni si può usare il Fondo della difesa. Persino il governo è d’accordo con questa impostazione. Ma è altrettanto giusto lasciare la possibilità che altri stati europei, in condizioni diverse dalle nostre, utilizzino le risorse dei fondi strutturali e in forma residuale anche del Pnrr. In Italia il dibattito su Asap è diventato incandescente, alimentato dai populisti e dall’estrema sinistra che hanno volutamente generato confusione, facendo credere che Bruxelles ci obblighi a spostare le risorse dal Pnrr alla produzione di armi. Questo falso clamoroso e confusionario ha preso piede solo nel nostro paese: nel resto d’Europa la stragrande maggioranza delle forze politiche sono consapevoli che o si rafforza la Difesa europea, oppure saremo impreparati a continuare a contenere la Russia. Asap infatti è passato con una larga maggioranza (446 voti a favore, 67 contrari e 112 astenuti), compreso l’intero gruppo socialista, al Parlamento europeo.
In tutto questo c’è stato il cosiddetto pasticcio del voto del Pd. In realtà, nonostante la vaghezza e le incertezze della segreteria nazionale, la stragrande maggioranza dei deputati europei del Pd (10 su 14) ha votato a favore. A loro va detto grazie perché hanno evitato una pericolosa rottura con i socialisti in Europa e con la posizione finora tenuta dal Pd sulla Difesa europea e a sostegno dell’Ucraina. Stiamo vivendo tempi molto difficili, in cui devono essere prese decisioni gravide di conseguenze. Su questa materia non possiamo né ondeggiare tantomeno farci condizionare dalla propaganda di una sgangherata sinistra della sinistra. Non è così che convinceremo chi oggi è spaventato o indifferente. C’è una enorme questione sociale aperta nel paese. C’è la necessità di dare una prospettiva di pace e stabilità immaginando una Europa più forte e unita di fronte alle tante sfide strategiche di oggi e di domani. E’ su questi due aspetti che il Pd può e deve insistere, evitando di assecondare quelli che vogliono essere lasciati in pace di fronte alle catastrofi che prima o poi ci riguardano tutti.
Lia Quartapelle, parlamentare del Pd
Al Parlamento europeo, il Pd ha fatto una pessima figura. Ha espresso tre posizioni differenti. Ha dimostrato di considerare che la libertà di coscienza sui temi della difesa delle libertà è un valore negoziabile. E ha contribuito a rafforzare un’idea pericolosa: voler sfruttare ogni occasione opportuna per evitare che sia solo il M5s a mostrare ambiguità sul sostegno all’Ucraina. La sua lettera dimostra che un’altra linea nel Pd è possibile. Forse. Grazie.