lettere al direttore
Perché difendere Lukaku dal linciaggio dell'indignato collettivo
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Linciare Lukaku: ma perché?
Andrea Artoni
Ieri sul Corriere della Sera, Beppe Severgnini ha dedicato un articolo indignato al caso Lukaku. La storia la conoscete. Lukaku, attaccante del Chelsea in prestito all’Inter, aveva detto che sarebbe voluto andare all’Inter anche nella prossima stagione. Accordo trovato. Poi Lukaku scompare e si scopre che il suo procuratore ha trovato un’offerta migliore. Destinazione: Juventus. Da qui grandi polemiche. E grandi linciaggi nei confronti di Lukaku. Traditore, vergogna. Ah – come ha scritto ieri Severgnini – non ci sono più le bandiere di una volta. Tutto si può dire di Lukaku tranne che sia una bandiera (ha cambiato più maglie di squadre lui che posizioni politiche la Meloni). Ma anche se lo fosse bisognerebbe ricordare con affetto a Severgnini & co che le squadre che generano interesse, che collezionano vittorie, che eccitano i tifosi sono quelle che vincono. E per vincere, come dimostra la storia del Napoli, che ha vinto lo scudetto vendendo tre quarti delle sue bandiere, le bandiere a volte è meglio perderle che trovarle. Il linciaggio a Lukaku anche no grazie. E’ il mercato, bellezza, e tu non puoi farci nulla.
Al direttore - Arriva con un emendamento al decreto salva infrazioni il quindicesimo decreto salva Ilva. Questa volta a entrare in campo è il ministro Raffaele Fitto, che a gamba tesa sui suoi colleghi appone la prima firma al testo in commissione Politiche Ue al Senato. L’emendamento nasce come risoluzione alla procedura di infrazione comunitaria pendente dal 2013 sullo stabilimento. Ma va oltre. Innanzitutto accentra il dossier a Palazzo Chigi, togliendolo dal ministero dello Sviluppo e da quello dell’Ambiente. E’ nota la divergenza che da mesi si consuma tra Fitto e Urso, in particolare sulla presenza dell’investitore privato, considerato dal responsabile di palazzo Piacentini (e da Salvini) una multinazionale predatoria di cui liberarsi in sponda con Emiliano. Il decreto estende la tutela penale alla confisca oltre che al sequestro, stabilendo che potrà insistere sulle liquidità ma non sugli impianti. L’emendamento consente inoltre al gestore di presentare progetti di decarbonizzazione. ArcelorMittal nei mesi scorsi aveva protestato poiché, pur essendo socio di maggioranza nella società che gestisce Ilva, era stato tagliato fuori dai progetti industriali assegnati a una terza azienda di stato istituita ad hoc: Dri Italia. Infine l’emendamento Fitto limita il potere di ordinanza sindacale del Primo cittadino di Taranto, limitandolo a situazioni di pericolo ulteriori da quelle ordinariamente collegate allo svolgimento dell’attività produttiva in conformità all’autorizzazione integrata ambientale. Ossia il caso di questi giorni, in cui pende al tar di Lecce l’ennesima ordinanza del sindaco del Pd Rinaldo Melucci con cui chiede la chiusura degli impianti Ilva.
Annarita Digiorgio
Si può dire: almeno su questo, ben fatto.