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Le parole sul voto in Russia che avremmo voluto sentir dire da Salvini
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - La democrazia russa sta a quella nordcoreana come la farsa sta all’avanspettacolo. Nelle ultime elezioni per il rinnovo dell’Assemblea popolare nazionale (marzo 2019), l’affluenza è stata pari al 99,99 per cento degli aventi diritto, mentre i candidati hanno ricevuto il 100 per cento dei consensi. Nelle ultime elezioni per il rinnovo delle assemblee popolari locali (novembre 2023), invece, ai candidati nei consigli provinciali è mancato lo 0,09 per cento dei consensi, mentre a quelli nei consigli comunali è mancato lo 0,13 per cento. Poi dicono che il “leader eterno” Kim Jong Un non ha oppositori.
Michele Magno
Una dichiarazione che sarebbe stato bello ascoltare da Matteo Salvini e che invece ha fatto due giorni fa Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza degli Stati Uniti. Domanda: “Qual è la sua reazione alla vittoria del presidente russo Putin? Sarà presidente fino al 2030. Accetta il risultato e la sua vittoria?”. Risposta. “Beh, in primo luogo, nulla riguardo al risultato elettorale era imprevedibile perché Putin aveva chiuso lo spazio politico, aveva rinchiuso gli oppositori politici. Alcuni dei suoi oppositori politici erano morti tragicamente. E quindi non c’è stato nulla di libero o giusto in queste elezioni e il risultato era preordinato. In secondo luogo, la realtà è che il presidente Putin è il presidente della Russia. Abbiamo dovuto affrontare questa realtà durante la guerra in Ucraina, durante l’altra aggressione intrapresa dalla Russia, durante gli altri passi contrari agli interessi nazionali degli Stati Uniti che abbiamo visto da parte di questo presidente e della Federazione russa sotto la sua guida. E continueremo ad affrontare quella realtà. Ma questa realtà non nega il fatto che queste elezioni non abbiano soddisfatto alcun tipo di parametro di libertà o equità”.
Al direttore - La Corte di appello di Cagliari ha smentito con un comunicato che sia concluso il conteggio delle schede delle elezioni regionali. Putin la sera del 17 marzo sapeva già di essere stato eletto con l’87 per cento dei voti, in un paese con ben 9 fusi orari. Che ne pensa Salvini?
Giuliano Cazzola
A proposito di percentuali, una notizia. Ieri Giorgia Meloni ha detto che un buon successo del suo partito, alle europee, sarebbe prendere il 26 per cento, abbassando di molto le aspettative rispetto a quando i massimi dirigenti del suo partito sognavano il 30 per cento. Stesso gioco, ed ecco la notizia, sta facendo Elly Schlein, leader del Pd, che a chi glielo chiede in queste ore risponde che un risultato buono per il Pd, alle europee, “sarebbe superare il 18 per cento”. Ragionamento: dopo un anno e mezzo di governo, chi ha da perdere è il governo, non il Pd, e per vedere i risultati eventuali prodotti da un’azione all’opposizione serve più tempo. Sarà.
Al direttore - E’ stato eletto ieri Ferdinando Uliano nuovo segretario della Fim, Federazione dei metalmeccanici Cisl. Viene dal settore Automotive, firmatario del contratto con Marchionne, che la Fiom non firmò. Quest’anno è chiamato a rinnovare il contratto nazionale dei metalmeccanici, tra i più proficui per i lavoratori, alla faccia di chi brama un salario minimo. A lui gli auguri per un mandato in cui il lavoro si identifichi con la produzione e i diritti con lo sviluppo.
Annarita Digiorgio