Lettere
Rileggere Papa Wojtyla prima di mettere mano alla Costituzione
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Ieri su Repubblica Michela Marzano ha detto che la decisione del Parlamento francese di inserire nella Costituzione il diritto all’aborto è una decisione storica, ma anche scontata dal momento che in Francia “ci sono temi su cui non si discute e non si polemizza: l’universalismo della République non cede sull’uguaglianza formale e sostanziale di tutte e di tutti”. Già. Peccato che sia proprio la decisione in questione a smentire clamorosamente il tanto decantato universalismo francese dal momento che dall’altro ieri in Francia c’è almeno una categoria di persone meno uguale delle altre: i bambini abortiti. I cui diritti evidentemente valgono meno, o forse per qualcuno non valgono affatto visto che l’algida dottrina che soggiace all’aborto neanche li considera esseri umani, vero? Il fatto però è che esseri umani lo sono, eccome. Tra l’altro, lo faceva notare il grande filosofo e teologo Michel Schooyans, sono le stesse legislazioni abortiste a dichiarare il carattere umano del soggetto che esse autorizzano a uccidere. La stessa legge 194 approvata in Italia nel 1978, all’art. 1 recita: “Lo stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”. Lo stato tutela la vita umana fin dal suo inizio, appunto. La verità vera, notava ancora Schooyans, è che è proprio perché il bambino concepito è un essere umano che non si vuole che nasca. Altro che “grumo di materia inerte”: si è voluta, si pretende la libertà di sopprimere il feto sapendo perfettamente, e anzi a motivo del fatto che quel feto è un essere umano a tutti gli effetti. Laddove nel decalogo sta scritto “non uccidere”, adesso c’è un paese che il diritto a uccidere l’ha messo niente meno che nella Costituzione. Chapeau.
Luca Del Pozzo
Suggerimenti per future modifiche della Costituzione. Frasi da inserire: compito di uno stato è proteggere l’essere umano in ogni fase del suo sviluppo, dal concepimento sino alla morte naturale e in ogni sua condizione, sia essa di salute o di malattia, di perfezione o di handicap, di ricchezza o di miseria (dall’esortazione apostolica “Christifideles laici”, del 1988, Giovanni Paolo II).
Al direttore - Chiedo di rettificare il virgolettato del sottotitolo “Abbiamo soffiato sull’antisemitismo. Serve un cambio” riferito alle mie dimissioni pubblicato sul Foglio del 5 marzo 2024. La frase “l’Anpi ha soffiato sull’antisemitismo”, “mi sarei aspettato che partecipassimo alle manifestazioni delle comunità ebraiche e invece abbiamo preferito la propaganda e gli slogan di pancia” non sono state da me pronunciate. Cordiali saluti.
Roberto Cenati, presidente Anpi di Milano dimissionario dalla carica di presidente di Milano e di presidente del Comitato permanente Antifascista
Prendiamo atto della precisazione. E siamo contenti che non abbia precisato anche queste frasi: “La popolazione civile palestinese è vittima di Hamas. E l’Anpi è come se si fosse completamente dimenticata di quel che è accaduto il 7 ottobre, che è stato un vero e proprio pogrom ai danni degli ebrei”. “Le parole sono pietre e per me quel termine, genocidio, è irricevibile, presuppone un’equiparazione con la Shoah”. Grazie e in bocca al lupo.