Lettere
Un granchio politicamente scorretto e un algoritmo molto strabico
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Vedi un po’ come è complicata anche l’ecologia ai tempi della globalizzazione delle specie animali e vegetali che da Cristoforo Colombo in poi viaggiano da un oceano all’altro a bordo di navi, aerei e merci importate ed esportate. Qualche volta con l’esplicita complicità umana, il pomodoro per esempio, senza il quale non esisterebbe una buona parte della cucina italiana, qualche volta per caso e con risultati non sempre desiderabili. Come i parassiti ospitati nelle piante tropicali che importiamo. Adesso è la volta del Granchio Blu, per la verità presente da anni, ma che effettivamente pare moltiplicarsi assai rapidamente. Il mio vicino di casa ne pesca chili ogni giorno alla foce di un amabile fiume toscano. Specie infestante che si mangia cozze e vongole. Ma anche prelibatezza culinaria. Non a caso nel nome latino porta l’aggettivo “sapidus”. Risultato: sulle sponde dell’Atlantico dove da tempo fa parte dei menu locali, vi sono misure interdittive della pesca perché oltre a essere una specie prelibata è considerata da proteggere da un eccessivo prelievo, che ne limita il ruolo equilibratore dei sistemi ecologici locali; mentre qui da noi più se ne pesca meglio è, perché così si leva di mezzo un predatore troppo vorace. Equilibratore là, infestante qua. O forse col tempo sostituiremo cozze e vongole con i granchi blu, altrettanto prelibati. Chi lo sa? Nel frattempo per non farci mancare un po’ di “ridicolmente corretto” c’è chi dà la colpa – come ormai per quasi tutto, compreso, immagino, il mio raffreddore da aria condizionata – al riscaldamento globale. Vedi i giornali di ieri. Ma il nostro granchio vive di solito in acque oceaniche, a nord e a sud, fredde e calde. Quindi niente di nuovo se non il fatto, mi spiega l’ amico zoologo, che anche il granchio, animale a sangue freddo, quando sente calduccio diventa più attivo. Come le lucertole. Sicuramente è invece arrivato a bordo di una o più navi, probabilmente con l’intenzione di dare un dispiacere al sovranismo alimentare nazionale. Un granchio quindi politicamente scorretto. Lollobrigida dovrebbe trovare il tempo, seppur in vacanza, per una salda dichiarazione contro il granchio e la Coldiretti manifestare la sua solidarietà ai pescatori del Polesine. Intanto il vicino me ne ha regalato qualche chilo. Questa sera lo assaggio e ti faccio sapere.
Chicco Testa
“La presenza del granchio blu, per quanto in forte espansione, non è una novità nel Mediterraneo, dove è arrivato già alla metà del secolo scorso. L’ipotesi al momento più accreditata è che la specie sia stata introdotta accidentalmente nei nostri mari con le acque di stiva delle navi, probabilmente anche a più riprese. Nella laguna di Venezia i primi esemplari sono stati rilevati attorno al 1950, ma le presenze sono diventate più frequenti solo a partire dagli anni 2000” (Università Ca’ Foscari).
Ps: suggerisco spaghetti di Gragnano.
Al direttore - Nella ricostruzione offerta da Franco Debenedetti sul vostro giornale della possibile operazione Tim-Kkr, F2i Sgr è stata indicata come un soggetto che investe denaro pubblico. Si tratta di un errore: F2i, con 7 miliardi di euro di attivi, gestisce denaro di investitori privati, di cui quasi la metà proviene dall’estero. F2i quindi non spende fondi pubblici, al contrario raccoglie denaro privato, italiano e straniero, e lo veicola sui progetti infrastrutturali di maggiore valore per l’Italia, creando un importante ponte tra investitori di lungo periodo ed economia reale.
Ufficio Stampa F2i Sgr
Al direttore - Vorrei segnalarle un colpo di sole dell’algoritmo di Facebook. Avevo postato una battuta, ironica e abbastanza innocente credo, sull’annunciato duello al Colosseo o a Pompei tra Musk e Zuckerberg. Le riporto il post: “Se Musk e Zuckerberg devono proprio menarsi, lo facciano però all’ultimo sangue. Così almeno ci togliamo dai piedi uno dei due”. Niente di che, ancorché abbia dato la stura a una sfilza di commenti divertiti. Ma il post sulla pagina è durato poco. Rimosso con penalità e restrizioni all’account. Una pena, espressione del ristretto sense of humour dell’algoritmo di Facebook. Più seriamente ennesima riprova delle istanze di controllo della piattaforma. Peccato che si eserciti più sul dileggio del duello tra Sromolo e Sremo per chi deve tracciare il solco del mercato digitale globale, che sull’assalto al Congresso dei trumpiani. Comunque aspettiamo il duello, e le anticipo il cippo in memoria dell’evento che proporrò: “Qui fu seppellito il Buongusto. Anno domini 2023”. Rigorosamente in caratteri latini.
Eugenio Mazzarella, filosofo partenopeo di scuola scettica sui tempi e sui costumi
Suggerirei agli algoritmi di Zuckerberg e a Musk di dedicare agli account di Khamenei la stessa attenzione dedicata all’account di Mazzarella.