Elly Schelin e Giuseppe Conte (Ansa)

Lettere al direttore

Salvini e i due pesi sul caso Salis. W il vaffa day del Pd contro Conte

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Vedo che finalmente Elly Schlein ha mandato a quel paese Giuseppe Conte sull’Ucraina. “Conte? Se attacca il Pd invece del governo sbaglia strada. Risponderà ai suoi elettori”. Sogno o son desto?
Lucia Tartini


Finalmente: brava. E bravo anche il responsabili Esteri del Pd, Giuseppe Provenzano, che sull’Ucraina ha fatto capire che non si scherza. “Ha fatto bene Elly Schlein a rispondere a Giuseppe Conte. Bellicista a chi? Abbandonare l’Ucraina non porta la pace, ma la resa alla sopraffazione del bellicista vero, che è Putin. E sul medio oriente siamo stati i primi a chiedere il cessate il fuoco e iniziative concrete di pace”. Ben detto.  



Al direttore - Il trattamento subìto da Ilaria Salis in tribunale è certamente inaccettabile. Ho trovato singolare, però, che la nostra concittadina sia stata presentata in tv come un’attivista antifascista che era andata in Ungheria a menare dei (presunti?) nazisti e che rischi per questo e ingiustamente una pesante condanna. Siamo tornati a “uccidere un fascista non è reato”?
Giuliano Cazzola

Il problema è semplice. Per Salvini, gli unici dipendenti pubblici che possono esprimere liberamente le proprie opinioni sono i dipendenti pubblici che hanno idee simili a Salvini. Su una maestra che fonda un centro sociale, Salvini si chiede se sia il caso che questa possa insegnare (dubbi ci sono). Ma se la maestra avesse fondato un centro sociale per diffondere le idee di Vannacci siamo certi che Salvini non avrebbe avuto nulla da dire (come nulla ha avuto da dire sul fatto che un Vannacci possa continuare a servire l’esercito nonostante i suoi scritti raccapriccianti). Tu chiamalo se vuoi amichettismo. 


Al direttore - Ho letto sul Foglio l’articolo che mi avete dedicato dal titolo “La carta di Salvini per Cdp è il banchiere Daffina. Meloni si oppone”, a firma di Carmelo Caruso. A tale proposito mi corre l’obbligo di smentire categoricamente di aver partecipato – né sulla porta né in altro luogo e neppure in qualità di ospite d’onore – a un incontro “con Salvini e Cattaneo, favorito dal presidente del Senato, Ignazio La Russa”. Colgo l’occasione per precisare inoltre che non ho mai militato nel Fuan, come da voi riportato, ma nel Fronte nazionale della gioventù. Grazie per dare evidenza a questa mia smentita.
Alessandro Daffina amministratore delegato di Rothschild & Co. Italia

Risponde Carmelo Caruso. Registro la smentita, continuo a fidarmi di chi la sa “fina”. Grazie.