lettere al direttore
A chi parla di “genocidio” palestinese conviene documentarsi
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Secondo Bankitalia, il nostro debito pubblico nel mese di giugno di quest’anno ammontava a 2.843 miliardi di euro, con un incremento di 81 miliardi rispetto al dicembre dell’anno passato. Dal 2009 al 2022, inoltre, abbiamo pagato interessi sul debito per circa 975 miliardi. Sono passati quasi otto anni dall’inizio del Quantitative Easing e dei “tassi zero” della Bce. E’ vero, c’è stata una pandemia devastante, ma non si può certo dire che abbiamo approfittato con intelligenza di un lungo periodo di vacche grasse. Confesso, infine, di non saper valutare con cognizione di causa i benefici attesi dall’attuazione del Pnrr. Per me resta un oggetto misterioso. Colpa della mia ignoranza, sicuramente, ma non si può ragionevolmente sostenere che la conoscenza dei suoi obiettivi e delle relative riforme previste sia un patrimonio della comunità nazionale, tanto meno del mondo del lavoro. Morale della favola: ieri si è svolto lo sciopero generale di due dei tre sindacati confederali più rappresentativi contro la legge di Bilancio del governo (con tassi di adesione discutibili). Quando li vedremo scendere in piazza non solo per protestare contro le diseguaglianze sociali (ci sono anche quelle giuste), ma anzitutto per proporre misure – concrete, credibili, misurabili –, per aumentare quella che in gergo tecnico si chiama “produttività totale dei fattori”?
Michele Magno
Al direttore - Sulla questione della guerra in Israele si stanno diffondendo troppe menzogne, ma la più grossa è quella che sostiene che chiunque possa esprimere la propria opinione perché ci sarebbe il diritto alla libertà di pensiero. Invece non è affatto così, perché mentire spudoratamente non è consentito, e in molti contesti è perfino un reato. I coraggiosi soldati di Israele stanno cercando di sopprimere le numerose cellule terroristiche, organizzate militarmente, che usano i civili come scudi umani. Chi dice il contrario è semplicemente un criminale che appoggia e giustifica i terroristi di Hamas. La verità non è mai un optional, ricordiamolo sempre, e diciamolo ad alta voce.
Cristiano Martorella
Su questo tema ieri Raphaël Enthoven, filosofo francese, ha offerto spunti interessanti. E a tutti gli studenti che, nel suo paese, intendono bloccare le scuole superiori “contro il genocidio di Gaza”, dice Enthoven, andrebbe ricordato che le parole hanno un significato. Che “non c’è, e non c’è mai stato, un genocidio palestinese”. E che “non c’è, e non c’è mai stato, un tentativo deliberato di sterminare il popolo palestinese a causa della sua identità”. E che, in passato, “c’è stato un genocidio armeno, un genocidio ebraico, un genocidio cambogiano, un genocidio dei tutsi in Ruanda, forse anche un genocidio dei tibetani, degli uiguri o dei rohingya; in tutti questi casi si tratta di intenzioni di sterminio pianificate da uno stato”. Ma in questo caso “non c’è, e non c’è mai stato, un genocidio palestinese, tanto meno pianificato da Israele”. E ancora: “I palestinesi hanno vissuto innumerevoli disgrazie: costretti all’esodo dopo la prima guerra contro Israele, i palestinesi sono stati massacrati dai giordani, respinti dagli egiziani, bombardati dagli israeliani, presi in ostaggio da Hamas e sfruttati da tutto il mondo. Ma nessuno ha mai cercato di eliminarli tutti, perché erano palestinesi. Documentatevi. Imparate. Non fatevi manipolare. La vostra libertà dipende anche da questo”. Perfetto.
Al direttore - No agli ogm, no alla carne sintetica. Noi – luddisti dell’alimentazione – combattiamo la fame nel mondo a chilometro 0. Questi sono privilegi dei ricchi capricciosi; i poveri sono abituati a mangiare meglio.
Giuliano Cazzola