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Non solo Sant'Agostino, pure il Vaticano II legittima la guerra giusta
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore- In un paese in cui molti italiani si stanno ancora interrogando con angoscia se la beneficenza di una nota influencer sia fraudolenta, può accadere di tutto. Perfino che un camaleontico leader politico, sedicente progressista, chieda di sanzionare Israele. Come Eugène Ionesco ci ha spiegato, il comico spesso non è che il tragico visto di spalle.
Michele Magno
Al direttore. “All’armi siam fascisti, terror dei loggionisti”. Cordiali saluti e buon anno.
Roberto Alatri
Al direttore - E’ importante la linea “verde” che la Bce segue considerandola per i propri indirizzi della politica monetaria: di essa si discute sulla stampa e tra gli addetti ai lavori. Naturalmente, una cosa è seguire una tale linea nell’esercizio della funzione di Vigilanza bancaria per i profili della stabilità e della sana e prudente gestione degli istituti, altra cosa è farlo con una interpretazione del mandato per il mantenimento della stabilità dei prezzi che è conferito alla Bce dal Trattato Ue per il governo della moneta. Allora, se si è nel campo di una interpretazione del mandato in questione, uguale interpretazione potrebbe e dovrebbe essere, a maggior ragione, compiuta per il sostegno alle politiche economiche nell’area, considerato che il Trattato le prevede, una volta conseguita la stabilità dei prezzi. Oggi, nell’Eurozona, siamo molto vicini al 2 per cento di inflazione che è il target che segnala il raggiungimento di tale stabilità. E allora? Come si può ancora discutere, sulla base di confuse e disorientanti dichiarazioni di esponenti di vertice dall’Istituto centrale, se nell’anno prossimo si abbasseranno o no i tassi di riferimento? Con i migliori saluti. Buon anno.
Angelo De Mattia
Al direttore - Mi congratulo per il coraggioso articolo di Claudio Cerasa che cita Sant’Agostino per criticare Papa Francesco sul tema delle “guerre giuste”. Per la serie: “Io non lascio stare i santi”. Bravo!
Luciano Dondero
A proposito di guerra giusta. Qualcosa di interessante la dice anche il Concilio Vaticano II. Punto numero 79: “La guerra non è purtroppo estirpata dalla umana condizione. E fintantoché esisterà il pericolo della guerra e non ci sarà un’autorità internazionale competente, munita di forze efficaci, una volta esaurite tutte le possibilità di un pacifico accomodamento, non si potrà negare ai governi il diritto di una legittima difesa. I capi di stato e coloro che condividono la responsabilità della cosa pubblica hanno dunque il dovere di tutelare la salvezza dei popoli che sono stati loro affidati, trattando con grave senso di responsabilità cose di così grande importanza. Ma una cosa è servirsi delle armi per difendere i giusti diritti dei popoli, e altra cosa voler imporre il proprio dominio su altre nazioni. (…) Coloro poi che al servizio della patria esercitano la loro professione nelle file dell’esercito, si considerino anch’essi come servitori della sicurezza e della libertà dei loro popoli; se rettamente adempiono il loro dovere, concorrono anch’essi veramente alla stabilità della pace”. Sant’Agostino puro. Perfetto. E grazie.