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Gaza era un esperimento del due popoli, due stati. Ma è fallito

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Idea! No agli affitti brevi a Palazzo Chigi!
Giuseppe De Filippi


 

Al direttore - Per L. Spitzer, citato da Michele Battini nel suo “Il Socialismo degli imbecilli”, l’etimologia di Rasse, race, razza, va ricondotta al lemma generatio, largamente usato dai teologi nella Spagna di Isabella la Cattolica. Era infatti la soluzione, codificata poi negli statuti della limpieza de sangre, per definire e classificare chi fosse ebreo sulla base della discendenza: gli ebrei erano una generatio nella quale tutte le colpe e in particolare la macula del deicidio sarebbe passata da padre in figlio attraverso le qualitates sanguinis. Tout se tien.
Franco Debenedetti


Al direttore - Quasi tutti proclamano la loro adesione alla formula “due popoli, due stati”. Paradossalmente però questa prospettiva può avere una sia pur difficile possibilità di realizzazione solo se Hamas viene eliminata o comunque messa in condizione di non nuocere o comunque non pesare. Infatti il suo obiettivo non è quello di costruire uno stato palestinese autonomo ma convivente con Israele ma quello di distruggere Israele. Però di conseguenza se il cancro costituito da Hamas non viene eliminato l’ipotesi “due popoli, due stati” non ha nessuna possibilità di realizzazione. Tutti polemizzano con le vittime dei palestinesi di Gaza derivanti dalla inevitabile reazione di Israele alla strage del 7 ottobre, nessuno rileva che la responsabilità fondamentale anche dei morti e dei feriti palestinesi deriva dall’uso che di essi sta facendo Hamas in modo del tutto cinico ma funzionale alla sua strategia di fondo che è lontana da quella che avevano Olp e al Fatah quando erano guidate da Arafat ma del tutto simile a quella totalmente distruttiva seguita dall’Isis. E’ spiacevole che questo aspetto della situazione non sia stato colto dal socialista Sánchez che ha votato un documento assai ambiguo, che non condanna Hamas. Ma se non ci si libera da Hamas, la questione fra israeliani e palestinesi purtroppo non troverà nessuno sbocco positivo. 
Fabrizio Cicchitto

Per tirarsi su di morale, caro Cicchitto, consiglio la lettura di un post di Bill Ackman, imprenditore americano. Un post che comincia così: “Sono filo-palestinese. E sono filo-israeliano. Non è un’incoerenza esserlo”. E poi ancora: “Ho investito milioni per contribuire a promuovere lo sviluppo economico palestinese e la coesistenza pacifica. Faremmo molto di più se potessimo essere certi che i fondi verranno utilizzati in modo produttivo”. E poi: “La crisi a Gaza è in gran parte dovuta al fallimento della leadership. I palestinesi hanno eletto Hamas nel 2006 dopo che Israele si è ritirato e ha sfrattato 9.000 dei suoi cittadini dalle loro case di Gaza. Israele si è ritirato da Gaza per la pace. E’ stato un test su piccola scala di una soluzione a due stati. Invece di costruire la Singapore del medio oriente negli ultimi 18 anni, Hamas ha deviato i finanziamenti per costruire tunnel, razzi e munizioni per scatenare il terrore e la guerra nel tentativo di eliminare Israele e uccidere gli ebrei. Come gli israeliani, la stragrande maggioranza dei palestinesi vuole la pace. Vogliono pace, bellezza, felicità, salute e prosperità come tutti noi. Tutto ciò sarebbe stato possibile se la leadership di Gaza si fosse concentrata sullo sviluppo economico piuttosto che sul terrorismo. Israele e (gran parte) del mondo volevano che l’esperimento di Gaza avesse successo. Israele voleva semplicemente la pace. Israele ha costruito una recinzione e creato posti di blocco per proteggere i suoi cittadini dagli attentatori suicidi e da altre forme di terrorismo. Per gli stessi motivi gli egiziani hanno costruito un muro di cemento al confine con Gaza. Hamas e coloro che la sostengono non si preoccupano dei palestinesi. I palestinesi sono semplicemente uno strumento per realizzare i loro obiettivi anti israeliani e/o anti ebraici. Hamas non si preoccupa del popolo palestinese. Hamas sapeva con certezza come Israele avrebbe risposto alla tortura, allo stupro, alla decapitazione e al massacro di donne, bambini, anziani e neonati israeliani il 7 ottobre. Israele non ha altra scelta che distruggere Hamas. Non può permetterne la sopravvivenza, poiché l’esistenza di Hamas resta una minaccia esistenziale. Se l’Isis invadesse il nostro confine meridionale, noi faremmo lo stesso. Avremmo avvertito i civili di evacuare e poi saremmo entrati e avremmo distrutto i terroristi. Non avremmo cessato il fuoco finché non fossero stati annientati. Anche se ho sempre sperato in una soluzione praticabile e pacifica a due stati, l’esperimento di Gaza è stato un totale fallimento. Gli sforzi futuri per ottenere uno stato per i palestinesi devono imparare da questa catastrofe. Ditemi: sbaglio qualcosa nel ragionamento?”. Perfetto, no?
 

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